mercoledì 1 dicembre 2010

Aree ex Falck, grattacieli da tagliare Nel primo vertice con il Comune, Davide Brizzi boccia la costruzione di case alte poichè adatte ad altri tipi di città e non a Sesto San Giovanni

Sesto San Giovanni, 1 dicembre 2010 - Tutto esaurito in sala giunta, ieri mattina, per il primo incontro post-Zunino sulle ex Falck. Da una parte del tavolo, l’esecutivo al completo: il sindaco Oldrini, gli assessori, il direttore generale, dirigenti degli uffici tecnici e capo di gabinetto. Dall’altra, i rappresentanti dei nuovi proprietari, Bizzi e soci, e dello studio di Renzo Piano.
All’ordine del giorno, le modifiche al progetto elaborato dall’architetto genovese alla luce di due fondamentali novità: da parte del Comune, l’approvazione del piano di governo del territorio; da parte dei nuovi proprietari, l’adeguamento alle nuove condizioni del mercato immobiliare. Oltre due ore di confronto, le prime di una lunga serie. Contenuti: top secret, almeno fino al primo resoconto nella maggioranza di centro-sinistra.
«Abbiamo esposto quali sono le nostre esigenze e quali, secondo noi, le criticità da risolvere — ha detto il sindaco — ma siamo proprio agli inizi e, prima di ogni considerazione, dovremo discutere in una riunione di maggioranza di tutti gli elementi emersi». Facile immaginarne i principali, secondo quanto più volte dichiarato dai diretti interessati. Da parte del Comune, la necessità di rispettare le regole fissate nel proprio Pgt, quanto all’edificabilità, e di mettere mano, con maggiore precisione, al nodo viabilità e trasporti, tema che sarà poi oggetto di confronto con Regione e Provincia.
Da parte dei nuovi proprietari, la scelta di rivedere le «case alte». Davide Bizzi, a capo della cordata di imprenditori che ha acquistato le ex Falck con il supporto delle banche, non ha mai fatto mistero di ritenere irrealizzabili dei grattacieli, in un contesto profondamente diverso da quello della Grande Mela: «Qui non siamo a New York». Il che significherà, inevitabilmente, «spalmare» diversamente le volumetrie, magari più in armonia con il resto della città.
Di sicuro ci sarà il trasferimento della progettazione in capo ai collaboratori di Renzo Piano, dallo studio parigino a quello genovese: nei prossimi giorni, un tir carico di documenti lascerà la capitale francese diretto nel capoluogo ligure, con tutte le tavole e gli studi elaborati finora. Problemi di costi, ma anche di vicinanza fisica dei progettisti che, da Genova, potranno raggiungere più facilmente Sesto San Giovanni per i prossimi incontri con il Comune e con i rappresentanti di Bizzi e soci.
di Patrizia Longo
http://www.ilgiorno.it/sesto/

Nessun commento:

Posta un commento