venerdì 10 dicembre 2010

L'esercito del Natale Lavori con data di scadenza

Nei centri commerciali resta alta la ricerca di rinforzi stagionali al personale dei negozi: posizioni ambite dai giovanissimi e non solo alla ricerca di qualche soldo


Sesto San Giovanni, 10 dicembre 2010 - Sono gli  «aiutanti» di Babbo Natale, un esercito di lavoratori con contratti a chiamata, stagionali, di stage o, più spesso, senza alcun foglio di carta (leggi, in nero), chiamati da negozi e grande distribuzione per far fronte alla frenesia dei giorni di festa. Basta fare un giro nelle gallerie dei centri commerciali, come il Vulcano di Sesto: regali da impacchettare, frotte di clienti da soddisfare, materiale da etichettare, stoccare e riordinare, una mano in più serve.
E anche più di una, se possibile: come alla profumeria Lively, che aggiunto all’organico stagionale ben dieci persone, tra cui Claudia Pizzichemi e Marco Tavolato. Entrambi con un contratto part-time di un mese. «Cercavo un lavoro per pagarmi uno corso di inglese nel Regno Unito — spiega Marco —. Tra ottobre e novembre ho iniziato a guardarmi intorno e a spedire curriculum: non avrei mai immaginato di lavorare per una profumeria, ma va bene così». Prove di indipendenza economica anche per Claudia, 19 anni, addetta ai pacchi regalo: «Coi soldi di questo lavoro salderò la seconda rata dell’università e la rata della macchina».
E la speranza è di poter continuare, conciliando studio e turni in negozio: è successo così a Federica Lamanna e Vanessa Sorrentino, anche loro assunte sotto Natale ed entrate poi a pieno titolo nello staff della profumeria con un contratto a tempo indeterminato. Quello sì che sarebbe un bel regalo di Natale: perché questi ragazzi, tutti giovanissimi, il lavoretto sotto le feste lo vedono come un trampolino per sistemarsi in questo periodo di recessione. Corina Pirliteanu, finite le superiori, ha deciso di buttarsi subito nel mondo del lavoro. Sotto Natale arriva la proposta: uno stage come addetta alle vendite presso il Levi’s Store, 40 ore a settimana per 600 euro al mese. «Spero che questo primo periodo vada bene. A me il lavoro piace e vorrei poter continuare».
Anche perché lo spauracchio è quello di ritrovarsi a casa a spedire curriculum senza ricevere risposta. «Ne ho mandati molti — confessa — e mi hanno chiamato solo dalla Levi’s». Margherita Fera raggiunge sicuramente un numero record: ne ha lasciati 400, bussando alle porte di negozi e ristoranti. Oggi fa la commessa da Kasanova: «Avevo bisogno di lavorare e sapendo che era un periodo di ricerca, mi sono fatta avanti. Per questo mese sono a posto». E dopo? «Dopo cercherò ancora». Nella stagione dei saldi infatti, qualche cartello «Cercasi commessa» occhieggerà ancora dalle vetrine dei negozi.
Ma in tempo di crisi, una persona in più diventa un lusso: «In genere assumiamo sempre qualcuno sotto Natale — spiega Debora Manca, commessa presso Calvin Klein Jeans —. Io sono entrata così, ad esempio. Ma quest’anno non ce l’hanno permesso: peccato, perché un aiuto servirebbe». Giovanna Ciani, gerente del negozio di intimo Verdissimo Store, un compromesso lo ha trovato. «Abbiamo aggiunto allo staff una persona di rinforzo per le giornate di sabato, domenica e le date immediatamente prima di Natale». Quando le vendite, per ora stazionarie, dovrebbero imbeccare una fortunata impennata: tale da giustificare l’investimento nel personale.
di Luca Zorloni
http://www.ilgiorno.it/sesto/

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