martedì 14 dicembre 2010

La rabbia delle popolari Blitz degli inquilini a Palazzo



Sesto San Giovanni, 14 dicembre 2010 – Si sono presentati negli uffici comunali di via Benedetto Croce con una sola richiesta: essere ascoltati. Il rischio era di mandare all’aria il tavolo tecnico tra dirigenti e sigle sindacali, convocato per discutere una possibile riduzione degli affitti degli alloggi popolari. Rischio da correre, però. Gli inquilini di via Marx 606 sono così approdati nello stabile comunale prima che l’assemblea avesse inizio e prima che arrivassero i rappresentanti sindacali.
«Vogliamo essere ricevuti dall’ingegner Andrea Zuccoli», le poche parole alla portineria. «Se abbiamo l’appuntamento? Ma quale appuntamento. Noi siamo stufi. Non abbiamo più voglia di aspettare riunioni e trattative. Non vogliamo più stare ai tempi e agli orari degli altri». Gli «altri» sono i tecnici comunali, i rappresentanti di Manutencoop - la ditta che gestisce il patrimonio pubblico - e gli assessori alla partita. «Se salta il tavolo delle trattative a noi spiace, ma non ne possiamo più. Se siamo arrivati a questo punto, un motivo ci sarà, no?».
Neanche il rappresentante di zona dell’Unione Inquilini, Marco De Guio, ha potuto calmare una delegazione inferocita, che non voleva saperne di andarsene a casa. Dopo qualche decina di minuti, l’ingegner Zuccoli ha fatto la sua apparizione. Poche parole, il dirigente del settore Demanio è stato ad ascoltare la raffica di richieste e rivendicazioni dei residenti. «Sono mesi che scriviamo lettere, condite da dati e cifre, ma non riceviamo mai risposta — ha attaccato Giovanni Cavallaro, rappresentante degli inquilini di via Marx 606 —. Ormai, ci sono situazioni al limite che esigono di essere sanate». La lista è di quelle chilometriche. Si va dagli ascensori che non funzionano e che crollano in cantina ai tanto dibattuti consuntivi degli anni passati.
«Ci ritroviamo decine di migliaia di euro da pagare per spese che non sono di nostra competenza — denuncia Cavallaro —. Già i vecchi dirigenti di Manutencoop ce lo avevano riconosciuto. E ora ci ritroviamo queste cifre?». C’è da pagare il servizio di portierato. Eppure, dicono gli inquilini, «quella mansione non viene svolta da nessuno e noi ci ritroviamo le lettere per strada». Ci sono poi le caldaie che sono state sostituite: i residenti hanno chiesto documentazione, ma i dati non sarebbero mai stati forniti.
«Abbiamo cambiato più caldaie in questo anno che in 27 anni. Ogni pezzo è stato montato in modo diverso e chi abita ai piani bassi respira il biossido di carbonio». Poi c’è tutto il capitolo amianto da aprire. «Amianto friabile — precisa Cavallaro —. Ce lo abbiamo sui tetti e l’Amministrazione neanche si premura di mettere dei cartelli informativi. Chi non lo sa, magari, potrebbe decidere di abbandonare lo stabile». Infine, c’è la «ciliegina sulla torta», ironizzano gli inquilini. Quel bando che mette a gara i box e i posteggi auto usati dai residenti dei caseggiati comunali. «Quindici giorni fa abbiamo avuto un incontro e non ci è stato comunicato nulla. Poi ci vediamo pubblicare questo bando sul portale comunale — commenta De Guio —. Non vorrei che sia un modo per rientrare della diminuzione degli affitti che stiamo andando a trattare».
Si toglie da una parte per rimettere dall’altra, insomma, sospettano i residenti. «È una scelta unilaterale che noi subiamo — sbotta Cavallaro —. Possibile che non veniamo mai coinvolti nelle decisioni? Questa è la goccia che fa traboccare il vaso. Viene sempre calato tutto dall’alto. E noi, così, ci alziamo una mattina e in portineria troviamo attaccato il manifesto con le tariffe per prendere in affitto i nostri posti auto».
di Laura Lana
http://www.ilgiorno.it/sesto/

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