PRETE
Cinisello Balsamo, 28 novembre 2010 – Benedizioni natalizie. A Cinisello Balsamo c’è il «fai da te». Come ogni anno i preti si muovono per portare la benedizione alle famiglie della propria parrocchia. «Visita natalizia» di cortesia, di conoscenza, ma soprattutto di affetto e vicinanza della chiesa locale. E da qualche anno, alla Sacra Famiglia di via Monte Ortigara, è in uso il “kit fai-da-te” che i fedeli ritirano in chiesa nel periodo dell’Avvento.
L’idea era stata del vecchio parroco don Armando Cattaneo; una trovata motivata sia dal calo dei preti in parrocchia e quindi dalla difficoltà di coprire tutte le case dei fedeli, ma anche dalla volontà di coinvolgere più da vicino i parrocchiani. E anche oggi nella chiesa di via Monte Ortigara saranno distribuiti i pacchetti natalizi per la benedizione: all’interno un piccolo lumino rosso, una bottiglietta contenente acqua benedetta e un foglio su cui è riportata una preghiera.
«Vogliamo che nelle famiglie, nel giorno di Natale, si possa accendere il cero al centro del tavolo, si legga insieme la preghiera e si metta l’acqua in una bacinella dove gli invitati possono bagnarsi le dita per un segno di croce», spiega l’attuale parroco Don Peppino Barlocco. Niente paura però, perchè il kit non ha mai sostituito e non sostituisce del tutto la presenza fisica del sacerdote, assicura don Peppino: «Abbiamo preparato una tabella per le visite; noi preti e molti laici sono coinvolti per la visita alle famiglie».
Non solo preti dunque, come accade da tempo alla parrocchia centrale di Sant’Ambrogio da dove il decano della città, don Luigi Bosisio, ricorda e rilancia l’invito dell’Arcivescovo di Milano, il Cardinale Dionigi Tettamanzi, ai laici perchè si impegnino alla corresponsabilità:«Da diversi anni un bel gruppetto di laici affianca noi sacerdoti per la visita di Natale - spiega don Luigi -. Il richiamo dell’Arcivescovo spinge sempre più persone perchè questo è un momento davvero importante per la vita della parrocchia; un momento dove si possono incontrare le famiglie, nelle loro realtà di gioia ma anche in alcune situazioni di difficoltà e dolore, e portare loro anche semplicemente un abbraccio e una buona parola».
di Andrea Guerra
http://www.ilgiorno.it/sesto/
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