venerdì 17 dicembre 2010

Nuova stazione alle ex Falck Le Ferrovie non pagano il biglietto

Il sindaco Oldrini detta le condizioni per la costruzione della nuova stazione "bifronte" a cura delle Ferrovie dello Stato, che dovrenno finanziare i lavori


La stazione ferroviaria ex Falck a Sesto
La stazione ferroviaria ex Falck a Sesto
Sesto San Giovanni, 17 dicembre 2010 - Stazione a ponte, con esercizi commerciali e punti di ristoro. Costo zero per l’amministrazione comunale: nella sua riqualificazione, Ferrovie dello Stato dovrà investire i proventi del piano di sviluppo delle proprie aree. O curandone direttamente il progetto e la sua realizzazione, oppure cedendo terreni e diritti volumetrici.
È ripartito l’altro pomeriggio il treno diretto al nuovo scalo di piazza Primo Maggio. Partenza: da Roma. Nella sede delle Fs si sono riuniti attorno a un tavolo tutti i protagonisti della riqualificazione: l’ad delle Ferrovie Mauro Moretti, il sindaco sestese Giorgio Oldrini e il proprietario delle ex Falck, Davide Bizzi. Obiettivo: sciogliere al più presto il nodo dei terreni Fs, 120mila metri quadrati tra vecchio scalo merci, piazzale e parcheggio Primo Maggio. Un’area su cui il Comune, nel Piano di governo del territorio, ha riconosciuto volumetrie per 60mila metri quadrati. A un patto: vedersi costruire la stazione «bifrontale» che dovrà collegare città vecchia e città nuova.
«L’accordo sottoscritto in tal senso con Ferrovie dello Stato, nel 2004, era e rimane valido — ha sottolineato Oldrini di ritorno da Roma — Se poi sarà Ferrovie dello Stato a realizzarlo o il nuovo proprietario delle ex Falck, che acquista aree e volumetrie, per noi è indifferente: come ho ripetuto più volte, l’amministrazione comunale non sceglie i padroni ma detta le regole della riqualificazione. Le volumetrie, con un indice di 0,5, sono state concesse solo per poter realizzare la stazione».
Tutti al lavoro, dunque. Il treno è ripartito sui binari dell’Alta velocità. Perché è esigenza di tutti fare in fretta. Così, già nei prossimi giorni, inizieranno le riunioni tra i tecnici del Comune, di Fs e dei nuovi proprietari per ipotizzare progetto e costi. Ferrovie dello Stato non sembra intenzionata a spendere nemmeno un euro in più rispetto a quanto potrà incassare dai suoi 60mila metri quadrati di superficie lorda di pavimento. La cordata guidata da Bizzi, come già prima Risanamento, sembra disponibile a rilevare terreni e volumetrie, purché a prezzi ragionevoli.
In passato si era ipotizzato che lo scalo sestese, così come è oggi, potrebbe valere sui 9 milioni. La stazione a ponte, con la galleria commerciale, fino a 40 milioni. Trattative aperte, non sarà facile far quadrare i conti: di Fs, che non può o non vuole impegnarsi in investimenti; dei nuovi proprietari, alle prese con una trasformazione che partirà in uno scenario immobiliare non certo favorevole come quello ipotizzato negli anni passati; del Comune, che pretende una stazione degna della propria città.
Nello scalo sestese, infatti, transitano oltre trecento treni al giorno e in piazza Primo Maggio, dove attualmente si attesta il capolinea della MM1 e dove si trovano le fermate di una trentina di linee di bus intercomunali e di pullman diretti anche all’estero, partono e arrivano 15mila pendolari al giorno. Senza contare che l’amministrazione sestese, da tempo, spinge sull’ipotesi di creare una sorta di treno-metropolitana verso Milano e la Brianza, sfruttando i binari.
di Patrizia Longo
http://www.ilgiorno.it/sesto/

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