venerdì 10 dicembre 2010

Discariche abusive al Restellone Spunta l'ipotesi telecamere

Degrado da via Monte Santo a via Trento: discariche abusive a cielo aperto, che attirano colonie di topi. La soluzione potrebbe essere un sistema di videosorveglianza


Rifiuti (foto Antic)
Rifiuti (foto Antic)
Sesto San Giovanni, 10 dicembre 2010 - Arrivano dai comuni vicini con i camioncini da lavoro, scaricano di tutto a bordo strada, poi risalgono e ripartono. Succede ormai sempre più di frequente nelle vie del Restellone. Un degrado che va da via Monte Santo e attraversa via Trento. Discariche abusive a cielo aperto che nel rione hanno portato, oltre alla pattumiera, anche a una presenza massiccia di grossi topi che scorrazzano da una parte all’altra dei marciapiedi.
Campagne di educazione e sensibilizzazione già avviate, l’ultima carta da giocare è quella delle telecamere. «Forse l’unica soluzione è quella di piazzare un sistema di videosorveglianza — ammette l’assessore all’Ambiente Lella Brambilla —. Anche se dobbiamo considerare che il territorio da presidiare è davvero troppo vasto. Dovremmo mettere telecamere ovunque per scoraggiare queste pratiche e questi ignoti si sposterebbero sempre più in là». Eppure il rimedio c’è per risparmiare qualche soldo e fare da deterrente agli scaricatori abusive.
La dritta la dà il capogruppo dei Verdi Orazio La Corte, che aveva presentato un’interrogazione urgente proprio sul tema. «Possiamo acquistare delle telecamere mobili, senza metterne di fisse — suggerisce —. Le teniamo un mese al Restellone, un altro a Cascina Gatti vicino al centro Manin dove c’è lo stesso problema e in altri punti critici della città». La Corte abita nel rione invaso da pattumiera e non solo. «Ci sono topi anche più grandi del mio piede, esclusa la coda, e io porto il numero 44. Anche la periferia ha i suoi diritti. Non possiamo vivere in queste condizioni. Dobbiamo almeno tentare di trovare una soluzione».
Il tema delle discariche abusive è ben noto all’amministrazione e soprattutto alle casse comunali, dice l’assessore Brambilla. «Gli interventi di pulizia costano molto e quelli effettuati non sono pochi. La speranza è che i cantieri che dovranno partire in futuro nella zona potranno aiutare a mettere la parola fine al problema». Nel 2009 il Core, la società che ha in appalto la pulizia della città, ha realizzato 10.300 prese, vale a dire interventi sulle discariche: di queste oltre 3mila erano abusive. Situazione che non migliora nel 2010, dove solo nei primi mesi le prese effettuate sono state 3.200 e di queste oltre mille su discariche abusive.
Qualche mese fa Andrea Rivolta, capogruppo del Pd, aveva proposto di mettere il prezzo alle discariche, estendendo la campagna pubblicitaria dedicata all’arredo urbano «Tutto ha un prezzo». Per La Corte ci vuole invece il pugno di ferro. «Alziamo le sanzioni e facciamo ordinanze aggiuntive: chi viene preso in flagranza deve ripulire l’intera via».
di Laura Lana
http://www.ilgiorno.it/sesto/

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