mercoledì 31 ottobre 2012
I «XXX Cantos» di Pound tirati a lucido
S olo a un eccentrico poeta yankee poteva venire in mente di mischiare gangster italoamericani e divinità greche, come fa Ezra Pound nel Canto II, dove racconta del rapimento del dio Dioniso da parte di alcuni pirati imprudenti -che faranno la fine che meritano- per stigmatizzare il proibizionismo appena entrato in vigore negli States. I Cantos, opera principale e incompiuta di Pound sono anche questo: un tentativo di mischiare storia e attualità, rendendo vivo, quindi classico, il racconto del mondo e degli uomini esemplari che lo popolano. Pound lo spiega così, in una lettera del 1937: «C'è un inizio, discesa alle ombre, metamorfosi, parallelo, il che è tutta roba per professorini di Harvard a meno che non riesca a trasformarlo in materia da leggere, materia da cantare, materia da urlare, la storia della tribù». Come tutte le storie tradotte, anche questa, ogni tanto, va adattata al nuovo linguaggio, cosa che ha appena fatto Massimo Bacigalupo con la sua traduzione della prima parte dei Cantos (XXX Cantos, Guanda, pagg. 384, euro 28,00). Iniziata durante gli anni della Grande guerra e pubblicata nel 1930, questa prima cantica è stata partorita a Londra, elaborata a Parigi e completata a Rapallo. Instancabile studioso, il poeta inizia a costruire quello che nelle sue intenzioni sarà il poema nazionale americano scavando nelle fondamenta della civiltà europea e dedicando il primo canto a una traduzione rinascimentale del decimo libro dell'Odissea, con Ulisse che scende agli inferi, dove incontra amici e compagni dilaniati in battaglia, eco antica delle trincee moderne. Dall'Ade del primo Canto, Pound, dopo aver visitato altri luoghi simbolo della civiltà, ci accompagna in un inferno più moderno e prosaico, quello dei plutocrati che hanno scatenato orrende guerre per speculare sulle disgrazie dell'umanità, da Lloyd George a Woodrow Wilson.Mary de Rachewiltz, figlia di Pound e unica traduttrice in italiano di tutti I Cantos (Meridiani Mondadori), sostiene che «nei Cantos c'è tutto», e probabilmente ha ragione, anche se, a volte, il lettore è sopraffatto dalle citazioni e dai riferimenti spesso oscuri. L'importante, però, è non farsi prendere dalla tentazione di voler capire tutto immediatamente. I Cantos vanno letti, riletti e letti ancora. Anche se continueranno a essere difficili, avranno regalato al paziente lettore la soddisfazione della vera poesia, che è anche, e soprattutto, divertimento, come aveva capito un eroe di Pound, quel Mussolini ricordato all'inizio del Canto XLI, che così rispose a Pound per ringraziarlo del dono di una edizione preziosa dei primi XXX Cantos: «Ma questo, disse il Duce, è divertente» afferrando il punto prima degli esteti.
SCUOLA, LO SPOT DEL MINISTERO GIRATO IN UN ISTITUTO PRIVATO - VIDEO Uno spot per la scuola pubblica viene girato in una privata. Una scelta quantomeno inopportuna
Uno spot ben fatto, con notevole trasporto emotivo, in cui per un intenso minuto la voce fuori campo di Roberto Vecchioni spiega il valore dell'istituzione della scuola pubblica. Peccato che il video, pubblicato l'11 ottobre sul portale web del ministero, sia stato girato alla Deutsche Schule Mailand, ovvero la scuola tedesca di Milano. Una scuola privata. E su YouTube si scatenano i commenti critici nei confronti di una scelta ritenuta "scandalosa".
Chi tace i possibili danni da vaccinazione antinfluenzale ha la coscienza sporca. E inganna chi ama
Attilio Speciani, allergolo e immunologo - tratto da http://www.eurosalus.com/malattie-cura/chi-tace-i-possibili-danni-da-vaccinazione-antinfl
Vaccinazione antinfluenzale, vaccino e influenza sono temi molto caldi. Come ogni anno, la campagna mediatica per la vaccinazione antinfluenzale ha iniziato a battere la sua grancassa già dalla fine di agosto. La campagna vaccinale 2012-2013 sarà però ricordata per l'ulteriore perdita di credibilità proposta da chi sostiene la vaccinazione come strumento unico di prevenzione.
Ottobre ha visto il blocco di 2,5 milioni di dosi vaccinali prodotte dalla Crucell per una contaminazione batterica e ieri il blocco di 3 milioni di dosi di vaccini antinfluenzali di Novartis (Agrippal, Influpozzi subunità, Influpozzi adiuvato e Fluad) di cui 500.000 già distribuiti e i restanti già prodotti e pronti all'uso.
Questi ultimi sono stati ritirati dal commercio per una probabile azione eccessiva di stimolo del sistema immunitario. In parole povere, siccome la loro risposta immunologica sembrava un po' debole sono stati "adiuvati" con qualcosa che l'organismo può riconoscere come "nemico" provocando un eccesso di reazione immunologica, non più solo indirizzata verso l'eventuale virus, ma anche verso organi e apparati dell'intero organismo, rischio presente in ogni pratica vaccinale, ma probabilmente in questo caso estremamente accentuato.
Questi ultimi sono stati ritirati dal commercio per una probabile azione eccessiva di stimolo del sistema immunitario. In parole povere, siccome la loro risposta immunologica sembrava un po' debole sono stati "adiuvati" con qualcosa che l'organismo può riconoscere come "nemico" provocando un eccesso di reazione immunologica, non più solo indirizzata verso l'eventuale virus, ma anche verso organi e apparati dell'intero organismo, rischio presente in ogni pratica vaccinale, ma probabilmente in questo caso estremamente accentuato.
Si tratta di una situazione grave, in cui viene perso di vista l'obiettivo primario. A fronte di una ricerca ossessiva della protezione antinfluenzale, che quest'anno non dovrebbe essere preoccupante, si innescano potenziali risposte organiche altamente rischiose. Come se per impedire al bambino di sporcarsi la maglietta mentre gli si dà la pappa, si usasse un bavaglino che lo strangola...
La scienza dovrebbe meglio definire i suoi obiettivi primari quando inventa qualcosa di potenzialmente rischioso. E se fosse vero, come il Ministro ha tristemente affermato, che Novartis conosceva il pericolo dei suoi vaccini già da luglio e lo ha comunicato solo il 18 ottobre, la mia affermazione sulla sfiducia in certi tipi di Scienza assume un significato sempre maggiore.
La scienza dovrebbe meglio definire i suoi obiettivi primari quando inventa qualcosa di potenzialmente rischioso. E se fosse vero, come il Ministro ha tristemente affermato, che Novartis conosceva il pericolo dei suoi vaccini già da luglio e lo ha comunicato solo il 18 ottobre, la mia affermazione sulla sfiducia in certi tipi di Scienza assume un significato sempre maggiore.
Da immunologo faccio ogni anno riferimento ai dati Australiani, che con un anticipo di 6 mesi fornirebbero ai nostri scienziati l'esatta descrizione (o quasi) di quello che avverrà nel nostro emisfero durante l'inverno. Anche quest'anno i dati Australiani sono molto rassicuranti e ci dicono qualcosa sia sulla scarsa forza dei virus sia sulla scarsa efficacia dei vaccini in uso. Infatti in Australia si è ammalato il 2,5% dei vaccinati e il 3,5% dei non vaccinati. Una differenza sufficientemente risibile.
Eppure sentiamo affermazioni pesanti sulla futura influenza. In spregio alle più elementari regole sulla memoria, nonostante le polemiche roventi seguite alla falsa pandemia di H1N1 suina, e come già avvenne a settembre 2010 quando in Italia i giornali riportavano gli articoli dei soliti virologi che ripetevano esattamente le stesse cose dette negli anni precedenti, il rito si ripete con le stesse cose che vengono nuovamente ridette. Se non fosse una triste realtà sembrerebbe uno scioglilingua...
Eppure sentiamo affermazioni pesanti sulla futura influenza. In spregio alle più elementari regole sulla memoria, nonostante le polemiche roventi seguite alla falsa pandemia di H1N1 suina, e come già avvenne a settembre 2010 quando in Italia i giornali riportavano gli articoli dei soliti virologi che ripetevano esattamente le stesse cose dette negli anni precedenti, il rito si ripete con le stesse cose che vengono nuovamente ridette. Se non fosse una triste realtà sembrerebbe uno scioglilingua...
Abbiamo sentito e letto che l'influenza sarà potente e devastante, che arriverà in anticipo, che mieterà vittime in assenza del giusto atteggiamento vaccinale preventivo. Esattamente come tutti gli anni.
Ricordiamo il 2004 con la SARS e l'aviaria con l'H5N1 in cui i maggiori danni si ebbero per gli effetti dipendenti dalla paura. Molti si vaccinarono anche se dubbiosi. In relazione alla influenza A suina H1N1 del 2009 ho detto chiaramente perché non mi sarei vaccinato in un articolo che è stato poi ripreso anche da diversi quotidiani italiani.
Ricordiamo il 2004 con la SARS e l'aviaria con l'H5N1 in cui i maggiori danni si ebbero per gli effetti dipendenti dalla paura. Molti si vaccinarono anche se dubbiosi. In relazione alla influenza A suina H1N1 del 2009 ho detto chiaramente perché non mi sarei vaccinato in un articolo che è stato poi ripreso anche da diversi quotidiani italiani.
Inoltre la prevenzione antinfluenzale è attuabile anche attraverso forme naturali di terapia. Fortunatamente la consapevolezza e internet e la diffusione della conoscenza hanno avuto ragione e nel 2009-2010 la campagna vaccinale fu un flop assoluto.
Noi crediamo che chi ha la convinzione di vaccinarsi abbia il diritto di farlo. Dobbiamo però ricordare che le campagne di stampa non sempre sono legate a fatti oggettivi e che la immunizzazione antinfluenzale è una profilassi forse utile, ma certamente non priva di rischi. E chiunque, nel dubbio, deve poter avere la libertà di astenersi dalla vaccinazione.
Noi crediamo che chi ha la convinzione di vaccinarsi abbia il diritto di farlo. Dobbiamo però ricordare che le campagne di stampa non sempre sono legate a fatti oggettivi e che la immunizzazione antinfluenzale è una profilassi forse utile, ma certamente non priva di rischi. E chiunque, nel dubbio, deve poter avere la libertà di astenersi dalla vaccinazione.
I datiUn vaccino antinfluenzale ha, come tutti i vaccini, dei possibili benefici, e anche dei possibili danni che dovrebero essere resi noti con chiarezza per consentire scelte consapevoli ai cittadini.
La variabilità delle influenze è altissima, ed è molto difficile prevedere il tipo di diffusione che avrà: nonostante questo, tra settembre e ottobre di solito i titoli dei giornali parlano di milioni di persone ammalate che puntualmente non si verificano.
Le previsioni epidemiche spesso vengono disattese. Basta ad esempio pensare a cosa è successo nel 2009 e nel 2010 nella stagione invernale dell'emisfero Sud. L'epidemia o pandemia H1N1 che veniva paventata ha provocato un numero irrisorio di decessi. Circa un ventesimo di quelli che ogni anno vengono riferiti alla classica influenza. La comunità scientifica anziché leggere i dati e interpretarli ha continuato a segnalare rischi e problemi in realtà falsi.
La variabilità delle influenze è altissima, ed è molto difficile prevedere il tipo di diffusione che avrà: nonostante questo, tra settembre e ottobre di solito i titoli dei giornali parlano di milioni di persone ammalate che puntualmente non si verificano.
Le previsioni epidemiche spesso vengono disattese. Basta ad esempio pensare a cosa è successo nel 2009 e nel 2010 nella stagione invernale dell'emisfero Sud. L'epidemia o pandemia H1N1 che veniva paventata ha provocato un numero irrisorio di decessi. Circa un ventesimo di quelli che ogni anno vengono riferiti alla classica influenza. La comunità scientifica anziché leggere i dati e interpretarli ha continuato a segnalare rischi e problemi in realtà falsi.
Il problema non riguarda solo i danni possibili da vaccinazione antinfluenzale, ma in genere tutte quelle che mirano in modo ossessivo alla protezione senza ricordarsi che il sistema immunitario è qualcosa di vivo e biologico e non meccanico. In questo periodo, le polemche sugli effetti gravi di danno provocato da un numero eccessivo di vaccinazioni praticate ai militari italiani ha portato ad un'inchiesta i cui risultati appaiono sconvolgenti.
Per contro sappiamo che negli anni passati intere squadre di calciatori vaccinati erano a letto con l'influenza anziché in campo. E anche se, come ci spiegano alcuni esperti, essere vaccinati fa diminuire il pericolo di confondere i sintomi dell’influenza con quelli della SARS (o con quelli dell'aviaria, o con quelli della H1N1 A come alcuni sostengono), non si vede in che modo questo possa essere vero, considerato il numero di casi di influenza che comunque si verificano proprio tra i soggetti vaccinati.
Per quanto riguarda la possibile vaccinazione per l'H1N1, il cui ceppo è comunque presente in tutte le preparazioni vaccinali dal 2009 ad oggi, è bene invece ricordare, come spiegato sotto, quanto accaduto nel 1976 per la unica vaccinazione suina attuata fino ad ora, per capire quanto sarebbe più utile una riflessione critica prima di partire con una vaccinazione a tappeto con vaccini non ancora sperimentati. Purtroppo, nel vaccino trivalente previsto per la vaccinazione 2010-2011 è stato inserito, senza che ce ne fosse alcun bisogno, il vaccino anti H1N1 suino che tante polemiche ha scatenato lo scorso anno, e di anno in anno questo vaccino viene sistematicamente riproposto nella formulazione.
Non intendiamo entrare qui nel dibattito relativo all’efficacia di questa forma di profilassi, ma in considerazione del pubblico e martellante invito a vaccinare tutti i bambini (e non solo quelli per i quali i vantaggi potrebbero superare i rischi), ci appare doveroso contribuire oggi anche con le notizie relative ai possibili effetti dannosi, che gli organi ufficiali di informazione, in questi giorni, sembrano deliberatamente o inconsapevolmente trascurare.
I bambini in prima lineaIn un paese libero e civile le persone devono essere informate e poter scegliere. Ma se chi stimola la vendita dei vaccini determina anche l’informazione, e questa informazione continua a dire che la vaccinazione è assolutamente innocua, i conti non tornano più. Quanto viene detto è falso e i possibili rischi, anche gravi, della vaccinazione antinfluenzale sono scientificamente dimostrati (ma scarsamente divulgati!).
Se (come è avvenuto in passato e ci auguriamo non debba più avvenire) qualcuno continua a segnalare che quanto più i bambini saranno vaccinati tanto meno avremo paura della SARS o della suina o di altre forme virali gravi e tanto meno sofferenze infliggeremo loro, mente spudoratamente, cercando solo di cavalcare un momento emotivo intenso per ottenere un vantaggio commerciale o altri vantaggi indiretti (il mantenimento della paura).
Un bambino sano che si ammala di influenza (posto che si ammali anche se viene cautelato con la necessaria profilassi comportamentale), se è ben nutrito e ha un adeguato supporto minerale e vitaminico supera l'influenza, talvolta con l'uso di qualche sintomatico di supporto.
Un bambino sano che si ammala di influenza (posto che si ammali anche se viene cautelato con la necessaria profilassi comportamentale), se è ben nutrito e ha un adeguato supporto minerale e vitaminico supera l'influenza, talvolta con l'uso di qualche sintomatico di supporto.
Restiamo sempre sorpresi dal fatto che in due metaanalisi successive la Cochrane (ente mondiale super partes, che analizza tutti i dati scientifici prodotti dalla comunità scientifica internazionali) ha confermato la inefficacia preventiva del vaccino nei bambini fino ai due anni, e che nonostante questo venga sistematicamente indicato di vaccinare i bambini a partire dai 6 mesi di età. Perché il Ministero dà indicazioni contrarie alle conoscenze scientifiche?
Inoltre, non ci stanchiamo di ripeterlo, chi si ammala di influenza, ne esce guarito e con un aumento delle difese immunologiche (durante una forma virale cresce l'Interferone che ci difende, ad esempio, da future forme tumorali).
Inoltre, non ci stanchiamo di ripeterlo, chi si ammala di influenza, ne esce guarito e con un aumento delle difese immunologiche (durante una forma virale cresce l'Interferone che ci difende, ad esempio, da future forme tumorali).
L'esperienza di chi usa forme di terapia omeopatica e naturale, per prevenire le infezioni invernali ricorrenti e l'influenza, è ampia e ben rappresentata nella popolazione italiana.
A fronte di un’informazione corretta, i cittadini potrebbero comunque scegliere, in relazione alle proprie convinzioni, se seguire un iter vaccinale con dei probabili benefici (e alcuni rischi) oppure un trattamento diverso, probabilmente benefico (ma senza alcun rischio “vaccinale”).
A fronte di un’informazione corretta, i cittadini potrebbero comunque scegliere, in relazione alle proprie convinzioni, se seguire un iter vaccinale con dei probabili benefici (e alcuni rischi) oppure un trattamento diverso, probabilmente benefico (ma senza alcun rischio “vaccinale”).
Verità scientifiche nascoste sotto il tappeto Allora veniamo alle menzogne. Non ci stiamo riferendo al fatto che le troppe vaccinazioni potrebbero fare male (anche se sempre più dati invitano a riflettere su questo tema), perché dalla parte opposta si potrebbe dire che ci attacchiamo a un’ideologia o a un credo diversi da quelli che propone la “scienza” medica.
Facciamo dunque riferimento solo ad alcuni lavori scientifici, alcuni dei quali recentissimi, che non fanno che ribadire l’esistenza di possibili rischi da vaccinazione antinfluenzale, lavori scritti nei centri più famosi del mondo per le medicine “classiche” e convenzionali.
Facciamo dunque riferimento solo ad alcuni lavori scientifici, alcuni dei quali recentissimi, che non fanno che ribadire l’esistenza di possibili rischi da vaccinazione antinfluenzale, lavori scritti nei centri più famosi del mondo per le medicine “classiche” e convenzionali.
Cosa direste, ad esempio, se vi dicessero che vaccinando con “l'innocua vaccinazione” antinfluenzale tutti i bambini italiani ci possiamo aspettare almeno 10-15 casi di sindrome di Guillaine-Barrè (poliradicolonevrite) più del solito, cioè almeno 10-15 bambini minori di 7 anni tra cui forse anche il nostro, semiparalizzati per molti mesi e in alcuni rari casi anche per tutta la vita, con incapacità di muoversi, agire, pensare come prima?
Eppure un gruppo di epidemiologi americani segnala questo dato già dal 1998 (N Engl J Med. 1998 Dec 17;339(25):1797-802 ), un dato che va ad affiancarsi a uno studio australiano che conferma, a fronte di 67 banali eventi post-vaccinali ogni 100.000 dosi di vaccino, la frequenza di ben 16,7 eventi avversi seri ogni 100.000 dosi per i bambini sotto i 7 anni, negli anni 2000 e 2002 (Commun Dis Intell. 2003;27(3):307-23).
Ma la citazione dei lavori sui danni neurologici post vaccino antinfluenzale può continuare. Non si tratta di eventi frequentissimi, ma si tratta di eventi possibili, gravi, e chi li nega mente, crea un'informazione sanitaria artefatta.
Ma la citazione dei lavori sui danni neurologici post vaccino antinfluenzale può continuare. Non si tratta di eventi frequentissimi, ma si tratta di eventi possibili, gravi, e chi li nega mente, crea un'informazione sanitaria artefatta.
Andiamo dalla nevrassite (Eur J Neurol. 2000 Nov;7(6):731-3) alla nevrite ottica (J Neuroophthalmol. 1996 Sep;16(3):182-4). Per una corretta informazione, è opportuno ricordare che la stessa influenza può determinare un'infiammazione del tessuto nervoso come complicanza, ma è drammatico riconoscere che la maggior parte delle 58 morti per Guillaine Barrè verificatesi nel 1977 negli USA, si verificò nei soggetti vaccinati, con insorgenza della malattia dopo 3-4 settimane dalla vaccinazione (Neurology. 1980 Sep;30(9):929-33).
Sono forse più i danni da vaccinazione di quelli che determina la malattia? Non lo sappiamo con certezza, ma esprimere un dubbio è molto diverso dal trasmettere una tracotante e colpevole certezza di innocuità. In questo caso, da immunologo, mi sentirei di esprimere ben più che un singolo dubbio.
Trovo profondamente disdicevole che la presenza di eventi pur non frequentissimi ma ben documentati a seguito della vaccinazione antinfluenzale non sia resa pubblica. Non è accettabile che il sito del Ministero della Salute fino allo scorso anno abbia evidenziato solo un modesto rialzo febbrile e la “bua sul sederino” come unici possibili danni rilevabili nel post vaccinazione. Fortunatamente per la campagna 2010-2011 ha almeno evidenziato che qualche rischio potrebbe esserci(in una pagina raggiungibile dopo 6 click) anche se, nonostante l'evidenza scientifica qui presentata, precisa che tale evenienza è stata riferita ma mai confermata.
Trovo profondamente disdicevole che la presenza di eventi pur non frequentissimi ma ben documentati a seguito della vaccinazione antinfluenzale non sia resa pubblica. Non è accettabile che il sito del Ministero della Salute fino allo scorso anno abbia evidenziato solo un modesto rialzo febbrile e la “bua sul sederino” come unici possibili danni rilevabili nel post vaccinazione. Fortunatamente per la campagna 2010-2011 ha almeno evidenziato che qualche rischio potrebbe esserci(in una pagina raggiungibile dopo 6 click) anche se, nonostante l'evidenza scientifica qui presentata, precisa che tale evenienza è stata riferita ma mai confermata.
I bambini paralizzati dalla vaccinazione, in fondo, non saranno tantissimi nell'economia commerciale italiana, ma ogni singolo caso merita una consapevole decisione per poter affrontare un rischio. È giusto che chi sceglie lo sappia, e non si senta dire che la vaccinazione è praticamente del tutto innocua, quando non è vero. Sapere le cose dopo, centuplica il livello del dramma.
Che dire, per fare un altro esempio, dei casi di ORS (sindrome oculo-respiratoria) dei quali Eurosalus ha subito parlato e che sono stati prima minimizzati e ritenuti dipendenti da un vaccino un po' anomalo, e poi oggi addirittura riconfermati in doppio cieco contro placebo nel 44% dei soggetti che l'hanno già avuta? Il lavoro è stato pre-pubblicato on line (Clin Infect Dis. 2003 Oct 15;37(8):1059-66. Epub 2003 Sep 26) ed è stato tanto significativo da portare i suoi autori a suggerirne l'informazione specifica a chi ne ha sofferto.
Sicuramente si tratta di un problema di gravità molto relativa, ma perché chi si vaccina non deve sapere che potrebbe perdere del tutto i capelli? Questo dato riguarda soprattutto la vaccinazione obbligatoria antiepatite B, ma in buona misura vale anche per l'antinfluenzale (JAMA. 1997 Oct 8;278(14):1176-8). In fondo, sembra pensare l'industria vaccinale, che male c'è ad avere dei bambini calvi, se hanno evitato 4 giorni di febbre e mal di gola?
Che dire poi se dal numero del maggio 2003 della rivista Clinical Immunology (Clin Immunol. 2003 May;107(2):116-21), uno dei più autorevoli studiosi americani, analizzando i 382 casi di sindrome di Guillaine-Barrè post-vaccino antinfluenzale rilevati in USA negli anni 1991-1998, cioè la bellezza di 50 casi all'anno documentatamente causati dalla vaccinazione e dal particolare quantitativo di endotossina associato al virus, confrontato a un rischio 0 (zero) per la vaccinazione con la anatossina tetanica, suggerisce che forse per la vaccinazione antinfluenzale dovrebbe essere richiesto un consenso informato scritto? Ma a cosa serve un consenso informato per qualcosa che dovrebbe fare solo bene?
Che dire poi se dal numero del maggio 2003 della rivista Clinical Immunology (Clin Immunol. 2003 May;107(2):116-21), uno dei più autorevoli studiosi americani, analizzando i 382 casi di sindrome di Guillaine-Barrè post-vaccino antinfluenzale rilevati in USA negli anni 1991-1998, cioè la bellezza di 50 casi all'anno documentatamente causati dalla vaccinazione e dal particolare quantitativo di endotossina associato al virus, confrontato a un rischio 0 (zero) per la vaccinazione con la anatossina tetanica, suggerisce che forse per la vaccinazione antinfluenzale dovrebbe essere richiesto un consenso informato scritto? Ma a cosa serve un consenso informato per qualcosa che dovrebbe fare solo bene?
Come cittadino credo che meritiamo qualcosa in più di un'informazione pubblica parziale e aggressiva come si è dimostrata quella di quest'ultima campagna per la diffusione del vaccino antinfluenzale. La coscienza della popolazione è probabilmente cresciuta ed è in grado di percepire dove gli interessi commerciali finiscono per prevalere sul rispetto. Rimango comunque indignato.
Anche se le mie scelte possono essere diverse, rispetto e apprezzo i colleghi medici che suggeriscono la vaccinazione antinfluenzale per loro convinzione, segnalandone però i potenziali rischi.
Stigmatizzo e condanno invece la protervia commerciale che cerca di nascondere “sotto al tappeto” le verità scientifiche che tanto difende, quando diventano scomode. Su Eurosalus abbiamo già dato ripetutamente indicazioni esaustive sulle ampie possibilità di prevenzione naturale delle forme di raffreddamento invernale, influenza compresa (vedi anche gli altri link di questo articolo).
Stigmatizzo e condanno invece la protervia commerciale che cerca di nascondere “sotto al tappeto” le verità scientifiche che tanto difende, quando diventano scomode. Su Eurosalus abbiamo già dato ripetutamente indicazioni esaustive sulle ampie possibilità di prevenzione naturale delle forme di raffreddamento invernale, influenza compresa (vedi anche gli altri link di questo articolo).
E tutti gli anni ormai riconosciamo un'aggressione di questo tipo, che puntualmente si verifica nella comunicazione televisiva e giornalistica.
Oggi, questo articolo serve solo per tranquillizzare coloro che sceglieranno consapevolmente di non fare e di non fare eseguire ai figli la vaccinazione antinfluenzale proposta in modo così pressante e di informare serenamente coloro che in modo consapevole sceglieranno di vaccinare se stessi o di fare vaccinare i loro figli. .
Ci sono molti i motivi scientifici che sostengono questa scelta e ci sono, fortunatamente, gli strumenti per affrontare con serenità i virus vecchi e nuovi senza credere di avere fatto scelte sbagliate per i propri figli. Siamo ancora in uno stato che deve garantire le scelte autonome e consapevoli del cittadino, che può farle, in un senso o nell'altro solo se realmente informato.
Oggi, questo articolo serve solo per tranquillizzare coloro che sceglieranno consapevolmente di non fare e di non fare eseguire ai figli la vaccinazione antinfluenzale proposta in modo così pressante e di informare serenamente coloro che in modo consapevole sceglieranno di vaccinare se stessi o di fare vaccinare i loro figli. .
Ci sono molti i motivi scientifici che sostengono questa scelta e ci sono, fortunatamente, gli strumenti per affrontare con serenità i virus vecchi e nuovi senza credere di avere fatto scelte sbagliate per i propri figli. Siamo ancora in uno stato che deve garantire le scelte autonome e consapevoli del cittadino, che può farle, in un senso o nell'altro solo se realmente informato.
Attilio Speciani
Allergologo e Immunologo Clinico
Allergologo e Immunologo Clinico
La storia di Halloween
Come é nata
La storia di Halloween, come molte altre storie di festivitá é ispirata a delle tradizioni che si sono tramandate per centinaia di anni da generazione in generazione. E questa tradizione continua a tramandarsi anche se con il tempo ci sono state molte alterazioni e variazioni .Iniziamo da nome che deriva dall´inglese Hallow E'en (come era detto in Irlanda) che significa "sera di tutti i Santi" celebrata il 1 novembre.
La festa di Halloween ha origini celtiche. La vigilia di Samhain era la festività principali del calendario celtico, probabilmente celebrata il 31 ottobre, rappresentava l'ultimo raccolto. Era anche un giorno sacro ai morti, in cui si credeva che le anime di coloro che erano morti durante l'anno avessero il permesso di tornare sulla terra.Oggi in Irlanda Oíche Shamhna indica la notte di HalloweenQuando i Romani entrarono in contatto coi Celti, identificarono Samhain con la loro festa dei morti (Lemuria) che era però celebrata nei giorni attorno al 13 maggio. Con la cristianizzazione venne istituita la festa di Ognissanti , mentre il 2 novembre si celebra il Giorno dei morti.
Molte credenze e costumi tipici del Samhain, soprattutto la pratica di lasciare offerte di cibo e bevande a persone mascherate e l'accensione di falò, continuarono a sopravvivere nei secoli successivi, durante il 31 ottobre, noto ormai come la vigilia di Ognissanti .
Halloween in America
Quando gli immigrati europei, in particolare gli irlandesi, arrivarono in America importarono anche Halloween e le varie tradizioni ad essa legate.
Così le credenze e i costumi degli europei si mescolarono e una nuova versione, tutta americana, di Halloween iniziò a emergere.
Così le credenze e i costumi degli europei si mescolarono e una nuova versione, tutta americana, di Halloween iniziò a emergere.
I primi festeggiamenti di Halloween in America includevano i play parties: eventi tenuti per celebrare il raccolto, dove i vicini di casa si auguravano fortuna, si raccontavano storie di morte e di fantasmi, ballavano e cantavano.
Nella seconda metà del diciannovesimo secolo la festa di Halloween si diffuse a livello nazionale.
I bambini iniziarono ad andare di casa in casa a chiedere cibo o denaro: una pratica che poi probabilmente si è evoluta nell'attuale tradizione del "dolcetto o scherzetto".
Le giovani donne, invece, credevano che ad Halloween si potessero indovinare le fattezze o il nome del futuro marito, attraverso dei riti con filo, mele sbucciate o specchi.
Ai giorni d´oggi la testimonianza più famosa è sicuramente la Halloween Parade di New York, la più imponente manifestazione per la ricorrenza di Ognisanti. L´evento ha negli anni richiamato l'interesse di migliaia di persone che annualmente si ritrovano a sfilare nella parata degli "orrori" ed é forse piú apprezzata dagli adulti che dai bambini.
Ai giorni d´oggi la testimonianza più famosa è sicuramente la Halloween Parade di New York, la più imponente manifestazione per la ricorrenza di Ognisanti. L´evento ha negli anni richiamato l'interesse di migliaia di persone che annualmente si ritrovano a sfilare nella parata degli "orrori" ed é forse piú apprezzata dagli adulti che dai bambini.
Qualcosa si muove, benvenuto Bojan
Segni di miglioramento, a metà. Inutile negarlo, il Milan visto contro il Palermo ha fatto passi avanti sul piano del gioco (anche se solo dopo lo 0-2), sicuramente del carisma, non certo del risultato finale. Come è maturato il 2 [...]
martedì 30 ottobre 2012
Milano, 70° Anniversario della Battaglia di El Alamein
Milano, 70° Anniversario della Battaglia di El Alamein Eventi a Milano
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presentazione del volume "Afghanistan solo andata" e proiezione del documentario "El Alamein"
nell'occasione la Provincia di Milano propone l'intitolazione di una via a Paolo Caccia Dominioni, Comandante ad El Alamein e per 12 anni promotore delle ricerche dei dispersi sul campo
DoveSpazio Oberdan
Viale Vittorio Veneto 2, Milano
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Quando30 ottobre 2012
ore 18.00
Ingresso liberoPer informazioniProvincia di Milano
Settore cultura e beni culturali
02.7740.6302
Viale Vittorio Veneto 2, Milano
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Quando30 ottobre 2012
ore 18.00
Ingresso liberoPer informazioniProvincia di Milano
Settore cultura e beni culturali
02.7740.6302
Presentazione
Martedì 30 ottobre, alle ore 18.00, nella Sala Alda Merini dello Spazio Oberdan della Provincia di Milano (Viale Vittorio Veneto 2, Milano): presentazione del volume “Afghanistan solo andata” di Gian Micalessin e proiezione del documentario “El Alamein” edito dallo Stato Maggiore dell’Esercito Italiano. L’iniziativa è promossa dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Milano, in collaborazione con la Commissione Italiana Storia Militare, in occasione del 70° Anniversario della Battaglia di El Alamein e della Festa del 4 novembre, Giornata delle Forze armate e dell’Unità Nazionale.
Partecipano: Novo Umberto Maerna, Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano; Rosario Castellano, Generale di Divisione;Camillo De Milato, Generale di Divisione (aus); Antonio Pennino, Generale di Brigata; il Colonnello Matteo Paesano, Presidente della Commissione Italiana di Storia Militare; il Professor Virgilio Ilari, Presidente della Società Italiana di Storia Militare, e Filippo Milone, Sottosegretario al Ministero alla Difesa. Introduce Marco Valle, giornalista e storico.
Partecipano: Novo Umberto Maerna, Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano; Rosario Castellano, Generale di Divisione;Camillo De Milato, Generale di Divisione (aus); Antonio Pennino, Generale di Brigata; il Colonnello Matteo Paesano, Presidente della Commissione Italiana di Storia Militare; il Professor Virgilio Ilari, Presidente della Società Italiana di Storia Militare, e Filippo Milone, Sottosegretario al Ministero alla Difesa. Introduce Marco Valle, giornalista e storico.
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Danni della pornografia sul cervello
Danni della pornografia sul cervello
Occidental Observer26 Ottobre 2012
Questo saggio vuole fornire le prove a sostegno della teoria che la dipendenza dalla pornografia – soprattutto se per un lungo periodo è accompagnata dalla masturbazione compulsiva – modifica la chimica cerebrale e può portare a danni cerebrali. Non si tratta di una teoria cospirazionista: è una tesi intellettualmente difendibile che ha una quantità crescente di prove scientifiche a sua conferma.
Forse il modo più rapido per addomesticare e tenere calma una nazione ribelle è di far diventare i propri cittadini tossici di sesso: proprio come i bambini sono facilmente preda di chi offre loro le caramelle, la maggior parte delle persone è semplicemente molto contenta di vivere sotto governi che permettono loro i seducenti piaceri del porno: come dire che orgasmi facili ed economici sostituiscono la felicità.
La dipendenza dal sesso, soprattutto quando alimentata dalla pornografia su internet, è stata paragonata alla dipendenza dal crack, solo che è peggio. Perché non da tregua alle sue vittime. È una malattia dell’anima che porta molti al suicidio e trasforma in assassini seriali – è il caso di Ted Bundy e Gary Bishop – chi ne soffre nelle forme più acute. (Si vedaqui e qui).
La assoluta somiglianza fra la ‘botta’ dell’eroina e l’orgasmo è stata confermata nel 2003 quando lo scienziato olandese Gert Holstege ha comunicato in una notizia stampa relativa alla sua ricerca, che gli scanners del cervello durante l’orgasmo somigliano a quelli sotto il flashdell’eroina. Lo sanno molto bene le cavie da laboratorio, come dimostrato in modo definitivo dal famoso esperimento di James Olds e Peter Milner nel lontano 1950.
1. Comprendere la modificazione del comportamento
Nelle scatole di Skinner, i ratti arrivano ad un’attività frenetica di premute sulla levetta in modo da dare a se stessi delle sensazioni piacevoli, anche se ciò significa rinunciare al cibo ed alla vita. I risultati ci dicono che «alcuni ratti arrivarono ad autostimolarsi 2000 volte l’ora per 24 ore, escludendo qualsiasi altra attività. Per impedir loro di morire di fame dovevano essere tolti a forza dall’imbragatura dell’apparecchiatura. Premere quella leva era diventato tutto il loro mondo».
In un esperimento successivo, ad esso collegato e realizzato con uomini, una donna che pativa un grave dolore poteva stimolare i centri del piacere del proprio cervello girando una manopola. Lo fece così tanto da procurarsi delle ulcerazioni croniche ai polpastrelli. Divenne così dipendente da questa auto-stimolazione erotica da pregare i propri famigliari di limitare il suo accesso allo stimolatore. (Si veda anche qui)
Camera del Condizionamento Operante o Scatola di Skinner
Lo psicologo comportamentale americano BF Skinner (1904-1990) ha ideato nei primi anni ’30 la camera del condizionamento operante o scatola di Skinner. Il suo interesse era sperimentare le modificazioni del comportamento negli animali per poi applicare i risultati agli esseri umani. La sua principale scoperta fu il concetto di rinforzo: un comportamento che riceve un rinforzo positivo (premio), tende ad essere ripetuto e potenziato, il comportamento che riceve un rinforzo negativo (punizione) tende ad estinguersi. Messa in una Scatola di Skinner, la cavia impara a premere una levetta. La levetta aziona uno stimolo di rinforzo dato da cibo od acqua, od uno stimolo punitivo, ad esempio una scossa elettrica. Il ratto impara rapidamente a schiacciare la levetta giusta. In breve: nelle condizioni di laboratorio si possono far acquisire in modo sistematico i buoni comportamenti e far sparire i cattivi
Lo psicologo comportamentale americano BF Skinner (1904-1990) ha ideato nei primi anni ’30 la camera del condizionamento operante o scatola di Skinner. Il suo interesse era sperimentare le modificazioni del comportamento negli animali per poi applicare i risultati agli esseri umani. La sua principale scoperta fu il concetto di rinforzo: un comportamento che riceve un rinforzo positivo (premio), tende ad essere ripetuto e potenziato, il comportamento che riceve un rinforzo negativo (punizione) tende ad estinguersi. Messa in una Scatola di Skinner, la cavia impara a premere una levetta. La levetta aziona uno stimolo di rinforzo dato da cibo od acqua, od uno stimolo punitivo, ad esempio una scossa elettrica. Il ratto impara rapidamente a schiacciare la levetta giusta. In breve: nelle condizioni di laboratorio si possono far acquisire in modo sistematico i buoni comportamenti e far sparire i cattivi
Ci sono 7 importanti osservazioni da fare che permetteranno al lettore di comprendere i collegamenti appropriati fra condizionamento operante e dipendenza dalla pornografia.
1) Negli anni ’50 gli psicologi James Olds e Peter Milner segnarono un punto di svolta nella ricerca sulla modificazione del comportamento: introdussero una innovazione nella Scatola di Skinner in modo tale che la levetta, invece di distribuire alla pressione cibo od acqua, desse uno stimolo direttamente dentro al cervello tramite degli elettrodi lì impiantati. I topi arrivarono a darsi 7000 stimolazioni l’ora dei centri cerebrali del piacere. Tutte le altre attività – bere e mangiare incluse – vennero messe da parte. Ogni momento era dedicato all’autostimolazione del centro del piacere.
2) La cosa come si collega alla dipendenza dal porno? Molto semplicemente perché chi ha una dipendenza dal porno si comporta esattamente come una di quelle cavie. La sua levetta è la masturbazione, il suo rinforzo positivo o ricompensa è l’orgasmo. Il suo stato di dipendenza è il prodotto di un condizionamento operante auto-imposto, cioè si sta autocondizionando senza saperlo. Il caricamento dell’orgasmo e l’orgasmo stesso sono accompagnati da una stimolazione diretta del cervello per tramite della liberazione di molecole psicotrope nella circolazione sanguigna – soprattutto di dopamina – che produce nella persona con dipendenza dal porno esattamente le stesse sensazioni di eccitazione ed euforia che i topini sperimentano per effetto degli stimoli dati al cervello dagli elettrodi in esso impiantati.
3) Ma cosa stimola il rilascio delle molecole psicotrope nella circolazione sanguigna? Le immagini erotiche eccitanti. La cosa funziona circa così: immagini erotiche per la mente → inducono la liberazione di molecole psicotrope che → stimolano i centri cerebrali del piacere che producono → un comportamento ossessivo-compulsivo (dipendenza ) finalizzato al rivivere le sensazioni di piacere → con conseguenti cambiamenti neuroplastici della struttura del cervello dovuti al continuobombardamento chimico.
4) Per citare un ricercatore universitario politicamente corretto, ulteriori ricerche sul cervello produssero quindi risultati spettacolari nell’ambito della modificazione comportamentale, ma al prezzo di «esperimenti profondamente non etici». Tali ricerche, condotte da due scienziati spregiudicati ed intraprendenti – che rispondono ai nomi di dottor Moan e dottor Heath – furono bruscamente interrotte perché, tra l’altro, stavano delineando una possibile cura per l’omosessualità. Moan e Heath avevano ottenuto il permesso di richiedere le prestazioni di una prostituta per vedere se in condizioni di laboratorio riusciva ad eccitare un omosessualedichiarato. Inizialmente, la vista di questa giovane donna sexy aveva lasciato il paziente B-19 più che completamente freddo, profondamente disgustato. L’idea di far sesso con quella donna attraente era per lui abbastanza repellente. Però, dopo essere stato cablato e dopo che tramite gli elettrodi gli furono stimolati i centri cerebrali del piacere, il paziente B-19 esposto alle mosse erotiche della donna iniziò ad eccitarsi per poi ritrovarsi con un’erezione impressionante. Come se non bastasse e nonostante l’impedimento dato dai collegamenti con gli elettrodi [per tutto il tempo il povero B-19 era collegato ad una macchina che registrava l’EEG], il soggetto ejaculò felicemente nella di lei vagina.
5) Non occorre perder tempo nel sottolineare che l’esperimento fu bloccato, nonostante il pieno consenso e la piena collaborazione di B-19 e nonostante molti omosessuali volessero diventare eterosessuali ed avere una famiglia. Era una bomba politica. Dunque l’esperimento fu bruscamente fermato ed i dottori Moan e Heath ricevettero una bella lavata di capo dai loro colleghi politicamente corretti. Dato che si vuole che noi si creda che l’omosessualità sia altrettanto normale e sana quanto l’eterosessualità, ne consegue che suggerire che gli omosessuali possano essi stessi desiderare di sottoporsi ad una cura che li faccia diventare dei normali eterosessuali viene fatto vedere come profondamente offensivo ed omofobico. Anche se vogliono diventare eterosessuali non deve essere loro permesso di diventare eterosessuali, e non deve essere permesso permotivi etici. Dopo tutto, non si può permettere che una persona si automutili o che si suicidi, va invece protetta da se stessa. Analogamente, gli omosessuali – per il loro bene – necessitano di essere protetti dallaminaccia dell’eterosessualità.
6) L’aver bloccato per motivi politici delle promettenti ricerche nell’ambito di importanti aree della modificazione comportamentale ha avuto delle grandi conseguenze che qui non possiamo discutere in dettaglio. Ma basti ricordare che se è stato considerato eticamente sbagliato (= politicamente scorretto), permettere il proseguimento di una ricerca che avrebbe portato ad una cura efficace dell’omosessualità; allora sono state anche effettuate delle gravi e deliberate manipolazioni delle conoscenze scientifiche al fine di mantenere quello status quo deciso da una élite di corrotti. Una élite che non è solo contraria all’idea di far diventare eterossuali i gay, ma che all’opposto è impegnata nellaomosessualizzazione dell’America... partendo dalla omosessualizzazione dei bambini e dalla loro corruzione esponendoli alla pornografia a scuola.
7) È chiaro che in teoria una efficace tecnica di modificazione del comportamento potrebbe portare ad una società Utopica fatta di cittadini modello. Nella società non ci sarebbero più né sociopatici né comportamenti criminali, non più disordini della personalità, né fobie o manie, niente più nevrosi, dipendenze da droghe, alcool, gioco d’azzardo, sesso, mangiare, fare acquisti, ed automutilazioni. Un così vasto miglioramento nella salute mentale della società non può essere chiaramente permesso: se non ci fossero più criminali, a cosa servirebbero mai polizia e professioni legate alla legge? Non ci sarebbe più bisogno dei loro servizi. Dunque, i criminali servono. Combatterli è il loro mestiere. Analogamente se non c’è più gente malata, cosa faranno mai quelli delle professioni mediche e l’industria farmaceutica? Questi hanno bisogno dei malati. Il loro lavoro è combattere le malattie.
È veramente una triste situazione quella nella quale la peggior minaccia all’ordine costituito è rappresentata da una società utopica di cittadini modello che non hanno nulla di sbagliato! La perfezione, se mai fosse raggiungibile, sarebbe proibita. (Per ulteriori dettagli su quanto appena esposto, si veda qui, qui e qui)
2. Dipendenza dal sesso e da eroina o crack. Un parallelo.
Il dottor Norman Doidge – neurologo della Columbia University – descrive nel proprio libro Il cervello che modifica se stesso, come la pornografia determini la riscrittura dei circuiti neuronali. Da una ricerca condotta su uomini che guardano pornografia su internet, essi sembravano incredibilmente simili alle cavie che spingevano la levetta nelle scatole di Skinner. Il dottor Doidge sottolinea che «gli uomini cercavano incessantemente la loro dose successiva cliccando il mouse come i topini premevano la levetta». E prosegue ricordando che tutte le dipendenze causano «modificazioni cerebrali neuroplastiche definitive». Dipendenza dalla pornografia inclusa:
Nel cambiamento plastico è coinvolta anche la dopamina. Quella stessa dopamina che ci stimola, è responsabile del consolidamento della connessione neuronale. La dopamina è rilasciata nell’eccitazione sessuale, aumenta il desiderio sessuale nei due sessi, facilita l’orgasmo, attiva i centri del piacere. Ecco dove risiede il potere della pornografia nel creare dipendenza.
Gli uomini al computer mentre guardano della pornografia sono lì per ricevere dose dopo dose di dopamina, come i topini premono la levetta. Benché non se ne rendano conto, sono coinvolti in un’attività che modificherà il substrato di cui è composto il cervello in quanto i neuroni che si accendono insieme, si collegano fra loro. Tutta quell’attività stimolante di immagini eccitanti eccita i centri del piacere e raccoglie quell’attenzione necessaria alle modificazioni plastiche. Le immagini vengono ricordate anche dopo essersi allontanati dai computers, o mentre fanno sesso con il proprio partner, e ciò le rinforza ulteriormente.
Ogni volta che avvertono un’eccitazione erotica, od hanno un orgasmo con la masturbazione, ricevono una dose di dopamina – il neurotrasmettitore ricompensa – che consolida le connessioni create in precedenza nelle ‘sessioni di pornografia’. (Si veda qui)
Gli uomini al computer mentre guardano della pornografia sono lì per ricevere dose dopo dose di dopamina, come i topini premono la levetta. Benché non se ne rendano conto, sono coinvolti in un’attività che modificherà il substrato di cui è composto il cervello in quanto i neuroni che si accendono insieme, si collegano fra loro. Tutta quell’attività stimolante di immagini eccitanti eccita i centri del piacere e raccoglie quell’attenzione necessaria alle modificazioni plastiche. Le immagini vengono ricordate anche dopo essersi allontanati dai computers, o mentre fanno sesso con il proprio partner, e ciò le rinforza ulteriormente.
Ogni volta che avvertono un’eccitazione erotica, od hanno un orgasmo con la masturbazione, ricevono una dose di dopamina – il neurotrasmettitore ricompensa – che consolida le connessioni create in precedenza nelle ‘sessioni di pornografia’. (Si veda qui)
È in questo modo che la pornografia crea una grave dipendenza, paragonabile a quella da eroina o da crack, ed inizia il suo lento e mortale assalto al cervello. E come è stato dimostrato da altre ricerche, facilita l’insensibilità nelle relazioni sessuali staccando completamente il sesso dall’amore e dall’interesse per la famiglia e per i bambini.
3. Pornografia e danni cerebrali. Esiste una connessione?
Recenti ricerche hanno dimostrato che le immagini pornografiche restano permanentemente occultate nel cervello favorendo il rilascio, nella circolazione sanguigna, di grandi quantità di mediatori chimici naturali del tipo di: dopamina, ossitocina, serotonina, vasopressina, prolattina ed encefaline anche dette oppioidi endogeni, cioè le endorfine proprie ad ogni persona. Chi guarda pornografia in modo ossessivo diventa letteralmente intossicato: ubriaco di un’overdose di molecole psicotrope. Queste sostanze in grado di alterare la mente sono note come erotossine. Questo effetto avvelenante della pornografia è stato mostrato recentemente in test di laboratorio con evidente «modificazione della chimica cerebrale» e danno cerebrale nel tempo.
Né più né meno come l’alcool consumato in grandi quantità per lunghi periodi di tempo danneggerà fegato e reni, una lunga dipendenza da tabacco danneggerà polmoni e sistema cardiovascolare, così alti carichi di immagini pornografiche e masturbazione compulsiva si ritiene porteranno ad un danno cerebrale bio-chimico. La cosa sarà naturalmente negata nel modo più strenuo dalla Lobby della Masturbazione, ma scienziati responsabili hanno ormai reso noto i dati.
Il dottor Gary Lynch, neuroscienziato della University of California di Irvine, parlando dell’effetto che sul cervello ha anche una sola immagine erotica, evidenzia: «Quello che stiamo dicendo è che un evento che dura mezzo secondo [l’impressione data dall’immagine], in un intervallo di tempo che varia fra i 5 ed i 10 minuti produrrà una modificazione strutturale per certi versi tanto profonda quanto quelle che si riscontrano nei danni cerebrali». (Si veda qui)
La dottoressa Judith Reisman va anche un passo oltre chiamando questo tipo di danno cerebrale: «sabotaggio cerebrale», implicando in ciò che i pornografi siano di fatto coinvolti in una sorta di azioni terroristiche tramite il sesso:
Come si verifica questo sabotaggio cerebrale? Gli studiosi del cervello ci dicono che un’immagine passa dall’occhio al cervello in 3/10 di secondo e, che lo si voglia o meno, il cervello ne viene modificato strutturalmente e ne crea un ricordo. Con ogni esperienza visiva «facciamo letteralmente crescere del nuovo cervello». I bambini e chi non sa leggere, decodificano comunque immediatamente le immagini che vedono. Di fatto, le immagini erotiche – come tutte quelle che determinano una forte reazione emotiva – modificano i livelli cognitivi dell’emisfero sinistro.
Il dottor Jeffrey Satinover, Psychiatra e docente della Princeton University, durante una testimonianza resa davanti ad un sottocomitato del Senato USA ha rilasciato delle dichiarazioni ancora più pesanti:
Come le sigarette, quella particolare forma di espressione che chiamiamo pornografia è un sistema di invio che ha precisi e potenti effetti sul sistema nervoso e sul cervello umano. Proprio come le sigarette, l’effetto è volto al creare una profonda dipendenza. Come qualsiasi altra dipendenza, essa dipende ad un estremo dal sistema di invio – che è la pornografia – ed all’altro dai prodotti chimici che esso genera.
Può sembrare sorprendente che io debba parlare di prodotti chimici mentre ci si aspetterebbe che parli di ‘sesso’. Ma la scienza moderna ci permette di comprendere che la natura sottostante alla dipendenza da pornografia è chimicamente parlando è praticamente identica a quella di una dipendenza da eroina.
Il tossico pornomane si dimentica rapidamente di tutto e tutti in favore di una sempre più particolare scossa sessuale che sarà probabilmente capace di trovare solo fra altri persi come lui. Metterà a rischio la propria carriera, le amicizie, la famiglia. Indulgerà in quei comportamenti dovunque e comunque. Nessuno ne è immune. (Si veda qui)
Può sembrare sorprendente che io debba parlare di prodotti chimici mentre ci si aspetterebbe che parli di ‘sesso’. Ma la scienza moderna ci permette di comprendere che la natura sottostante alla dipendenza da pornografia è chimicamente parlando è praticamente identica a quella di una dipendenza da eroina.
Il tossico pornomane si dimentica rapidamente di tutto e tutti in favore di una sempre più particolare scossa sessuale che sarà probabilmente capace di trovare solo fra altri persi come lui. Metterà a rischio la propria carriera, le amicizie, la famiglia. Indulgerà in quei comportamenti dovunque e comunque. Nessuno ne è immune. (Si veda qui)
La dipendenza dal porno, ci dice il neurochirurgo Donal L. Hilton Jr.,
Produce danni cerebrali a lungo termine analoghi all’atrofia od al cedimento dei lobi frontali. Gli studiosi delle dipendenze indicano questa condizione con il termine di ‘ipofrontalità’ a causa della somiglianza con le condizioni di pazienti con danni ai lobi frontali del cervello quali quelli che si riscontrano in scontri d’auto.
Tutte le dipendenze, oltre alle modificazioni biochimiche del cervello, producono modificazioni anatomiche patologiche che si manifestano con differenti tipi di malfunzionamenti cerebrali, indicati nel complesso come ‘sindrome ipofrontale’. In tali sindromi, quello che è il difetto sottostante, può essere descritto nel modo più semplice come un ‘danno al sistema frenante’ del cervello.
Tutti fenomeni ben noti agli studiosi di neurologia clinica – soprattutto neurologi e neurochirurghi – in quanto si manifestano nel caso di tumori, colpi apoplettici e traumi. La perdita della funzione di controllo dei lobi frontali è più evidente successivamente ad un trauma, nel qual caso compare unaprogressiva atrofia dei lobi frontali che si nota nel tempo, nelle successioni di scansioni alla risonanza magnetica.
Tutte le dipendenze, oltre alle modificazioni biochimiche del cervello, producono modificazioni anatomiche patologiche che si manifestano con differenti tipi di malfunzionamenti cerebrali, indicati nel complesso come ‘sindrome ipofrontale’. In tali sindromi, quello che è il difetto sottostante, può essere descritto nel modo più semplice come un ‘danno al sistema frenante’ del cervello.
Tutti fenomeni ben noti agli studiosi di neurologia clinica – soprattutto neurologi e neurochirurghi – in quanto si manifestano nel caso di tumori, colpi apoplettici e traumi. La perdita della funzione di controllo dei lobi frontali è più evidente successivamente ad un trauma, nel qual caso compare unaprogressiva atrofia dei lobi frontali che si nota nel tempo, nelle successioni di scansioni alla risonanza magnetica.
Non c’è un briciolo di tutto questo nel sistema ufficiale dell’informazione e non ci meraviglia. L’industria del porno produce profitti per 97 miliardi di dollari l’anno. Se il porno danneggia il tuo cervello, questa è l’ultima cosa che i ricchi dell’élite che comanda il mondo e la stampa vorrà mai farti sapere. Come sottolinea il dottor E. Michaels: «L’industria della stampa è profondamente coinvolta nel porno e non rientra nei loro interessi spiegare al pubblico che sono in affari per schiavizzare la gente». (p.560)
Bisogna essere dei timorati Vittoriani per suggerire che manca qualcosa? La cosa che manca è una semplice domanda alla quale tutti questi autonominatisi esperti sessuali – fra i quali degli imbroglioni e dei pervertiti come Kinsey e Reich – non hanno risposto, e che è: «come può farti bene tutta questa pornografia che va a finire in una masturbazione compulsiva, se ti danneggia il cervello?».
Certo, la masturbazione non ti rende obbligatoriamente cieco; formuliamo un augurio e crediamoci. Ma gli appassionati aficionados del vizio solitario non devono guardarsi tanto dai danni agli occhi, ma da quelli al cervello.
4. Dipendenza dal porno e sindrome frontale
Sembra che il danno al lobo frontale causato da una prolungata dipendenza dal porno accompagnata da masturbazione compulsiva origini una costellazione di comportamenti indicati collettivamente con «sindrome del lobo frontale». Quattro sono le tipologie principali di comportamenti comprese : 1. Comportamento impulsivo con poca attenzione alle conseguenze. 2. Comportamento compulsivo spesso fino alla perdita del controllo. 3. Comportamento emotivamente labile, improvvisi ed imprevedibili cambiamenti di umore. 4. Deteriorata capacità di giudizio, che porta a decisioni disastrose.
È ora chiaro che tutte queste modificazioni sono riconducibili alla sindrome del lobo frontale. Mentre in un incidente d’auto ad esempio od a causa di un trauma di analoga gravità possano essere indotte di colpo, queste stesse modificazioni possono verificarsi quale effetto nel tempo a causa della pornografia ed della masturbazione compulsiva. Già molto tempo fa Giovenale faceva osservare: «Nessuno diventa molto turpe tutto d’un colpo». La cosa avviene lentamente, per gradi, passo dopo doloroso passo. Semina un comportamento e ne nasce un ’abitudine, semina un’abitudine e ne nasce un carattere, semina un carattere ed avrai un destino. Chiunque l’abbia detto, sapeva cosa diceva.
Il dottor Victor Cline – probabilmente il massimo esperto mondiale sulle dipendenze da pornografia – facendo riferimento alla pornografia ed alla masturbazione compulsiva, ha scritto quanto segue nel suo classico testo «Effetti della pornografia sull’adulto e sul bambino»:
Nella mia esperienza di terapeuta sessuale, chiunque si masturbi regolarmente con la pornografia è a rischio di diventare – prima o poi – un tossico sessuale e di autocondizionarsi in un sessualità deviante.
Un effetto collaterale frequente è che viene drasticamente ridotta la capacità di amare, la sessualità diventa in un certo senso ‘deumanizzata’. Molti sviluppano uno ‘stato dell’io estraneo’ – un lato oscuro – il cui nucleo centrale è una lussuria antisociale avulsa da valori.
Un effetto collaterale frequente è che viene drasticamente ridotta la capacità di amare, la sessualità diventa in un certo senso ‘deumanizzata’. Molti sviluppano uno ‘stato dell’io estraneo’ – un lato oscuro – il cui nucleo centrale è una lussuria antisociale avulsa da valori.
Nel tempo, il picco di eccitazione ottenuto con la masturbazione con stimoli porno diventa più importante delle relazioni della vita reale. Gli educatori nel settore della salute hanno comunemente ritenuto che la masturbazione avesse conseguenze trascurabili, ma l’eccezione sembra risiedere in quell’area dell’immaginazione porno deviante che rischia – per via del condizionamento – di sviluppare una tossicodipendenza da porno o altre patologie sessuali.
Non c’è la minima differenza se capita ad un eminente scienziato, ad un procuratore legale o ad un ministro, ad un atleta come ad un amministratore delegato, ad un preside di istituto come ad un disoccupato, o ad un ragazzino di 15 anni. Tutti possono autocondizionarsi verso la devianza.
Il meccanismo di condizionamento costituito dalla masturbazione è inesorabile e non regredisce spontaneamente. L’evoluzione di questa malattia può essere lenta, ed è quasi sempre invisibile all’esterno. Solitamente occupa la parte segreta della vita di un uomo e, come un cancro, cresce e si diffonde. Quasi mai si inverte ed è anche molto difficile da curare e guarire. (Si veda qui).
Il lobo frontale, proprio dietro la fronte, svolge numerose e diverse funzioni ma svolge in particolare la funziona di giudizio e dicontrollo del comportamento, cioè la capacità di riconoscere le conseguenze delle azioni individuali, onde evitare comportamenti impulsivi ed avventati, pericolosi per la sopravvivenza individuale.
Il meccanismo di condizionamento costituito dalla masturbazione è inesorabile e non regredisce spontaneamente. L’evoluzione di questa malattia può essere lenta, ed è quasi sempre invisibile all’esterno. Solitamente occupa la parte segreta della vita di un uomo e, come un cancro, cresce e si diffonde. Quasi mai si inverte ed è anche molto difficile da curare e guarire. (Si veda qui).
Il lobo frontale, proprio dietro la fronte, svolge numerose e diverse funzioni ma svolge in particolare la funziona di giudizio e dicontrollo del comportamento, cioè la capacità di riconoscere le conseguenze delle azioni individuali, onde evitare comportamenti impulsivi ed avventati, pericolosi per la sopravvivenza individuale.
5. Una storia di tossicodipendenza da porno
Prima di procedere ulteriormente, ritengo opportuno che il lettore possa rendersi veramente conto di quanto sia grave il problema della dipendenza da porno, che ha attualmente una diffusione epidemica senza precedenti nella storia umana.
La pornografia non è più quel blando afrodisiaco che era nell’estate del 1967, nota come Estate dell’Amore, quando decollò la rivoluzione sessuale. Con l’avvento di internet e di sistemi audiovisivi di comunicazione sempre più evoluti, il suo effetto letale è cresciuto esponenzialmente. I futuri progressi nell’immagine olografica e nelledroghe della realtà minacciano di rendere la pornografia così irresistibile per le future generazioni che il sesso ordinario, per come lo conosciamo, sarà insignificante e non eserciterà più nessun fascino. L’autoerotismo sarà il regno supremo, e lo zombie-pornomane, il tossicodipendente rintronato da droga e sesso, con lo sguardo spento e bavoso per la inappagabile lussuria, erediterà il mondo per trasformarlo in un gigantescomasturbatorio. Questa la visione della futura terra maledetta del sesso: un incubo da fantascienza che ha tutte le probabilità di diventare reale. Un mondo nel quale solo quelli sessualmente validi – cioè addestrati all’autodisciplina ed al controllo degli impulsi – sopravviveranno come padroni mentre i deboli di volontà non saranno eliminati ma semplicemente scivoleranno dentro ad una massa di proletariato amorfo e ad uno status di schiavi permanenti.
Ed ora lasciamo che parli lo scritto del dottor Victor Cline ed il suo caso di dipendenza da porno:
Uno dei miei pazienti era così dipendente dalla pornografia da non poter star lontano da essa per 90 giorni a fronte di una ricompensa di 1.000 dollari. Per chi non ha tale dipendenza, è difficile comprendere la natura completamente assorbente della dipendenza da sesso. Quando la ‘onda’ li colpisce, nulla si può frapporre sulla strada che porta ad ottenere quello che vogliono: che si tratti di pornografia con masturbazione, sesso con una prostituta, molestare un bambino o stuprare una donna.
Ecco un esempio illustrativo: Ralph era afflitto da dipendenza da sesso, sposato da 12 anni e con 3 figli. Impegnato nella propria parrocchia, aveva dei sinceri ed alti valori morali. Credeva nei Dieci Comandamenti ed era contrario all’adulterio; eppure, nelle sue abitudini, rientravano pornografia e sesso con prostitute. Dopo ogni incidente, implorava il perdono di Dio e giurava che non lo avrebbe fatto più. Ma lo rifaceva, ed ancora, ed ancora.
Dato che il fattore scatenante di ogni atto di adulterio era l’uso della pornografia, decidemmo di liberarlo dalla dipendenza da tale materiale. Gli chiesi di compilare un assegno da 1.000 dollari e gli dissi che glielo avrei restituito se si fosse tenuto alla larga dalla pornografia per 90 giorni. Ralph era molto attaccato ai soldi e fu piuttosto coinvolto dalla mia strategia e mi disse: «È garantito che non guarderò né film sporchi né riviste se questo mi costerà mille dollari!».
Resistette piuttosto bene per un periodo considerevole ma, all’87° giorno, guidando passò davanti ad una libreria per adulti in una città sconosciuta dove era per lavoro. Inchiodò sui freni, entrò nel negozio e rimase virtualmente fuori di testa per 90 minuti. Quando venne da me la settimana seguente confessò fra le lacrime di aver perso i 1.000 dollari. Visto che era rimasto sobrio per 87 giorni, decisi di dargli un’altra possibilità.
Dunque iniziammo un altro ciclo di 90 giorni di sobrietà. Entrambi sentivamo che se era riuscito per 87 giorni, poteva certamente raggiungere i 90 se avesse avuto un’altra opportunità, soprattutto visto che significava recuperare i suoi 1.000 dollari.
Passarono solo 14 giorni e poi cedette. Perse i suoi soldi, che finirono in beneficenza, eppure era estremamente motivato sia per voler salvare il proprio matrimonio che vivere in armonia con i propri principi religiosi. Ma non è stato così. È mia convinzione che anche se gli avessi offerto 10.000 dollari ci sarebbe ugualmente ricascato. Quando la ‘onda’ li colpisce, questi uomini sono consumati dal proprio appetito, indifferenti al prezzo che pagano per le conseguenze. La loro dipendenza guida letteralmente le loro vite. (Si veda qui)
Ecco un esempio illustrativo: Ralph era afflitto da dipendenza da sesso, sposato da 12 anni e con 3 figli. Impegnato nella propria parrocchia, aveva dei sinceri ed alti valori morali. Credeva nei Dieci Comandamenti ed era contrario all’adulterio; eppure, nelle sue abitudini, rientravano pornografia e sesso con prostitute. Dopo ogni incidente, implorava il perdono di Dio e giurava che non lo avrebbe fatto più. Ma lo rifaceva, ed ancora, ed ancora.
Dato che il fattore scatenante di ogni atto di adulterio era l’uso della pornografia, decidemmo di liberarlo dalla dipendenza da tale materiale. Gli chiesi di compilare un assegno da 1.000 dollari e gli dissi che glielo avrei restituito se si fosse tenuto alla larga dalla pornografia per 90 giorni. Ralph era molto attaccato ai soldi e fu piuttosto coinvolto dalla mia strategia e mi disse: «È garantito che non guarderò né film sporchi né riviste se questo mi costerà mille dollari!».
Resistette piuttosto bene per un periodo considerevole ma, all’87° giorno, guidando passò davanti ad una libreria per adulti in una città sconosciuta dove era per lavoro. Inchiodò sui freni, entrò nel negozio e rimase virtualmente fuori di testa per 90 minuti. Quando venne da me la settimana seguente confessò fra le lacrime di aver perso i 1.000 dollari. Visto che era rimasto sobrio per 87 giorni, decisi di dargli un’altra possibilità.
Dunque iniziammo un altro ciclo di 90 giorni di sobrietà. Entrambi sentivamo che se era riuscito per 87 giorni, poteva certamente raggiungere i 90 se avesse avuto un’altra opportunità, soprattutto visto che significava recuperare i suoi 1.000 dollari.
Passarono solo 14 giorni e poi cedette. Perse i suoi soldi, che finirono in beneficenza, eppure era estremamente motivato sia per voler salvare il proprio matrimonio che vivere in armonia con i propri principi religiosi. Ma non è stato così. È mia convinzione che anche se gli avessi offerto 10.000 dollari ci sarebbe ugualmente ricascato. Quando la ‘onda’ li colpisce, questi uomini sono consumati dal proprio appetito, indifferenti al prezzo che pagano per le conseguenze. La loro dipendenza guida letteralmente le loro vite. (Si veda qui)
Ogni atto di masturbazione con porno spinge per così dire il pesce sempre più dentro la rete. Ecco come il professor Donald L. Hilton spiega scientificamente questo concetto:
La pornografia attacca su tre lati: la riduzione funzionale della corteccia del lobo frontale, le riduzione dopaminergica, il legame ossitocina/vasopressina. Ognuna di queste componenti è un potente aggancio ed agiscono potenziandosi. La pornografia stringe i propri lacci rapidamente e profondamente ed al procedere della dipendenza la dopamina prosciuga, fino a che non ce n’è più.
L’affermazione che la dipendenza da pornografia possa causare danni cerebrali è attualmente ancora controversa – si veda la sezione intitolata «Danni al lobo frontale» qui, scritta da Donald L. Hilton, neurochirurgo e professore associato di Neurologia – ma anche l’affermazione che la dipendenza da tabacco portasse al tumore ai polmoni ed a disturbi cardiaci furono prese all’inizio con scetticismo. Però, alla luce dei risultati neurobiologici appena discussi, persiste il minimo dubbio sul fatto che le aree cerebrali riferibili alla ricompensa sessuale vengano alterate strutturalmente con l’effetto conseguente che le persone sono molto più motivate dalle immagini sessualmente eccitanti. Che si voglia chiamare ciòdanno cerebrale è ancora discutibile; il punto fondamentale è che ne deriva un’esagerata attrazione per una ricompensa da stimolazione sessuale a spese di altre emozioni, in particolare dell’amore.
Ad ogni modo, abbiamo a che fare con una dipendenza che è consideratapeggiore di quella da crack o da eroina. E questa cosa oggigiorno non è dubbia, si tratta infatti di un’affermazione ripetuta così spesso dai terapeuti che si occupano di dipendenza da pornografia e sesso, che ormai nessuno del settore si scandalizzerebbe a sentire questa associazione.
6. Cocaina e metamfetamina: loro ruolo nella dipendenza da pornografia
Alcune droghe potenziano il sesso. Lo sa bene chi prende queste droghe. Sotto l’effetto della droga, l’intensità dell’esperienza sessuale può crescere incredibilmente: può diventare sacra o satanica, divina o demoniaca a seconda dello stato mentale della persona, ma diventa sempre piccante, eccitante, quasi mistica. Così dipendenza da sesso e da droghe procedono spesso insieme, intensificandosi l’un l’altra.
Cocaina e metanfetamina sono due dei più potenti afrodisiaci oggi in uso. La facilità di reperimento non ha solo fatto salire il numero dei tossici da sesso, ma ha fatto salire l’intensità della loro dipendenza. Scopriremo fra poco che cocaina e metanfetamina sono usate spessissimo in combinazione con la pornografia. Ne deriva una masturbazione compulsiva di dimensioni epiche che poche società hanno conosciuto in passato. Non c’è dubbio che la nostra sia la prima civiltà che ha reso lamasturbazione un tipo di sport competitivo.
Le potenti proprietà afrodisiache della cocaina sono note da secoli. Ed una delle ragioni per la sua assunzione è quella di essere sessualmente ‘super su di giri’. Nei primi del ’900, la cocaina divenne nota per la sua capacità di indurre una frenesia sessuale ed una lussuria incontrollabile. Oggi, a San Francisco ed in altre grandi città, è venduta apertamente in bagni gay dove è capace di portare al sesso suicidale perché non protetto.
Nella mia città – Toronto – il sesso promiscuo non protetto è una caratteristica molto popolare in quei bagni spuntati come funghi negli ultimi anni. Alcuni hanno anche la licenza per vendere birra, che arricchiscono – ufficiosamente – con degli stimolanti sessuali e con il crack, che puoi fumare in camera.
La metanfetamina («meth») sembra essere un afrodisiaco ancora più potente. Più popolare fra le donne perché all’inizio produce un’incredibile perdita di peso. Caratteristiche comuni fra i tossici di crack e meth sono: orge di gruppo, abbuffate di sesso, maratone di masturbazione compulsiva con uso di pornografia (Si veda qui)
La parabola di un tipico tossico da meth è particolarmente sinistra e non c’è sesso orgiastico che possa compensarne la violenza distruttiva sulla persona.
Il volto di una tossica da meth nell’arco di 10 anni. Morta a 38 anni
Non è un caso che Aleister Crowley, il satanista ossessionato dal sesso ed il padre della Rivoluzione Sessuale, Sigmund Freud, fossero entrambi dei cocainomani. Qui Crowley sproloquia sulla cocaina nel contesto della ‘magia sessuale’. Freud, la cui iniziale teoria psicopatologica è noto essere stata il frutto del suo uso di cocaina, raccomandò la cocaina come analgesico ed antidepressivo omettendone curiosamente le qualità afrodisiache. (Si veda qui)
Una caratteristica aggiunta che si manifesta nei tossici da coca, poche volte citata se non nelle pubblicazioni scientifiche specialistiche, è che la coca spesso trasforma gli eterosessuali in omosessuali, indipendentemente dalle inclinazioni personali ed anche di fronte a forte disgusto personale. Così la pornografia gay completa il tranello facilitando per l’eterosessuale drogato la strada verso l’omosessualità.
Fenomeno interessante questo, osservato già da anni dagli autori in questione ma raramente trattato nella letteratura scientifica, è la capacità della coca di stimolare fantasie omosessuali ed attivare comportamenti omosessuali in uomini che si considerano eterosessuali. Questi uomini riferiscono che quando sono su di giri per la coca, sperimentano fantasie sessuali con altri uomini. Ciò può portare alla masturbazione compulsiva davanti a materiale porno gay o ad incontri erotici con uomini gay e travestiti – noti come ‘shemales’ – cioè maschi che hanno il seno femminile ma genitali maschili.
Svanito l’effetto della droga, molti di questi uomini riferiscono un drastico cambio di umore ed un grosso disappunto per il proprio comportamento omosessuale. Molti provano anche forte vergogna. Sembra che la stragrande maggioranza di tali uomini fosse eterosessuale. (Si veda qui)
Si sostiene che le ‘vere’ donne possano assumere coca senza diventare lesbiche. Io ne dubito. Nella mia esperienza di osservatrice, ho visto che la combinazione di sesso e droga può indurre la bisessualità in entrambi i sessi.
Risulta che un alto dosaggio cronico di coca porti a comportamenti sessuali aberranti quali masturbazioni compulsive e maratone di sesso con più partner. Gli effetti disinibitori di coca e meth spalancano le porte dell’avventura sessuale. Alcuni etero si ritrovano con fantasie omo solo in preda alla coca od alla meth...
La combinazione tra droghe stimolanti e il sesso – due potenti rinforzi – determina una super eccitazione che da molta più dipendenza rispetto alla sola droga. Per certe persone, droga e sesso sono inseparabili...
La meth, simile alla coca ma ancora più potente, in molti suoi schiaviaumenta la pulsione sessuale, abbassa le inibizioni, ritarda l’orgasmo e migliora le prestazioni sessuali. Gli effetti afrodisiaci poi sono molto più potenti e durevoli di quelli della coca... è particolarmente apprezzata da chi cerca esperienze sessuali particolarmente prolungate, erotiche e disinibite...
7. Conclusione
La pornografia danneggia la personalità, indebolisce la volontà, e produce devianza sessuale in che ne è affetto, la cosa è certa. Che in determinate circostanze l’influsso di droghe come la coca possa far emergere comportamenti omo in eterosessuali, è una nuova evidenza, ancora più sinistra.
Non è più materia controversa il fatto che la pornografia accompagnata alla masturbazione compulsiva porti a cambiamenti della struttura del cervello. Che ciò equivalga al concetto classico di ‘danno cerebrale’ è da chiarirsi e la posizione della Lobby della Masturbazione a riguardo sarà certamente negazionista e sosterrà, erroneamente, che la masturbazione allevi lo stress e combatta la depressione mentre invece la dipendenza dal porno e la masturbazione compulsiva sono potenti fattori di aumento dello stress, fattori che si ritrovano spesso nei disturbi ossessivo-compulsivi. Lungi dall’alleviare la depressione, la aumentano e spesso ne sono la causa sottostante in quanto causano una perdita di auto-stima. Sono delle ovvietà negate solo dai mercanti di menzogne.
Esistono anche pochi dubbi sul fatto che la epidemia di sesso, della quale siamo testimoni e che è tutta intorno a noi, non sia una pianificata operazione psicologica. È quello che il Governo vuole: i Maestri Burattinai che tirano i fili nascosti dei regimi occidentali – tutti camuffati da democrazie – si sono dati da fare per realizzare esattamente quello a cui assistiamo: nevrosi diffuse, miseria di massa, crollo dei valori morali, la Cristianità in rovina e la volgare brutalizzazione dell’uomo medio.
Non servono gulag per quelli che danno il consenso alle proprie catene.
Dottor Lasha Darkmoon
Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla, revisione di Lorenzo de Vita
Fonte > Occidental Observer
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