Sesto San Giovanni, 13 gennaio 2011 – Tutti insieme appassionatamente capitanati da Giorgio Oldrini. Ha ripreso carta e penna per scrivere una nuova letterina al Comune di Milano il sindaco del Pd di Sesto San Giovanni. Stavolta però non l’ha fatto da solo. Stavolta si è trascinato dietro sedici sindaci dell’hinterland che, ieri pomeriggio, hanno sfilato uno dopo l’altro nel palazzo comunale sestese.
Da Novate a Bresso, da Cesano Boscone a Rozzano, da San Donato a Corsico il ritornello è lo stesso: «Il trasporto pubblico locale così com’è non va». È ora di dire «Basta», dicono in coro. Vogliono la riorganizzazione delle linee, tariffe adeguate e soprattutto vogliono contare di più nei tavoli di lavoro. Un’altra volta hinterland contro Metropoli per il trasporto locale. I sindaci fanno vedere i muscoli e promettono azioni eclatanti per attirare l’attenzione. Arrivano pure a chiedere alla Regione di schierarsi.
A tirare in ballo il Pirellone è Daniela Gasparini, sindaco Pd di Cinisello Balsamo. «È l’istituzione competente in materia di trasporti. Per questo chiediamo un incontro con l’assessore Raffaele Cattaneo». La carica dei sedici ha prodotto un documento che sarà inviato al Comune di Milano, ad Atm e alla Regione. Un documento che «rappresenta le istanze di 538mila abitanti». «I temi che vogliamo affrontare sono tre — spiega Oldrini —. I tagli pesantissimi del Governo al trasporto pubblico locale, la constatazione che i nostri cittadini pagano un prezzo spropositato per una qualità di servizi non sempre all’altezza» e il tanto rincorso biglietto unico, vero cavallo di battaglia delle amministrazione dell’hinterland.
È un altro sindaco del centrosinistra a raccontare «una storia grottesca», come la definisce Massimo Sacchi. «In tutta la nostra città si pagano 50 centesimi in più rispetto alla tariffa intera di Milano. Spostandoci solo di 150 metri a Nord, però, la frazione di Vighignolo, paga esattamente il doppio — lamenta il primo cittadino di Settimo Milanese —. Atm non ritocca le tariffe del perimetro urbano, ma solo quelle della corona metropolitana. E questo è inaccettabile, anche perché assistiamo a una diminuzione della qualità del servizio». Che si apra subito un tavolo tecnico e politico di trattativa.
A ribadirlo è Eugenio Comincini, sindaco di Cernusco Sul Naviglio, che rappresenta i colleghi della zona Martesana. «Chiediamo a Milano di svolgere il ruolo di città capoluogo e di farsi carico delle responsabilità nei confronti della cintura e di un servizio metropolitano di cui è proprietaria. C’è la necessità di ammodernare la rete e rivedere le tariffe». Prezzi in base ai chilometri realmente effettuati e non biglietti a dazio. «Ci hanno sempre detto che è il Comune di Milano che paga la differenza per avere tariffe più agevoli — conclude Oldrini —. In queste settimane abbiamo scoperto che è Atm a pagare Milano: 25 milioni di euro nei giorni scorsi e 50 milioni nei prossimi».
di Laura Lana
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