Un'immaginetta di Gesù in mezzo alle lenzuola che coprono i cadaveri della strage di cristiani in Egitto (Ap/Lapresse)
Sesto San Giovanni, 5 gennaio 2011 - Le ricadute delle tensioni interreligiose che hanno insanguinato l’inizio del 2011 arrivano anche a Sesto. E montano. Da un lato, le proteste, dall’altro la solidarietà. Da un lato i manifesti, firmati dal gruppo dei Cristiani Padani, che hanno invaso il viale Marelli e le vie adiacenti, di condanna della strage, dall’altro le numerose manifestazioni di vicinanza alla comunità copta sestese.
L’ultima in ordine di tempo è quella proveniente dalla comunità musulmana: ieri sera il direttore del centro di via Tasso, Hocine Bouchemel, ha fatto visita ai rappresentanti della chiesa via via Picardi per esprimere cordoglio e condanna. «La violenza non c’entra niente con l’Islam, tutti hanno diritto di professare la propria religione in libertà» ha detto Bochemel. Due giorni fa era stato il turno dell’amministrazione sestese, rappresentata dagli assessori Monica Chittò e Claudio Zucchi e del capo di gabinetto del sindaco Giancarlo Castelli.
La situazione, però, al momento resta tranquilla. «Non ho segnalazioni di tensioni. Né vedo il rischio che scoppino» dice il primo cittadino Giorgio Oldrini. Stesse rassicurazioni anche da parte di Bouchemel, a capo di una delle comunità islamiche più numerose e attive dell’hinterland. Per precauzione, comunque, «mi metterò in contatto con polizia e carabinieri per capire se, in vista delle celebrazioni del Natale copto (domani, ndr) dovesse essere necessario alzare la guardia».
Non è preoccupato, comunque, Giorgio Oldrini. Neppure davanti a quei fogli A4 con cui sono stati tappezzati muri e cabine telefoniche vicino a Sesto Marelli. Gli stessi manifesti che due giorni fa venivano sbandierati dall’europarlamentare leghista Mario Borghezio. «Finché si invoca il rispetto della e la non violenza siamo sul cammino giusto» dice il sindaco. Che però non nasconde la sua preoccupazione per la situazione più generale. «Sono stato a Gerusalemme qualche mese fa e sono tornato con l’impressione che ci sia una pericolosa tensione neanche tanto latente».
Si tratta di un tema caldo, insomma, che a Sesto non spaventa ma non può essere sottovalutato. «A Sesto abbiamo lavorato lungamente e a volte con difficoltà per raggiungere un equilibrio tra le comunità, e a parte due episodi, direi che ci siamo riusciti. Ora si tratta di accelerare la realizzazione di alcune iniziative che avevamo già in mente». Sul tavolo c’è un momento di confronto e dialogo tra i rappresentanti delle diverse religioni presenti a Sesto. «Ne stavamo parlando già prima di Natale con il prevosto don Brigatti, ora vedremo di stringere sui tempi» promette il primo cittadino.
di Valentina Bertuccio D'Angelo
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