Cinisello Balsamo, 13 gennaio 2011 - «MMXI». Non è una sigla, non è un acronimo né tanto meno un codice segreto. Semplicemente è il numero del nuovo anno in corso nella sua scrittura antica. Pardon, latina. Già perché al Liceo Casiraghi, o meglio, al «Ludus Scientifici Giulio Casiraghi», come si sarebbe detto una volta, i «discipuli», sempre per restare in tema, della classe 1A si sono inventati un calendario latino.
Si sa che con il termine del vecchio anno e l’inizio di quello nuovo parte la corsa alle idee per i calendari che accompagnano lo scorrere dei futuri 365 giorni solari. In questo caso l’idea del «Calendarium MMXI» è venuta al professor Francesco Dettori, insegnante di latino, per l’appunto, che non è nuovo alla cosa e che ha coinvolto i ragazzi della prima classe del scientifico in questo lavoro di gruppo che si è trasformato in un calendario vero e proprio. Latino lingua morta? Niente affatto, vista l’attualità di un’idea così curiosa e innovativa.
E forse in fondo un pizzico stravagante; anche se, niente paura, tutto comincia sempre con il solito «ianiuarius», cioè gennaio. Ogni mese ha la sua dicitura romana, così come i giorni: lunae, martis, mercuris, iovis, veneris, saturni e solis, la nostra domenica. E poi le «kalendae»cioè i primi giorni di ogni mese e le altre date fisse attorno alle quali si costruiscono tutte le altre.
Oltre alla calende, le date romane venivano calcolate con giorni fissi quali il 5 e il 13 del mese, in base alle quali si numeravano anche tutti gli altri giorni. «È un’idea simpatica per dare un po’ di vivacità alla materia — spiega il prof. Dettori che aveva già tentato alcuni esperimenti, per altro ben riusciti, con le prime classi degli anni passati —. È un modo per accostarsi in modo più approfondito alla cultura latina, per osservarla più da vicino. E alla fine risulta sempre accattivante e coinvolgente per i ragazzi».
Gli studenti hanno lavorato in gruppo prendendo spunto dalla didattica e cioè dalle lezioni tenute in classe durante le quali si sono avvicinati ai numeri e al calendario degli antichi romani: e non si sono fermati a questo visto che hanno colorato le pagine mensili del loro calendario con vecchi proverbi e poesie latine. «Si sono sbizzarriti e hanno lavorato molto bene — aggiunge Dettori —. Sono stati spinti dalla curiosità e hanno rintracciato alcuni testi antichi, per esempio di modi di dire dei romani, che hanno riutilizzato e spiegato in chiave moderna. In copertina hanno scelto un’immagine di Pompei dato che il lavoro aveva preso il via nei giorni del crollo delle rovine dell’antica città; hanno anche ritrovato on line un testo di cronaca del crollo in latino, che hanno messo in prima pagina con traduzione».
Niente Padre Pio o Frate Indovino; nessuna traccia di dive dello spettacolo che mettono in bella mostra le loro curve: il calendario 2011 firmato dalla 1A del liceo Casiraghi ha un sapore così nuovo proprio perché profuma d’antico.
di Andrea Guerra
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