Sulle strade di Milano ricade il sangue di Alessandria. Il massacro di cristiani a Capodanno non è un fatto lontano per migliaia di immigrati milanesi di nazionalità egiziana e di religione copta ortodossa. «In quella strage molti dei nostri ragazzi hanno perso i loro parenti» spiega padre Raffaele Gebrail, parroco della piccola chiesa copta di Cinisello Balsamo. Un migliaio di egiziani di religione cristiana ieri si è ritrovato in via Porpora, per manifestare contro le persecuzioni dei cristiani. A portare solidarietà alle vittime delle persecuzioni religiose c’erano anche il sottosegretario Daniela Santanchè e l’assessore provinciale alla Sicurezza, il leghista Stefano Bolognini. Anche nelle strade di Milano oggi si respira la rabbia e la sofferenza di una minoranza religiosa- come sono i cristiani nei paesi musulmani - che subisce attacchi, minacce, martìri. Il presidio ha avuto momenti di alta tensione, quando un gruppetto di cristiani si è staccato dal grosso dei manifestanti e si è scontrato con una decina di nordafricani, connazionali di religione musulmana - quella di via Porpora, parallela a via Padova, è una zona ad altissima densità di immigrazione, e la moschea più vicina è a poche centinaia di metri. Tutto è iniziato intorno alle 16 e 30 . «Il sit in - racconta Max Bastoni,storico militante dell’ala tradizionalista della Lega Nord - lo abbiamo convocato noi. E abbiamo chiesto la disponibilità a partecipare dell’onorevole Mauro Borghezio, che ha aderito comunicandoci che avrebbe chiesto alla comunità copta l’adesione dei suoi esponenti. Ne abbiamo visti arrivare a centinaia». La Questura conferma: alla fine i partecipanti erano mille, c’è stato solo un lieve ferito, un giovane che ha preso uno schiaffo ma ha rifiutato le cure: «Senza il nostro intervento le conseguenze sarebbero state gravi». «C’è grande rabbia-ci ha detto padre Raffaele - noi preghiamo da sabato per i nostri fratelli massacrati in Egitto, e vorremmo che le proteste fossero sempre civili, ma i nostri ragazzi sono arrabbiati e addolorati, stiamo parlando di un problema molto grave». «Noi siamo 15mila qui a Milano - continua il sacerdote - e nella nostra comunità si dice che Al Qaida ha in mente attentati che colpiscano anche le chiese cristiane copte in Occidente, ma noi in Italia ci sentiamo sicuri e protetti». Per il sottosegretario Santanchè «il governo egiziano deve condannare “senza se e senza ma” quello che è successo ».«Chiediamo che l’Europa esprima ora solidarietà con i fatti e non solo a parole, i cristiani copti appartengono alla nostra civiltà, alle radici del cristianesimo e sono ben accetti in Padania», ha detto Borghezio spiegando di non essere contrario all’Islam, ma «a chi usa l’Islam per perseguitare». Dopo il presidio di ieri, e su proposta dei promotori, domenica mattina alle 11 è previsto un momento di preghiera davanti al Duomo.
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