Daniela Gasparini, sindaco di Cinisello Balsamo
Cinisello Balsamo, 7 gennaio 2011 - Luce di giorno e buio di notte. Non ci sarebbe nulla di strano se quest’affermazione non si riferisse al funzionamento dell’illuminazione pubblica di Cinisello Balsamo dove, negli ultimi tempi, si sono moltiplicati i casi di mancato funzionamento dei lampioni nelle ore serali, e contemporaneamente i casi di accensione nelle ore del giorno. Il caso emblematico è quello di via Gorki, che corre accanto all’ospedale Bassini collegando il centro cittadino al centro scolastico Parco Nord.
Da almeno due mesi i lampioni della via Gorki si illuminano di giorno mentre di notte le luci che circondano il piazzale del centro scolastico rimangono spente, lasciando al buio anche il ponte ciclopedonale che collega Sesto a Cinisello e la fermata del tram, frequentata fino a tarda sera. Un giochino di inefficienza e incuria che ha almeno due controindicazioni, sia dal punto di vista della sicurezza che dal punto di vista dello sperpero di energia e di risorse pubbliche. Illuminare intere strade durante le ore del giorno non è soltanto uno spreco, ma una vera dimostrazione di mancanza di attenzione per i servizi pubblici; d’altro canto, lasciare al buio una zona come quella di via Gorki e del cavalcavia ciclopedonale è un vero delitto dal punto di vista della sicurezza.
Infatti, ogni sera quel ponte che scavalca il viale Fulvio Testi è attraversato da centinaia di persone che utilizzano la linea tranviaria e i mezzi pubblic presenti in zona. Nonostante l’evidenza dei fatti sia stata segnalata più volte a livello comunale e provinciale, ad oggi nessuno è intervenuto. Sul ponte, l’intero sistema d’illuminazione è stato spazzato via dai vandali, mentre nessuno si è ancora preoccupato di resettare il funzionamento dei lampioni di via Gorki. I servizi di illuminazione pubblica a Cinisello sono forniti dalla società Enel Sole in virtù di un accordo rinnovato tre anni fa dall’Amministrazione. La vecchia Giunta del sindaco Angelo Zaninello aveva rifiutato di aderire a una società pubblica fondata dai Comuni di Sesto e Paderno, nonostante avesse offerto garanzie di un servizio a costi più ridotti e con un capitolato che, almeno sulla carta, appariva più efficace.
di Rosario Palazzolo
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