Garbagnate Milanese 21.01.1945 - Nacque
ad Aidone, un piccolo paese a pochi chilometri da Enna, in Sicilia, il 18 aprile
del 1922. Il padre, Filippo Lucio, mutilato di guerra e decorato con Medaglia al
Valor Militare, e la madre, Nerina Bruno, gestivano un negozio di stoffe in
centro. Sin da piccola, Angelina Milazzo, guardava con fascino e ammirazione le
imprese compiute, dagli eroi e patrioti italiani, nella conquista dell’Unità
d’Italia e successivamente nel corso della Prima Guerra Mondiale con la vittoria
sull’esercito austro - ungarico. Con la Marcia su Roma, 28 ottobre del 1922, e
la presa di potere da parte del Regime Fascista di Benito Mussolini, Angelina
Milazzo, formò carattere e personalità grazie alla rigida e sana disciplina
culturale del fascismo. Dotata di rara intelligenza si iscrisse presso
l’istituto magistrale con l’obiettivo di diventare insegnate di scuole
elementari. In seguito alla mozione di Dino Grandi, il 24 luglio del 1943, che
determinava la caduto del Governo Fascista, l’arresto e la liberazione di Benito
Mussolini con la successiva nascita della Repubblica Sociale Italiana, Angelina
Milazzo, decise di abbandonare gli studi per arruolarsi, come volontaria, nel
Servizio Ausiliario Femminile e seguire così la strada dell’Onore. Prima di
essere assegnate ai rispettivi Comandi, le giovani donne, dovevano partecipare e
superare i sei corsi di addestramento che si tennero a Venezia, Roma e Como.
Inizialmente, le ausiliarie, prestavano solo assistenza infermieristica negli
ospedali militari, lavoravano negli uffici e alla propaganda, allestendo posti
mobili di ristoro per le truppe, come supporto allo sforzo bellico. Nel Servizio
Ausiliario Femminile affluirono giovani donne di tutte le condizioni sociali e
da ogni parte dell’Italia, tante ragazze quasi maggiorenni, molte sposate e
parecchie madri. Già durante il corso di addestramento, Angelina Milazzo si mise
in evidenza come esempio per le sue commilitoni per fede e disciplina. Terminato
il periodo di addestramento, fu assegnata al Comando del Sevizio Ausiliario
Femminile di Vicenza ottenendo subito una citazione all’ordine del giorno per la
capacità e lo spirito di iniziativa dimostrati nel portare a termine una
difficile impresa. Intanto i cacciabombardieri angloamericani aveva il compito
di mitragliare e colpire qualsiasi cosa si muovesse sul territorio. Arrivavano
all’improvviso, in città e nelle campagne, attaccando treni, corrieri,
autovetture e persone. L’obiettivo era di spezzare il morale alla popolazione
civile italiana. Il 21 gennaio del 1945, Angelina Milazzo, durante un viaggio di
servizio in treno, nei pressi di Garbagnate, pochi chilometri da Milano, i
cacciabombardieri iniziarono a fare fuoco. I passeggeri del treno, prontamente
fermato, cercarono riparo nei prati lungo la linea ferroviaria. Una
viaggiatrice, in stato di gravidanza, cadde a terra e Angelina Milazzo, invece
di cercare scampo, sprezzante del pericolo si lanciò in soccorso della donna
ferita, facendo scudo con il proprio corpo. Nella scorreria dei mitragliatori,
la giovane volontaria del Servizio Ausiliario Femminile, fu colpita a morte da
una scarica, salvando con il suo sacrificio la vita di una madre. Il gesto le
valse una copertina sul giornale della Domenica del Corriere nel febbraio del
1945. Il Comandante di Brigata del Servizio Ausiliario Femminile, Piera
Gatteschi Fondelli, propose ed ottenne, il conferimento della Medaglia d’Oro al
Valor Militare alla memoria di Angelina Milazzo.
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