Il padre naturale è un artigiano edile, si chiama Khalid, i bimbi li ha avuti da una madre italiana. Ed ora dice:
Dio è uno solo, ma io voglio che i miei figli crescano nella religione del Paese dove sono nati. E voglio che mangino il prosciutto a merenda e l’arrosto di maiale a pranzo, e la bambina non vada in giro con il velo ma faccia i bagni al mare, e il maschietto quando avrà l’età beva ogni tanto una birra con gli amici
Il Tribunale dei minori di Genova per ora è stato di diverso avviso, avendo deciso di assegnare i due bambini ad una famiglia adottiva islamica, con mamma che si è convertita all’Islam da poco.
Lati oscuri anche sulla decisione di togliere la custodia dei figli ai genitori naturali: sulla delibera firmata dal Tribunale dei minori sono citati gli articoli 333 (condotta del genitore pregiudizievole ai figli) e 336 (che indica il procedimento) del codice civile, e si specifica pure che «pur sinceramente affezionato e animato da buone intenzioni, il padre non è in grado neppure di far regolarmente visita ai figli».
Questioni delicate, come tutte quelle che riguardano l’affidamento dei figli, ma Khalid non ci sta e promette battaglia:
Voglio sapere perché si è deciso di affidare due bambini cristiani a una famiglia musulmana. E perché i giudici arrivino ad accusarmi di maltrattamenti o disinteresse pur di riuscire a strapparmeli.
La madre, ex tossicodipendente, è ospite in una comunità di recupero assieme ai due bambini che ora saranno adottati dalla nuova famiglia:
Mia moglie ha fatto qualche sciocchezza di troppo, in passato, e sono stato io stesso ad andare prima dai carabinieri e poi dalle assistenti sociali. L’aspetto, un giorno tornerà a vivere con me. Nel frattempo i miei figli possono rientrare a casa: ho un appartamento, un lavoro onesto e un fratello, sposato con una bambina, che può aiutarmi a seguirli. Sfido chiunque a sostenere che tratto male o trascuro i miei bambini. Mi portino una denuncia, una testimonianza. Soprattutto mi spieghino perché tutta questa determinazione: dal Marocco si sta trasferendo in Italia anche mia madre, che è la loro nonna.
Infine, l’accorato appello di Khalid:
Anche il parroco di San Michele mi ha detto che è un’aberrazione affidare due cristiani a una coppia di genitori musulmani: perché questo non conta niente per i giudici? E perché, se io non lo desidero, i miei ragazzi devono crescere nelle tradizioni e nella cultura del Marocco, e non giocarsi le chances che non ho avuto io
Perché strappare due bambini ad un padre di religione Musulmana che avrebbe voluto educarli all’integrazione e farli diventare cristiani, affidandoli ad una famiglia di religione islamica?
http://www.questaelasinistraitaliana.org/2012/giudici-italiani-contro-lintegrazione/
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