di Natale Bruno
Hanno fatto cartello e in due giorni hanno bloccato l’isola, dove non c’è più una goccia di benzina, dove non circolano più i mezzi pesanti e dove i treni sono stati fermati dai blocchi sui binari.
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La questione oggi approda al question time della Camera, dove il deputato del Pid Pippo Gianni rivolgerà un’interrogazione al ministro dell’Agricoltura, Mario Catania. «La situazione in Sicilia sta degenerando - ha spiegato Gianni - per questo chiedo che il governo si faccia carico della questione siciliana con l’Europa per la defiscalizzazione della benzina e dell’energia elettrica, ma anche per sbloccare fondi per l’agricoltura già stanziati e non ancora utilizzati nel piano di sviluppo rurale 2007-2013. Chiederò anche il congelamento delle procedure per la riscossione dei tributi di Equitalia e Serit, visto che le imprese piccole e grandi sono al collasso».
La protesta messa in piedi in ogni angolo della Sicilia vanta numeri considerevoli: secondo i dati forniti dal Movimento più di cento presidi in tutta l’isola rallentano il percorso delle auto per rendere più visibile la manifestazione contro una classe politica «corrotta e nepotista». Gli autori della protesta accorsi da tutta la Sicilia hanno superato i centomila di numero, in un giorno quasi diecimila contatti Facebook nella pagina del Movimento dei Forconi.
Iniziata in sordina, dopo il primo giorno di sciopero coinciso con l’inizio della settimana, la situazione con il trascorrere delle ore è divenuta pesante. Ieri infatti sulla statale 624, la Palermo-Sciacca, è stata bloccata totalmente la strada a differenza di lunedì quando il transito era stato limitato ai soli mezzi pesanti e ai tir. A Lentini, nel Siracusano stava per scapparci il morto: un padroncino che aveva deciso, assieme a decine di autotrasportatori, di bloccare la strada. Si è beccato una coltellata, dopo un’accesa discussione con un commerciante di frutta e verdura, un lentinese di 35 anni, che aveva deciso di proseguire con il suo carico di merce deperibile. Lunghissime file si sono registrate ai distributori di carburante. Sono finite le scorte di benzina e gasolio e in diverse stazioni di servizio campeggiano i cartelli «benzina esaurita».
Agli autotrasportatori e ai produttori agricoli del «Forcone», si sono aggiunti anche i pescatori di Catania e Palermo che hanno organizzato dei blocchi. Nel capoluogo etneo un presidio ha bloccato il porto; in provincia di Palermo i marittimi hanno invece inscenato un sit-in lungo la linea ferroviaria, all’altezza di Santa Flavia, dove si sarebbe sfiorata la tragedia mentre era in corso un blocco: infatti un treno proveniente da Messina e diretto a Palermo è transitato a forte velocità. Per poco non travolgeva i manifestanti. E oggi è solo il terzo giorno. Ne dovranno trascorrere ancora altri quattro.
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