martedì 17 gennaio 2012

Agenzie di rating, ecco chi controlla “le tre sorelle”

agenzie ratingR375 Agenzie di rating, ecco chi controlla le tre sorelleLe chiamano “le tre sorelle”. Sono le agenzie di rating, “colpevoli” – secondo alcuni – di aver creato e alimentato crisi economica e speculazione. Ma chi sono i padroni del rating internazionale che controllano il 95% del mercato?
Nate ai primi del ’900, le agenzie sono passate per alterne fortune – Poor’s addirittura fallì e nel 1941 venne fusa con Standard – e prima di diventare i giganti che conosciamo, controllavano conti e “affidabilità” di minucipalizzate e singole società.
Procediamo a cerchi concentrici, utilizzando come fonte i dati comunicati dalle agenzie nell’agosto scorso, e iniziamo da Moody’s. Il miliardario Warren Buffet, attraverso la Berkshire Hathaway è il primo investitore singolo nell’agenzia Moody’s, con una quota del 12,47 per cento. E curiosamente è stato “declassato” dai nemici di S&P’s la scorsa estate.

Ma i destini di Moody’s e S&P’s sono legati anche da grandi fondi statunitensi come Vanguard Group, Blackrock, Capital World Investors, State Street e T Rowe Price Associates che controllano il 29,69% di McGraw Hill – società che possiede S&P’s – e il 31,2% di Moody’s.
Nel dettaglio, S&P’s è controllata al 12,45% da Capital World Investors, al 5,44% da Blackrock, al 4,7% da Harold McGrow III, al 4,3% da State Street, 4,2% da Vanguard Group, al 3,8% da Oppenheimerfunds, al 3,3% da T Rowe Price Associates, al 2,9% da Jana Partners e al 2,3% da Ontario Teachers Pension Plane. Il restante 56,61% è invece controllato da altri minori e dal mercato.
Mody’s, invece, è controllata al 12,47% da Berkshire Hathaway, al 12,3% da Capital World Investors, al 6,6% da Blackrock, al 6,3% dal Davis Selected Advisers, al 5,6% da T Rowe Price Associates, al 3,7% da Capital Research Global, al 3,6% da Valueact Holdings, al 3,4% da Vanguard Group, al 3,3% da State Street, all’1,5% da Executive Manager e al 41,23% da minori e mercato.
Fitch, infine, a differenza delle altre due sorelle “maggiori” non è quotata in borsa ed è posseduta al 60% dai francesi di Fimalac e dalla Hearst Corporation.

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