mercoledì 25 gennaio 2012

E in Grecia gli evasori finiscono alla gogna sul web

Grecia debito E in Grecia gli evasori finiscono alla gogna sul web
Dopo un ultimatum di 10 giorni il governo ellenico è passato alle maniere forti: ''ecco chi ha contribuito al nostro crack''

Una vera e propria lista nera. Così il governo greco ha pubblicato sul web un elenco di oltre 4mila evasori. Una lista della vergogna dopo che l’esecutivo di Atene aveva chiesto a tutti gli evasori di pagare l’enorme debito che hanno nei confronti dello Stato. E mentre la Grecia affonda lentamente ed inesorabilmente nel limbo del default, alcuni cittadini, tra cui vari vip, devono allo Stato 15 miliardi di euro.
L’ultimatum e poi la sorpresa. Forse pensavano che il governo stesse scherzando. Così gli evasori non hanno ripagato il loro illecito debito. Ed ora sono finiti alla gogna pubblica, mentre non ci sono soldi per pagare pensioni e stipendi pubblici. La lista è stata così pubblicata sul sito del Ministero delle Finanze. Il governo spera in questo modo di fare ulteriori pressioni sollecitando la stessa opinione pubblica a condannare certi comportamenti. L’intenzione dell’esecutivo ellenico è quello di far passare gli evasori come i principali responsabili della crisi finanziari del Paese.

Non c’è Cortina che tenga. La lista della vergogna è stata considerata l’unica strada utile per riuscire a recuperare qualcosa e salvare il salvabile. La Grecia, infatti, come l’Italia, soffre di un grosso problema di evasione fiscale. Tra i nomi anche quelli di personaggi famosi, di industriali e uomini d’affari. Secondo il Ministero delle Finanze di Atene ci sarebbero circa quaranta persone che sono riuscite a nascondere al fisco un patrimonio di oltre 100 milioni di euro, mentre nell’elenco ci sono anche i nomi di cinque presunti italiani: Pollio, Cordisco, Mastrorilli, Dispenzieri e Giusti.. Ma perché se i nomi si conoscono non si è fatto nulla prima?
Un segnale necessario, un esempio da seguire? Il governo aveva minacciato di pubblicare questa lista già a novembre. Aveva imposto un ultimatum di dieci giorni, nessuno si era autodenunciato ma la lista non fu resa nota, forse a causa dell’azione di qualche lobby e dei poteri forti. Questa volta, però, non è mancato il coraggio all’esecutivo. Un segnale necessario non solo in patria ma anche in Europa, in quanto arrivato alla vigilia del Consiglio Ue dei ministri delle Finanze di lunedì scorso. In ogni modo sembra che molti dei debitori si trovino già dietro le sbarre o che abbiano dichiarato bancarotta. Così, secondo alcune stime, solo il 20% di queste tasse mai pagate rientrerà sicuramente nelle vuote casse della Grecia.

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