mercoledì 4 gennaio 2012

ASSEGNI SOCIALI ANCHE AGLI IMMIGRATI OVER 65

Dodici milioni e ottocentomila euro spesi nel 2010 dalla sola regione Emilia Romagna per assegni sociali agli stranieri over 65.In linea con quello di altre regioni come Veneto e Lombardia. In tutta Italia, si stima che gli assegni sociali agli stranieri over 65 siano costati in media circa 50 milioni di euro all’anno alle disastrate casse dello Stato, dal 2001 ad oggi.
Spesso, però, si tratta di vere e proprie pensioni regalate a persone che non hanno mai lavorato in Italia, o peggio vivono ancora nei loro Paesi d’origine a spese dei contribuenti italiani.
La legge che va ad istituire l’assegno sociale è del 1985, e va a intervenire sugli anziani over 65 che per una serie di problemi e motivi arrivano all’età di 65 anni senza un reddito. Qui interviene lo Stato, dando a queste persone un reddito minimo di sopravvivenza di circa 400 euro mensili (più 150 di importo aggiuntivo n.d.r), l’assegno sociale appunto.
Poi è arrivato Amato con la finanziaria del 2001, ossia la legge 388 del 2000 entrata in vigore il 1 gennaio 2001, è stata allargata la possibilità di devolvere l’assegno sociale anche agli stranieri over 65.
Qui intervengono patronati e sindacati che consigliavano i ricongiungimenti famigliari con i loro genitori o parenti anziani, dichiarandoli a loro carico, in modo che questi potessero arrivare in Italia e chiedere l’assegno sociale,come se i soldi esborsati per le nuove pensioni sociali fossero pagati da chissà quale entità aliena invece che dalle casse già povere Italiane.
Tutto questo senza controlli come avviene in Francia che bisogna essere nullatenenti,in Italia basta un autocertificazione,senza sapere se erano residenti in Italia o erano tornati nei propri paesi di origine sperando che almeno siano giunti in Italia per almeno un giorno...
Con il governo Berlusconi?
E’ stata modificata la legge Amato, inserendo il requisito di almeno 10 anni di residenza in Italia per poter percepire l’assegno sociale. Questo grazie al comma 10 dell’articolo 20 del decreto legislativo 122 del 2008, poi trasformato in legge 133 dal 2008, in vigore dal 1 gennaio 2009. Ha funzionato, perché ha determinato un trend in discesa: in Emilia Romagna, dal 2008 al 2010, la percentuale degli stranieri che percepiscono un assegno sociale è scesa dal 37% al 22%. Questo solo introducendo la condizione dei dieci anni di residenza, in vigore come detto dal 1 gennaio 2009.

L'unica soluzione e che anche gli immigrati entrino nel gioco perverso che deve per forza subire l'Italiano e che non si creino due vie dove per gli stranieri per paura che ci accusino di razzismo apriamo sempre una via preferenziale a scapito di chi si trova ad andare sempre se ci va in pensione a 66 anni e delle coppie italiane che perché uno dei due coniugi prende qualcosa più di mille euro non fa prendere la sociale all'altra?Senza contare quelle persone che hanno lavorato meno di 20 anni pagando contributi a vuoto e che meno di meno di 20 anni basta per chi di lavoro fa il venditore di parole al Senato o al Parlamento?

L'Anziano Gino V

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