martedì 19 aprile 2011

L'uovo di giornata Il GF 11 è finito e noi ci sentiamo finalmente liberi


Anche quest’anno si è consumata la liturgia del Grande Fratello, amen. Ieri si è conclusa l’undicesima edizione del re dei reality nostrani e, per la cronaca, ha vinto Andrea Cocco. Tra le inevitabili lacrime delle sconsolate casalinghe di Voghera per l’epilogo scorgiamo comunque un barlume di speranza; finalmente ci libereremo degli ex concorrenti sparsi in tutti i programmi, delle lacrime del lunedì sera e della Marcuzzi sempre più incinta.

Non abbiamo preconcetti contro chi partecipa ai reality né contro i reality in sé, ma questa edizione ha portato in dote una serie di personaggi e comportamenti da galleria dell’orrore. Al di là della facile ironia sulla cultura personale – esplicitata nelle ardue prove settimanali ed esaltata dai 150 anni dell’unità d’Italia su cui quasi tutti i gieffini non hanno saputo nulla – si è assistito a tradimenti, risse sfiorate, flatulenze, espulsioni per bestemmia (ben 3), coniugazioni verbali fantasiose e tante altre cose. Unico lato positivo il fatto che spesso i concorrenti, sia uomini che donne, si sono aggirati per la casa poco vestiti. Gli autori in questo hanno avuto l’occhio lungo, l’estetica delle immagini è stata sempre perfetta e il pubblico da casa ha potuto fantasticare su addominali e fondoschiena.

Senza contare che da oggi i curatori del palinsesto Mediaset saranno in grave difficoltà. Il GF ha portato in dote una sorta di presenza a strascico dei concorrenti prematuramente usciti dal gioco negli altri programmi della rete. Nell’arco di una sola giornata si parlava del GF al programma della mattina, a quello del pomeriggio, nella striscia quotidiana e nel TG5 di tanto in tanto. Nel weekend c’era poi il programma della domenica e quello del sabato pomeriggio. Il lunedì la diretta e, a seguire, la Gialappa’s band. Speriamo di non aver dimenticato nessuno.

Un piccolo inciso lo merita la conduzione, affidata per il sesto anno consecutivo ad Alessia Marcuzzi. Brava, bis. Si è districata dalla ragnatela lacrime&sangue dei reality riuscendo nel non facile compito di risultare leggera, presente e mai fuori luogo. Peccato che, con il passare delle puntate, si è sentita sempre più la presenza del suo “pancione”. Così, ogni tanto, le sfuggiva un commento acido da ormone impazzito, a volte la si “beccava” con un grissino in bocca a causa di crisi di fame e spesso era costretta a sedersi dopo ore di diretta sui tacchi alti.

Al termine di 6 mesi di programma (durata record) ci sentiamo così sciolti da un impegno e finalmente liberi di ignorare deliberatamente il fenomeno televisivo del momento. Possiamo solo augurare alla Marcuzzi che il suo slogan: “Al GF Tutto può succedere” risuoni ancora a lungo. Ma tra molto tempo.

http://loccidentale.it/node/104712

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