Eccolo. Finalmente in piazza. La bandiera di FLI con quella di Rifondazione. Con il Pd. Con il popolo viola. Con i girotondini. Con gli antropologicamente superiori. Bocchino aveva detto: “Noi mai sulla scheda elettorale con la sinistra”. Delle bandiere, effettivamente, non aveva detto nulla.
Oh, finalmente. Nella manifestazione di ieri contro… indovinate? Bravi. Sì, nella manifestazione di ieri contro Berlusconi, a Roma, c’erano proprio tutti. E finalmente c’era anche lui, Gianfranco Fini. Non lui in persona, per carità, ma c’erano gli esponenti più ossessionati del suo partito, i giustizialisti, i manettari.
E così finalmente abbiamo visto la bandiera di FLI sventolare orgogliosamente accanto a quella di Rifondazione Comunista, in mezzo a tantissima gente del popolo viola, rosso, arcobaleno e chi più ne ha più ne metta.
Era ora. Forza, continuate così. Perché Bocchino avrà anche assicurato che FLI, alle amministrative, non si presenterà mai con la sinistra (anche se non è proprio vero), però delle bandiere non aveva detto niente. Bisogna ammetterlo.
Ovviamente è esplosa la polemica dentro FLI (eh, sì, dentro, perché ormai fuori…). Un eurodeputato di Fini, tale Collino, scrive addirittura una nota: “inaccettabile bandiera e deputati FLI con PD”. E per fortuna che non ha visto la bandiera di Rifondazione…. Per non parlare dei giornali online riconducibili a FLI (il partito di Fini ha più giornali online che elettori), tutti impegnati in una precisa e puntuale opera di sputtanamento a vicenda (fino al mese scorso lavoravano tutti insieme). E vabbè. D’altronde, è il partito di Fini, che volete.
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