mercoledì 6 aprile 2011

Svolta nella lotta ai tumori: dopo 30 anni il melanoma ha un nemico per la pelle

Si chiama Ipilimumab, è una molecola che stimola il sistema immunitario, ora è un farmaco efficacissimo contro il cancro della pelle. Anche per merito del lavoro dei medici italiani del Policlinico Le Scotte di Siena guidato dal dottor Michele Maio

Dopo 30 anni c'è un nuovo farmaco per la cura del melanoma e Siena, con l'Immunoterapia Oncologica dell'AOU Senese, è il centro europeo che ha maggiormente partecipato alle sperimentazioni, con ottimi risultati. L'importante annuncio è arrivato dall'autorevole ente regolatorio americano per i farmaci, la FDA - Food and Drug Administration.
Di cosa si tratta? «Si tratta di una molecola, chiamata ipilimumab - spiega il dottor Michele Maio, direttore dell'Immunoterapia Oncologica di Siena - che rende il sistema immunitario iperattivo contro il tumore. A Siena abbiamo trattato oltre cento pazienti in differenti studi clinici, molti dei quali coordinati in Italia dal nostro Centro. Abbiamo registrato un forte aumento della sopravivenza: quella a un anno è quasi raddoppiata, passando dal 25% al 46% e quella a 5 anni è passata dal 5% al 20%, un ottimo risultato visto che sino ad ora non esistevano terapie efficaci per il melanoma in fase avanzata. In alcuni casi, inoltre, le lesioni sono completamente scomparse».
Aumenta quindi la sopravvivenza dei pazienti colpiti da melanoma e, grazie a questo risultato, il team di Siena la sta sperimentando anche in altri tumori, coordinando per l'Italia altre sperimentazioni: polmone, prostata e mesotelioma pleurico. «L'ipilimumab - aggiunge Maio - sfrutta un meccanismo del sistema immunitario per cui se funziona per il melanoma può funzionare anche in altri tumori. Stiamo effettuando ora tre diverse sperimentazioni associando alla molecola anche un chemioterapico, nel melanoma, con lo studio NIBIT M1, nel cancro alla prostata, con uno studio partito sei mesi fa, e nel polmone, con una sperimentazione attivata la scorsa settimana. Se da un lato rendiamo il sistema immunitario ipererattivo, dall'altro agiamo direttamente sul tumore riducendo la lesione e liberando in circolo frammentì di tumore. In questo modo il sistema immunitario riesce a vedere meglio le cellule tumorali e può quindi esserci una risposta globale molto più efficace».
Il policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena entra così a pieno titolo nella storia della lotta al cancro. «Insieme ad altri 6-7 centri in tutto il mondo - commenta Maio - abbiamo costruito un meccanismo efficace per combattere i tumori. La scelta di attivare a Siena l'unico reparto italiano, in una struttura pubblica, completamente dedicato all'immunoterapia oncologica si è dimostrata una scommessa vincente».

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