martedì 8 marzo 2011

Pochi investimenti e troppa fatica Il premio Torretta emigra a Milano

Stavolta il patron Quinto Vecchioni fa sul serio: starebbe lavorando per spostare il premio sestese, nato nel 1974, entro i confini della metropoli. Il tasto dolente sono i compensi, con sponsor azzerati e fondi pubblici a secco

Sesto San Giovanni, 8 marzo 2011 - «Questa è l’ultima edizione, non ce la faccio più». Glielo abbiamo sentito dire tante volte, poi ci è sempre ricascato. Stavolta, però, Quinto Vecchioni pare fare sul serio. Il patron del Premio Torretta starebbe infatti lavorando per volare alla conquista della metropoli. Nata a Sesto nel 1974, la kermesse potrebbe emigrare a Milano già dall’anno prossimo. Le trattative sono in corso. Anzi, sarebbero già in una fase avanzata.

«Sono anni che lo dico: bisogna trovare una società privata che si accolli la manifestazione. Io da solo non ce la faccio più. Ci sono troppi aspetti cui stare dietro e ogni anno diventa sempre più difficile». Macchina complicata quella del Premio Torretta. Problemi di organizzazione. «È un impegno totalizzante. Si inizia un anno prima con la scelta dei personaggi da chiamare, i contatti da prendere, gli inviti da spedire — elenca Vecchioni — E poi le defezioni della prima e dell’ultima ora e i compensi da definire».

Già, i compensi. Ed è questo il vero tasto dolente. «Il Premio costa sui 25mila euro. Le spese sono infinite: luci, tipografia, voli, albergo, autisti. E poi bisogna pagare calciatori e stelle dello spettacolo. Nessuno si muove gratis per ritirare un riconoscimento». I soldi, però, negli anni sono diminuiti. Nessuno mette più mano al portafoglio e le ultime due edizioni si sono trovate con 13mila euro in meno rispetto alle precedenti.

«Sponsor non ce ne sono più e gli enti pubblici hanno azzerato o diminuito il contributo». Tra questi, anche il Comune che dal 2009 non sborsa più il finanziamento di 8mila euro. A novembre, per la 37esima edizione, Vecchioni aveva al suo fianco la società I-Lab, partner esecutivo nell’organizzazione della kermesse. Non è bastato. «Gli anni scorsi c’era stato qualche privato che mi aveva chiesto di replicare la manifestazione, portandola anche nei casinò. Ho rifiutato. Voglio che si mantenga il nome e lo stesso mix».

Sesto non rimarrà però totalmente orfana del suo evento. Resterà in città «La Torretta-Premio città di Sesto San Giovanni», il trofeo collaterale guidato da Maria Bonfanti, presidente della Bcc sestese. Il gala cambierà però data. E soprattutto formula: «Mi piacerebbe fare un solo evento d’estate insieme al Lingottino del Comune. Penso a una serata per la festa patronale del 24 giugno». Via le stelle del jet set, stavolta i premiati saranno solo i sestesi meritevoli. «Magari un paio di personaggi famosi, ma non è obbligatorio. Penso piuttosto a un concerto. Come prima idea, vorrei provare con Roberto Vecchioni o Giusy Ferreri».

di Laura Lana

http://www.ilgiorno.it/sesto/cronaca/2011/03/08/470220-pochi_investimenti.shtml

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