mercoledì 23 marzo 2011

I randagi di Sesto andranno in una reggia Il Comune sceglie Pozzo

Il canile che si occuperà dei randagi sestesi per i prossimi due anni è una struttura da 10 e lode, con tecniche avanzatissime di compatibilità ambientale e relazionale: si chiama "Cani sciolti" e sorge a Pozzo d'Adda

Cani
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Sesto San Giovanni, 23 marzo 2011 - Stavolta anche gli animalisti non avranno nulla da obiettare. Perché il canile che si occuperà dei randagi sestesi per i prossimi due anni è una di quelle strutture da bollino blu. Un ricovero che utilizza le più avanzate tecniche di compatibilità ambientale e socio-relazionale per gli amici a quattro zampe e che è immerso in una vasta distesa di verde.
A essersi accaparrato il bando è stato il canile di Pozzo d’Adda. «Abbiamo deciso di individuare criteri molto selettivi per cercare la nuova struttura che si prendesse cura dei cani accalappiati sul nostro territorio — spiega l’assessore all’Ambiente Lella Brambilla — Tanto che ha partecipato solo quella di Pozzo d’Adda».
Richieste di informazioni e interessamenti da altre strutture ce ne sono stati. Ma le domande non sono poi state concretizzate e presentate in Comune. «In molti ci hanno detto che avevamo posto criteri troppo severi — rivela Brambilla — Probabilmente è vero, ma volevamo trovare una struttura che non fosse solo un ricovero, ma fosse attenta anche al benessere psicofisico dell’animale».
 Ai partecipanti alla gara è stato richiesto di essere registrati almeno da tre anni come cooperativa sociale o come associazione e di disporre di una serie di figure professionali all’interno della struttura, come un veterinario comportamentista, addestratori cinofili e volontari per la cura degli animali. Il Comune di Pozzo D’Adda e la Goccia Cooperativa Sociale onlus possono vantare tutti questi criteri e anche di più.
Infatti, «Cani sciolti» è il primo ecoparco canile d’Italia. Edificio pitturato e coloratissimo, oltre alle aree di ricovero ha parchetti per la sgambatura, un ambulatorio veterinario, un ufficio, il deposito per gli alimenti, uno spogliatoio e altri spazi ancora. Circa 2.540 metri quadrati di superficie, di cui 70 coperti: la struttura può ospitare fino a 70 cani.
«Si tratta di un impianto molto bello e di altissima qualità — ammette l’assessore — Oltre a questo, la struttura promuovere l’adozione degli animali e il loro turn over. Questo è tra gli aspetti più importanti. Vengono incentivate le visite attraverso campagne specifiche di affido che si affiancano alle visite scolastiche e all’organizzazione di eventi di richiamo».
I quattro zampe sestesi non saranno quindi più portati a Pantigliate. In questo biennio erano stati solo sei i trovatelli dati in custodia. «Gi abbandoni sono calati drasticamente, anche perché il microchip permette di trovare il padrone. I randagi vengono prima portati al canile sanitario, dove spesso vengono adottati».
di Laura Lana

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