martedì 22 marzo 2011

L'ipocrisia di Sarkozy A ottobre voleva vendere il nucleare a Gheddafi

di Clarissa Gigante

Lo scorso ottobre l'ex ministro dell'Industria francese ha firmato un accordo con la Libia. Liberation accusa: "E' giusto vendere energia atomica a un dittatore?"

Oggi Sarkozy guida l'attacco contro Gheddafi, ma solo cinque mesi fa stringeva un accordo con il regime del raìs per "una cooperazione strategica in ambito di trasporto, sanità, costruzioni, idrocarburi e energia nucleare civile". Lo rivela Liberation, che ricorda il viaggio in Libia lo scorso ottobre dell'ex ministro dell'Industria Christian Estrosi. Oggi il predecessore di Eric Besson nega e sostiene di essere andato nel Paese per portare un Airbus alla compagnia aerea Air Libya, ma le agenzie Reuters citate dal quotidiano francese parlano chiaro.

Liberation ricorda che già nel 2007 Areva, la multinazionale francese di proprietà dello Stato leader nel campo dell'energia nucleare, aveva provato a vendere un reattore nucleare che serviva per la desalinizzazione dell'acqua di mare per renderla potabile. Una situazione che, come aveva denunciato il sito Bakchich.info, poteva dare l'avvio a "progetti di sviluppo legati all'utilizzo pacifico dell'energia nucleare". La vendita fallì. Lo scorso ottobre, invece, l'accordo parlava di un reattore "di piccole dimensioni", sostiene Estrosi. Nonostante la situazione attuale e il timore che non si trattasse di nucleare a scopi civili, l'ex ministro insiste: "Il governo mi ha inviato in Iraq, in Libia, in Egitto o in Tunisia a fare il mio mestiere e a sostenere le imprese francesi".

Nucleare a uso civile, certo, ma l'incidente di Fukushima dimostra come anche quello non è esente da rischi. E, sottolinea il quotidiano francese "Affidare del nucleare, anche civile, a un dittatore pronto a tutto per conservare il proprio potere e, più in generale, vendere centrali a paesi molto instabile, toccati dalle guerre, può preoccupare parecchio". Eppure oggi il ministero dell'Industria afferma di non seguire più questo accordo. Intanto i principali siti di informazione francesi glissano sulla crisi internazionale che si è aperta dopo gli attacchia alla Libia.

http://www.ilgiornale.it/

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