Cinisello Balsamo, 13 marzo 2011 - Paura e speranza. Sono i sentimenti che si mescolano nel rione di Sant’Eusebio, tornato a far parlare di sé per gli sgomberi di occupanti abusivi e per le infiltrazioni della criminalità nelle case popolari.
Paura è quella che provano i futuri inquilini delle case Aler, in seguito allo sgombero di cinque alloggi nella torre 6 A. Si racconta che gli uffici comunali abbiano cominciato a scorrere la graduatoria e a chiamare i nuovi assegnatari, ma che in molti abbiano rifiutato. Ufficialmente, come spiegano dal Comune, nessuno rinuncia per minacce o timori di dispetti, ma è chiaro che c’è imbarazzo, visto che finora è stato possibile riassegnare solamente due dei cinque alloggi.
L’assessore ai Servizi sociali Siria Trezzi da quasi 10 anni segue i progetti di riqualificazione sociale del rione.
Che clima si respira ora tra i caseggiati?
«È un’atmosfera surreale. Alle 5 Torri il parcheggio è stranamente libero di tutti quei furgoni e rottami che erano il segno più evidente del degrado. Il clima è favorevole. Le persone ci fermano per ringraziarci e per spronarci a proseguire in questa direzione».
«È un’atmosfera surreale. Alle 5 Torri il parcheggio è stranamente libero di tutti quei furgoni e rottami che erano il segno più evidente del degrado. Il clima è favorevole. Le persone ci fermano per ringraziarci e per spronarci a proseguire in questa direzione».
Allora andrete avanti?
«Non si può tornare indietro. Tra le 5 Torri ci sono almeno 25 casi di abusivismo che vanno affrontati, dunque procederemo così come è stato fatto ai palazzoni. Oggi in via Da Giussano i casi di abusivismo sono meno di 5 rispetto a una situazione che 10 anni fa era fuori controllo. Dunque abbiamo la dimostrazione che l’intervento deciso delle istituzioni ha un valore importante e duraturo, perché convince anche gli inquilini regolari che c’è un’opportunità reale di riscatto per il quartiere. Naturalmente i casi sociali veri sono stati sempre salvaguardati».
«Non si può tornare indietro. Tra le 5 Torri ci sono almeno 25 casi di abusivismo che vanno affrontati, dunque procederemo così come è stato fatto ai palazzoni. Oggi in via Da Giussano i casi di abusivismo sono meno di 5 rispetto a una situazione che 10 anni fa era fuori controllo. Dunque abbiamo la dimostrazione che l’intervento deciso delle istituzioni ha un valore importante e duraturo, perché convince anche gli inquilini regolari che c’è un’opportunità reale di riscatto per il quartiere. Naturalmente i casi sociali veri sono stati sempre salvaguardati».
Quali progetti avete per le 5 Torri?
«Aler sta proseguendo con i lavori previsti dal Contratto di quartiere. Si stanno completando le opere sulle parti comuni. Crediamo di riuscire a trovare i fondi per riqualificare anche le scale interne e gli ascensori. Quindi realizzeremo uno spazio aggregativo che, come ai palazzoni, speriamo diventi il cuore per il coinvolgimento degli inquilini».
«Aler sta proseguendo con i lavori previsti dal Contratto di quartiere. Si stanno completando le opere sulle parti comuni. Crediamo di riuscire a trovare i fondi per riqualificare anche le scale interne e gli ascensori. Quindi realizzeremo uno spazio aggregativo che, come ai palazzoni, speriamo diventi il cuore per il coinvolgimento degli inquilini».
Già, gli inquilini, spesso chi è in regola è costretto a nascondersi…
«È fondamentale invece che si facciano protagonisti del quartiere, per migliorarlo. Ai palazzoni abbiamo verificato che è stato proprio l’impegno degli inquilini a emarginare chi vive di criminalità e vandalismo. Stiamo lavorando anche qui per il coinvolgimento delle persone più volenterose».
«È fondamentale invece che si facciano protagonisti del quartiere, per migliorarlo. Ai palazzoni abbiamo verificato che è stato proprio l’impegno degli inquilini a emarginare chi vive di criminalità e vandalismo. Stiamo lavorando anche qui per il coinvolgimento delle persone più volenterose».
E delle famiglie sgomberate cosa ne è stato?
«Abbiamo offerto loro un tetto per pochi giorni ma soltanto in due hanno accettato, gli altri sono andati altrove. Sappiamo che in questi giorni si aggirano ancora in zona, ma le case sono protette dalle guardie giurate. Abbiamo inoltre chiesto alle forze dell’ordine di prendersi cura in modo particolare di chi affitterà alloggi liberati».
«Abbiamo offerto loro un tetto per pochi giorni ma soltanto in due hanno accettato, gli altri sono andati altrove. Sappiamo che in questi giorni si aggirano ancora in zona, ma le case sono protette dalle guardie giurate. Abbiamo inoltre chiesto alle forze dell’ordine di prendersi cura in modo particolare di chi affitterà alloggi liberati».
di Rosario Palazzolo
Nessun commento:
Posta un commento