Sesto San Giovanni, 21 maggio 2011 - «La scatola è un po’ inquietante», scherza il sindaco Giorgio Oldrini, seduto attorno alla tavola della sala Giunta. Soprattutto la scatola è pesante: contiene infatti il plastico delle aree Falck, così come Renzo Piano le ha ritoccate per andare incontro alle richieste di Davide Bizzi e soci.
Giovedì sera è stato presentato per la prima volta ai consiglieri comunali, in una riunione che ha fornito le chiavi di lettura per la riqualificazione delle aree dismesse più grandi d’Europa. Parco che corre ovunque — «piantiamo oltre diecimila alberi, una vera missione verde» —, un nuovo centro storico a priorità pedonale, quartieri tematici (la cura della persona, il distretto dell’energia, le attività del sapere) e, ovviamente, la stazione a scavalco che ricuce la Sesto Vecchia e la Sesto Nuova.
Dello scalo ferroviario a ponte, si sapeva già. Nulla di nuovo. E, invece, no. Perché è proprio sui binari, dove si spostano le funzioni, che spunta la sorpresa. «Ma quei tre quadrati in fila che cosa sono? — chiede qualche consigliere, indicando con la bacchetta sul modello — Perché nella mappa che abbiamo noi quelle caselle sono tutte colorate come se fossero parcheggi».
La domanda arriva alla fine della prima riunione, dove per due ore i tecnici della proprietà sono rimasti in piedi a illustrare il nuovo piano integrato d’intervento. «Siamo sui binari, dove oggi c’è lo scalo merci, nell’area delle ferrovie, quindi — rispondono —. Quei tre blocchi si riferiscono a un albergo, un multisala e un silos di pertinenza del cinema». Ecco che nelle aree Falck spunta così anche una mega struttura che proietterà i film del momento, andando quindi a fare concorrenza ai vicini di casa: lo Skyline del CentroSarca, l’Uci Cinemas dell’Europlex al Bicocca Village e la sala d’essai del Rondinella, che in questi anni ha resistito nonostante fosse stritolata da due giganti come quelli di viale Sarca.
A oggi questa è l’ipotesi arrivata sul tavolo degli uffici comunali, che stanno portando avanti l’istruttoria tecnica. «Per ogni quartiere abbiamo immaginato un mix di funzioni, per ricreare un senso di urbanità — spiegano i collaboratori di Bizzi & Partners —. Ogni area avrà servizi, attività culturali e commerciali, per intraprendere relazioni da street life».
Poco più in là del multisala, sul plastico che ridisegna il milione e mezzo delle ex Falck, si erge il grande magazzino tipo Rinascente con El Corte Inglés, una sorta di groviglio di strade coperte con negozi in stile Galleria Vittorio Emanuele. Ed è qui che i consiglieri sollevano il primo nodo: quel pezzo di Sesto potrà sopportare un simile flusso di auto? «Sappiamo tutti cosa diventa viale Sarca e che barriera di veicoli si crea davanti al Bicocca Village. Il multisala sui binari raccoglierà spettatori non solo da Sesto, ma da tutto l’hinterland».
Nessun problema, rispondono i tecnici di Bizzi: caricando al massimo la viabilità — nella proiezione peggiore — il sistema regge. «Va bene, abbiamo capito che la viabilità sarà uno dei temi più caldi — borbotta tra sè e sè Umberto Leo, presidente della commissione Pianificazione urbanistica e ambientale —. Lo terremo come piatto finale, dopo che capiremo i pesi insediativi, commerciali e residenziali».
di Laura Lana
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