Il raìs apre alle forze della Nato: "Paesi che ci attaccate, fateci negoziare con voi". Ma poi attacca l'Italia: "L'amicizia tra i due popoli è finita". In un raid della Nato ucciso il figlio più giovane del Colonnello
E' un Gheddafi a due facce quello che parla alla tv di Stato. Infatti, se da un lato il raìs si dice pronto a negoziare con Usa e Francia, il trattamento verbale che riserva all'Italia è diametralmente opposto: "Tra noi e l’Italia è guerra aperta", ha detto il colonnello nel discorso trasmesso dalla tv di stato. "Il governo italiano oggi attua la stessa politica fascista e coloniale dei tempi dell’occupazione", ha proseguito Gheddafi, affermando che nel 2008 l’Italia "ha fatto le sue scuse e ha detto che (il colonialismo, ndr) è stato un errore che non si sarebbe ripetuto, ma ora sta facendo lo stesso errore". Un riferimento ai raid aerei che l’Italia ha cominciato a condurre sulla Libia nell’ambito dell’operazione Nato contro il regime. "Con rammarico prendiamo atto che l’amicizia tra i due popoli è persa - ha concluso Gheddafi - e che i rapporti economici e finanziari sono stati distrutti". Ma il raìs va giù ancora più duramente e minaccia: "Trasferiremo la guerra in Italia. Lo vogliono i libici e io non posso porre il veto. Mi sono rattristato quando ho sentito oggi i figli del popolo libico nei loro discorsi minacciare di trasferire la guerra in Italia. Hanno detto che orami è una guerra tra noi e l’Italia perché l’Italia ammazza i nostri figli adesso nel 2011 come ha fatto nel 1911. Quindi i libici hanno ragione in quel che dicono e io non posso porre un veto sulle decisione dei libici che vogliono difendere la loro vita e la loro terra e trasferire la battaglia nei territori nemici".Gheddafi ne ha anche per il Cav: "Il mio amico Silvio Berlusconi ha commesso un crimine" così come l’ha commesso il Parlamento italiano. Ma ci rendiamo conto che non esiste un Parlamento in Italia, né tanto meno la democrazia. Solo l’amico popolo italiano vuole la pace".
Nello stesso discorso Muammar Gheddafi ha annunciato che non lascerà il potere e ha chiesto negoziati con Usa e Francia per "fermare i bombardamenti della Nato" e si è detto pronto ad un cessate il fuoco "non unilaterale". "Paesi che ci attaccate, fateci negoziare con voi", ha detto il colonnello in un discorso di 80 minuti in diretta tv. "Noi non li abbiamo attaccati, non abbiamo oltrepassato i loro confini, perché loro ci stanno attaccando?", ha chiesto il leader libico. Gheddafi ha anche detto di essere pronto a far tacere le armi, a patto che sia unilaterale e non solo per le forze lealiste che combattono contro i ribelli. "Siamo i primi ad accogliere un cessate il fuoco, la porta alla pace è aperta", ha detto. Proprio durante il discorso del colonnello, i jet della Nato hanno lanciato almeno tre missili contro obiettivi prossimi all’edificio che ospita i locali della tv di Stato, senza causare danni. Le bombe hanno aperto una voragine nei pressi del ministero della Giustizia e hanno colpito altri due uffici governativi.
La Nato "deve abbandonare ogni speranza che Gheddafi lasci il potere, non lascerò il mio Paese e combatterò fino alla morte", ha detto il leader libico. "Siamo pronti a negoziare con Usa e Francia ma senza precondizioni", ha chiarito. "Non ci arrenderemo, ma vi chiedo di negoziare. Se volete petrolio, firmeremo contratti con le vostre aziende, non vale la pena andare in guerra per questo", ha spiegato. "Sono sacro per il popolo libico, sono un simbolo e un padre per loro, più sacro dell’imperatore del Giappone", ha concluso il colonnello.
Saif al-Arab, figlio più giovane del dittatore libico, è stato ucciso nella notte in un raid aereo della Nato. Lo ha confermato un portavoce del regime. Il Colonnello si trovava nella stessa casa bersaglio del bombardamento, è rimasto illeso insieme alla moglie.
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