Quando il 18 marzo mamma Nadia, una 41enne di Ponte Lambro(Como), comincia ad avere le doglie ha da poco superato il quinto mese di gravidanza. Troppi i rischi per i piccoli in questa epoca gestazionale, ma il primo parto è inevitabile. Gregorio nasce di 650grammi e viene immediatamente affidato alle cure dei neonatologi della clinica. Poi i medici tentano il tutto per tutto: somministrano alla donna dei farmaci per bloccare le contrazioni e degli antibiotici per evitare il rischio di infezioni. La situazione è delicatissima. Ma l'escamotage funziona. E il secondo piccolo riesce a resistere ben 4 settimane in più nella pancia della mamma prima di venire alla luce il 18 aprile (alla nascita pesa poco più di 1 chilo).
"La nostra non è stata una scelta premeditata - racconta il primario di Ginecologia della Mangiagalli, Luigi Fedele - Siamo stati aiutati da una serie di circostanze favorevoli. In questi casi un medico si augura sempre che dopo l'espulsione del primo gemello il travaglio si spenga, ma questo avviene pochissime volte. I casi, in tutto il mondo, si contano sulle dita di una sola mano".
Nadia c'è riuscita. "Siamo stati fortunati - assicura Fedele - perché una volta espulso il primo gemello i germi risalgono e infettano la cavità dell'utero e si può scatenare una sepsi nella donna, mentre il travaglio è inevitabile. In questo caso, con i farmaci, tanto riposo e tanta fortuna siamo riusciti a rimandare il secondo parto". Il primo piccolo, prosegue il medico, "si è sacrificato per il secondo fratellino che, essendo rimasto nell'incubatrice materna per più tempo, è più robusto. Entrambi comunque stanno abbastanza bene, ma dovranno restare in ospedale ancora per un po'. Sicuramente fino a luglio, poi se tutto fila liscio potranno tornare a casa" con papà Cristian e mamma Nadia.
Gregorio, il fratellino 'pioniere', ha rischiato grosso ma ha già preso peso e da 650 grammi ha raggiunto il traguardo di 1 chilo e mezzo. Il miracolo della nascita 'in differita' è stato possibile anche perché i due piccoli erano in due sacche uterine diverse. "Questo caso ci insegna che quella che era semplicemente una speranza è diventata realtà. Abbiamo visto che è possibile far nascere due gemelli a giorni di distanza l'uno dall'altro e un tentativo va sempre fatto in questo senso", conclude Fedele. Queste le prospettive per il futuro, mentre "i parti gemellari nelle corsie italiane continuano ad aumentare, sia per l'aumento dell'età media delle neo mamme, sia per il ricorso massiccio alle tecniche di fecondazione assistita", osserva il primario.
"Una caratteristica tipica di queste gravidanze - conclude - è la minaccia di parto prematuro. Anche l'età avanzata in queste circostanze incide, per il fatto che l'utero ha meno capacità di distendersi per ospitare la gravidanza fino al termine"
http://it.notizie.yahoo.com/sanita-gemelli-differita-milano-nati-un-mese-di-151821893.html
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