Cinisello Balsamo, 19 maggio 2011 - È stata una retata vecchio stile, quella messa a segno martedì sera dai carabinieri della Compagnia di Sesto San Giovanni contro il dilagare della prostituzione a Cinisello e Sesto.
Otto pattuglie, una ventina di militari impegnati anche grazie ai rinforzi provenienti dalle diverse caserme del Nord Milano e dal Comando provinciale.
Otto pattuglie, una ventina di militari impegnati anche grazie ai rinforzi provenienti dalle diverse caserme del Nord Milano e dal Comando provinciale.
Un rastrellamento che, nel giro di un paio d’ore, ha consentito di prelevare per controlli 14 giovani donne, tutte romene, strappandole almeno per una notte al lavoro sui marciapiedi. Una retata che ha anche svelato le nuove tendenze del famigerato mercato della prostituzione che predilige ragazze sempre più giovani, preferibilmente europee. I militari sono intervenuti su tutte le principali strade del sesso a pagamento. Da via Milanese a via Carducci. Da via Caduti del Lavoro, conosciuta soprattutto per la frequentazione di viado, a via Clerici. Senza dimenticare il viale Fulvio Testi, da sempre la vetrina del sesso più celebre del Nord Milano.
I carabinieri hanno potuto utilizzare l’unica arma in loro possesso: la pressione psicologica. Già, perché se è vero che non esistono leggi che puniscano la prostituzione, da poco più di un mese anche le ordinanze varate dai sindaci di Cinisello e Sesto San Giovanni si sono arenate dinanzi a una sentenza della Corte Costituzionale che di fatto rende nulli i provvedimenti permanenti dei sindaci in materia di sicurezza. A Sesto, dove l’ordinanza era entrata in vigore lo scorso inverno, sono state solamente una quarantina le sanzioni elevate prima che la sentenza della Consulta legasse le mani alle forze dell’ordine.
L’unico modo per sconfiggere la prostituzione in strada è ora quello di rendere difficile l’attività alle lucciole e ai loro clienti con continui controlli e multe per atti osceni. Delle 14 prostitute fermate, nessuna superava i 25 anni. Segno che il mercato del sesso a pagamento predilige ragazze giovanissime. Per di più, tutte le lucciole erano vestite con abiti che le facevano apparire ancora più giovani. Nuove lolite, che la criminalità organizzata mette a disposizione di una clientela in continua crescita.
Solamente in due casi si è potuto procedere a una formale denuncia per atti osceni perché le ragazze, due romene di 20 anni compiuti da poco, sono state sorprese quasi nude lungo il tratto cinisellese di via Milanese. Tutte le altre sono state rilasciate dopo l’identificazione.
Nella rete dei carabinieri non è finita nemmeno una delle prostitute africane che tradizionalmente occupano la zona sestese di via Milanese, alle spalle dello stadio Breda. Ogni volta che le forze dell’ordine si avvicinano alle ragazze, queste cominciano a scappare gettandosi letteralmente nel traffico del viale Fulvio Testi, con il rischio di farsi ammazzare. Una dinamica folle che è andata in scena anche l’altra sera, convincendo i carabinieri ad allentare la morsa e a lasciare le ragazze allontanarsi senza pressioni.
È certo che la retata ha l’effetto di una sola notte. Già ieri sera i marciapiedi sono tornati ad animarsi. Ma le forze dell’ordine hanno promesso una maggiore pressione per evitare che il fenomeno esploda, soprattutto nel periodo estivo.
di Rosario Palazzolo
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