giovedì 10 febbraio 2011

Guerra alle polveri La ricetta del Nord Milano I primi cittadini dei Comuni del Nord Milano chiedono misure strutturali per affrontare l'emergenza inquinamento. Dal tavolo con la Provincia i giudizi dei sindaci sono soddisfatti: ora ci si mette al lavoro

Sesto San Giovanni, 10 febbraio 2011 - Misure strutturali. Lo chiedono a gran voce i sindaci del Nord Milano e lo chiedono pure i cittadini, ormai stanchi di chiedersi se potranno o no prendere l’auto nel fine settimana. Le domeniche a piedi vengono così bocciate, perché ritenute inutili per abbattere l’inquinamento.
Se non altro, stavolta si sono seduti tutti attorno allo stesso tavolo decidendo insieme i provvedimenti da adottare.
«Questo accordo porterà ad altri incontri — annuncia Giorgio Oldrini -. Quanto prima emetteremo un’ordinanza per tenere il riscaldamento degli edifici al massimo a 19 gradi e spegnerlo un’ora prima». La Provincia si adopererà, invece, per limitare la velocità sulle strade a scorrimento veloce a 70 chilometri all’ora. «Da settimane prima i sindaci dell’hinterland e poi quelli del Pd avevano richiesto un coordinamento — ricorda il sindaco —. Pare che sia cominciato. Sarà nostro compito controllare che non succeda come l’anno scorso. Ma l’inizio sembra buono».
Una volta sconfitta l’emergenza, si potrà iniziare a parlare delle questioni che più interessano i sindaci dell’hinterland: potenziamento dei mezzi di trasporto e biglietto unico del metrò. «Per abbattere l’inquinamento abbiamo investito sul teleriscaldamento. E siamo la città con più allacciamenti d’Italia». La Regione darà soldi ai Comuni che fanno fare controlli sulle emissioni. «Abbiamo due opacimetri. Significa che gli agenti non potranno uscire tutti con strumentazione in tasca. I controlli sono lunghi, difficoltosi e producono pochi risultati».
È stato Fortunato Zinni ad aver tirato fuori il documento base del 19 febbraio dell’anno scorso, firmato dai sindaci della Pianura Padana e condiviso dai colleghi del Nord Milano. «Quello di oggi (ieri, ndr) non diceva nulla sugli impegni strutturali — spiega il primo cittadino di Bresso —. Serve un impegno del Governo che non ha ancora adottato il Piano Ambiente e non dà leggi di riferimento». Bisogna esentare dal Patto di stabilità gli investimenti sull’ambiente e incentivare i mezzi pubblici.
«Venerdì saremo a Palazzo Marino per far decollare l’accordo tecnico di qualche mese fa che ridisegnava le linee di trasporto». Intanto, per limitare le emissioni, Bresso la sua parte l’ha fatta. «Abbiamo messo a disposizione il 40% del nostro territorio al Parco Nord: contribuiamo a far respirare gli altri. Abbiamo imposto nuove regole a chi costruisce e limitato la velocità delle auto prima del provvedimento di oggi. E stiamo lavorando per il teleriscaldamento».
È soddisfatta Daniela Gasparini dopo la maratona in Provincia per discutere di smog e traffico. «Abbiamo l’esigenza di cooperare per raggiungere risultati strutturali e culturali — commenta il sindaco di Cinisello —. Quello di oggi (ieri per chi legge, ndr) è un segnale positivo, perché abbiamo deciso tutti insieme». Abbassamento del riscaldamento e limitazione della velocità sulle tangenziali, da oggi al comandante della polizia locale saranno date nuove indicazioni. «Tutti i giorni effettueremo un controllo puntuale sui camion — annuncia —. Legambiente ci ha spiegato che il 55 per cento degli inquinanti veicolari è causato dai tir e su questo punto interverremo con decisione». La Regione destinerà un contributo annuo di 2 milioni di euro ai Comuni che dimostreranno di aver effettuato controlli su mezzi inquinanti e impianti termici. «Quello sugli impianti lo facciamo già da tempo.
E se ci danno pure due soldini, li “acchiappo” subito. Raccogliamo la sollecitazione della Regione e rilanciamo pure: stiamo accelerando gli allacciamenti del teleriscaldamento». Passi avanti nelle politiche ambientali, servono però anche misure di sistema. «Il blocco del traffico a macchia di leopardo non è utile. Anche oggi il vicesindaco Riccardo De Corato ci ha detto che Milano è un Comune come gli altri. Peccato che non è vero: è il capoluogo ed è una città che amministra il trasporto pubblico per sé e per i 31 comuni attorno».
di Laura Lana

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