giovedì 10 febbraio 2011

Foibe,rimossa targa Martiri Venezia Atto vandalico nel Giorno del Ricordo


E' stata segnata anche da un atto vandalico la Giornata del Ricordo, celebrata in memoria delle migliaia di vittime uccise nelle foibe, le cavità carsiche presenti in Friuli, durante la seconda guerra mondiale. Ignoti hanno infatti rimosso nella notte una targa commemorativa del monumento dedicato ai Martiri delle foibe, a Marghera, in provincia di Venezia.
Giorgio Napolitano - Foto Olycom
Il capogruppo dell'Udc in Consiglio comunale a Venezia, Simone Venturini, ha denunciato il fatto presentando anche un'interrogazione consiliare in merito. Il consigliere ha ricordato che l'anno scorso, sempre in occasione della ricorrenza del Giorno del Ricordo, era stata imbrattata con vernice rossa la pietra d'Istria dello stesso monumento, "con scritte e simboli d'odio". Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni ha condannato il gesto e dato mandato agli uffici comunali perché la targa rimossa sia ripristinata al più presto.

"A un anno di distanza - sottolinea Venturini - la vicenda si ripete: è infatti stata rimossa la targa commemorativa delle vittime e degli esuli, turbando profondamente la cerimonia del giorno del ricordo. L'Unione di Centro condanna con forza questo gesto ed esprime solidarietà e vicinanza alle famiglie vittime della tragedia delle Foibe e dell'Esodo dall'Istria, Fiume e Dalmazia. Questo sfregio conferma una volta di più che la cultura dell'odio ideologico non è stata completamente rimossa ma pulsa ancora in alcuni ambienti della nostra città". Venturini auspica che ci sia "una condanna ferma e incondizionata di tutte le forze politiche a questo gesto, per dare una risposta forte ed efficace a ogni estremismo".

La targa rimossa dal monumento di Marghera, un rettangolo in bronzo di circa 40 centimetri per 30, era stata collocata il 10 febbraio del 2009. Nel riquadro bronzeo sono riportati i nomi dei promotori dell'iniziativa, Comune Venezia, Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Comune di Trieste, ed è incisa la frase: "in memoria degli istriani fiumani e dalmati tragicamente scomparsi e di quanti furono costretti ad abbandonare la loro terra per rimanere liberi e italiani. 1943 1954. Piazzale Martiri delle Foibe".

Napolitano: "Sì a memoria, no ostaggi del passato"
Commovente la cerimonia con cui il Quirinale ha reso omaggio ai martiri delle foibe. "Finalmente possiamo guardare avanti - ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano -, costruire e far progredire una prospettiva di feconda collaborazione sulle diverse sponde dell'Adriatico", tra Italia, Slovenia e Croazia superando le divisioni del passato dovute ai terribili mesi in cui in quel confine, alla fine della Seconda guerra mondiale, la lotta per fissare nuovi confini, produsse centinaia di migliaia di vittime e di deportati. Giorgio Napolitano ha detto quel "finalmente" con un senso di sollievo, celebrando il Giorno del Ricordo che quest'anno fa registrare un clima più disteso nei rapporti fra i tre Paesi sul modo di ricordare quel passato.

Napolitano ha sottolineato che già nel 2007, quando ospitò per la prima volta la cerimonia al Quirinale, mise al bando "ogni residua congiura del silenzio, ogni forma di rimozione diplomatica o di ingiustificabile dimenticanza rispetto a così tragiche esperienze. E' importante - ha aggiunto - che quella nostra scelta, per una legge dello Stato e per iniziativa istituzionale, sia stata via via compresa al di la dei nostri confini e che certe reazioni polemiche nei confronti anche di mie parole si siano dissolte. In ciascun paese si ha il dovere di coltivare le proprie memorie di non cancellare le tracce delle sofferenze subite dal proprio popolo. L'essenziale è pero' non restare ostaggi degli eventi del passato, come ho avuto modo di dire incontrando il presidente sloveno Turk, né in Italia, né in Slovenia, né in Croazia".

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