In calo donazioni, organizzazioni e tempo a disposizione In compenso si mobilitano i giovani. Per contare di più
Resistere. Alle donazioni che vengono meno. Alla sempre maggiore difficoltà a dedicare tempo all' associazione perché a casa ci sono problemi da risolvere. Alla sensazione di inadeguatezza che genera il vedere un numero sempre maggiore di mani che si tendono in cerca di aiuto. In una parola: resistere alla crisi. È questa, oggi, la missione del volontariato milanese. Che non si arrende. E cerca nella capacità di fare rete la forza e le risorse per andare avanti. Rinnovandosi. Oltre 250 associazioni La voglia di non arrendersi si respirava ieri alle Stelline, in corso Magenta, durante l' apertura de «I giorni del volontariato», una vera e propria «Fiera del bene», organizzata da Aim, associazione interessi metropolitani, insieme con Ciessevi, centro servizi per il volontariato e con la collaborazione del Corriere . Oltre 250 le associazioni schierate per mostrare alla città tutto quello che stanno facendo, ed è tantissimo. Tra gli stand il sindaco di Milano: «Anche io mi sento un volontario, sono venuto qui per assorbire energie positive - ha detto Giuliano Pisapia -. Le casse del Comune sono vuote. Ma possiamo contare sul contributo e la professionalità di tanti che si stanno mettendo a disposizione. Gente che lavora gratis per Palazzo Marino. È anche grazie a loro che usciremo da questa situazione». Si continua oggi con la giornata finale della manifestazione. In mattinata saranno presentati i dati di una ricerca voluta dal Ciessevi milanese e condotta grazie al contributo della Provincia di Milano. Obiettivo: fotografare come ogni anno la situazione del volontariato milanese. Associazioni in calo I numeri evidenziano senza infingimenti la difficoltà del settore. Per la prima volta da cinque anni a questa parte diminuiscono le associazioni iscritte al registro del volontariato a Milano e provincia: 969 nel 2008, 888 nel 2009. In calo anche i volontari sistematici: 30 mila nel 2009 contro i 33.700 del 2008. Di conseguenza si ridimensiona in modo consistente - meno 15 per cento - il valore economico dell' impegno dei volontari, fermo nel 2009 a 120,6 milioni di euro in provincia di Milano contro i 140,5 del 2008. D' altra parte è sempre più difficile reperire risorse. Nel giro di un anno sono diminuite le donazioni del 13,5 per cento, del 14 per cento i contributi degli aderenti, del 9 per cento le raccolte fondi. «La crisi ha favorito una sorta di riorganizzazione delle associazioni. «Sono diminuite di più quelle che si occupano di questioni non legate ai bisogni di base come l' ambiente e la cultura - spiega Sebastiano Citroni, docente di Sociologia urbana al Politecnico di Milano che ha curato l' indagine -. Inoltre resiste meglio chi può contare su competenze gestionali». Giovani, risorsa su cui contare «L' associazionismo sul nostro territorio oggi si configura come risorsa indispensabile. Spesso i nostri volontari vengono chiamati a svolgere funzioni storicamente in capo agli enti locali», sostiene Massimo Pagani, assessore alla Famiglia e alle Politiche sociali della Provincia di Milano. «In tutto questo, c' è comunque un segnale positivo che ci incoraggia - fa notare in conclusione il presidente di Ciessevi, Lino Lacagnina -. La partecipazione dei giovani è tornata ad aumentare. E questo ci fa sperare per il futuro». Rita Querzé rquerze@corriere.it RIPRODUZIONE RISERVATA **** 888 Le associazioni iscritte al registro del volontariato, pari a circa due terzi del totale presente a Milano e provincia **** 45.000 Le persone che lavorano per le 888 associazioni di volontariato iscritte al registro a Milano e provincia
Querze' Rita
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