lunedì 21 novembre 2011

Auguri Cicciolina come regalo un vitaliazio di 3000 euro al mese






























E'
la ciliegina sulla megatorta dell’ironia: accade proprio nei giorni in cui colpisce implacabile la mannaia  della restaurazione, l’inno alla serietà dei costumi. Quale ciliegina? La notizia che Cicciolina, famosa pornostar dei caldi anni anni ’80 (che produssero tra l’altro l’edonismo reaganiano di Roberto D’Agostino, “quelli della notte” e la Milano da bere, avendo sotto il vestito niente), sta per compiere sessant’anni, il prossimo 26 novembre, e quindi potrà andare felicemente in pensione. Con il diritto a percepire un assegno mensile di 3.000 euro, come spetta ad ogni parlamentare che si rispetti, si fa per dire.  Sembrerebbe quasi che,  in ossequio all’austerity, di tasche e d’immagine, imposta dal governo Monti (che lo stesso simpatizzante Maurizio Crozza ha definito come uno che “se va trovare il Papa, fra i due è il ministro quello preposto al ruolo di confessore”), pure le pornostar sono costrette al pensionamento. Ma alle ironiche coincidenze del destino, Cicciolina è abituata: nata Anna Elena Staller, detta Ilona, figlia di un funzionario del ministero dell’Interno dell’Ungheria comunista, probabilmente fuggì da papà perché avrà avuto una testa da tipico reazionario stalinista. 


Arrivò in Italia fresca dei suoi vent’anni e subito incontrò Riccardo Schicchi, press agent di tette e fondoschiena, che ne fece il contraltare della povera Moana Pozzi, allora esondante icona carnale della femminilità. Se non avesse praticato quel lavoro lì, Ilona in arte Cicciolina, sarebbe risultata più elegante di qualsiasi top, persino più snob dell’attuale Bianca Balti. Schicchi sfruttò il suo lato candido, nel senso di aspettò nordico, e la vestì di pizzi e coroncine di fiori, abbinandola a pupazzi in peluche aventi funzione di supporto erotico. Sembrava una che faceva l’amore nelle fiabe, senza mai perdere la verginità. Sempre riciclata come nuova.  Una trasgressione costante, in anni in cui il termine  era toccabile con mano, elemento vivo: lasciando da parte le femministe, noiose e un po’ freddine, la interpretavano egregiamente non solo le pornostar, ma in altri termini, donne come la cantante Ornella Vanoni, che proprio non poteva vivere senza trasgredire, o l’attrice Charlotte Rampling, che viveva con due uomini, il marito e l’amante, portava bretelle sul seno nudo a beneficio dei portieri di notte, e al confronto oggi lo spot di Federica Pellegrini con il suo portiere di giorno è roba buona solo per il risparmio di energie. E intanto dall’altra parte dell’Oceano, arrivava Linda Lovelace, campionessa di “Gola profonda”. 

Fu così che a Marco Pannella venne un’idea fulminante: far approdare Ilona nel partito radicale per predicare  la libertà sessuale. Non ci credeva neppure lui, e invece quella che doveva essere una provocazione si trasformò in fatto politico: dopo una campagna condotta su e giù per l’Italia  con i seni al vento, provocando articoli inferociti sull’Unità dei tempi, Cicciolina venne trionfalmente eletta, diventò onorevole con la forza di 20.000 preferenze, roba da far invidia persino a quelli di Fli. Se si ripensa al suo ingresso a Montecitorio, c’è da svenire: arrivò scortata dalle colleghe, tra cui Ramba e Moana Pozzi, che rendendole l’onore delle armi come gli ufficiali della scorta sfoderano la spada, si tolsero le magliette. Andreotti invocò invano rispetto per l’aula, i  fotografi si scatenarono (pensate se accadesse oggi) e si tentò  di incriminarla per atti osceni, ma il voto segreto l’assolse ampiamente. 

Venne anche il tempo del matrimonio e un figlio adorato, Ludwig,  ferocemente conteso al marito Jeff Koons, scultore d’avanguardia. In recenti interviste, l’ex parlamentare aveva detto di non vergognarsi della pensione: è un suo diritto, e se altri deputati e senatori la restituiranno in nome della crisi, allora lo farà anche lei. E aveva anche aggiunto che era l’ora di piantarla con la storia dei politici e il sesso, è sempre accaduto in tutto il mondo. Ma comunque, sappiatelo, lei non ha intenzione di smettere con la pensione. Di far politica, s’intende. Anzi dopo aver detto che voleva fare il sindaco di Monza ha anche annunciato la fondazione di un nuovo partito: il Dna (oggi molto di moda ma fin troppo sotto accusa per tutte le storie di delitti). Perché di tipe così, come Cicciolina, Moana e Lilli Carati, non ne esistono più. Tanto vale alimentare i ricordi.

di Bruna Magi

http://www.libero-news.it/news/873251/Compleanni-Cicciolina-compie-sessant-anni--Avr%C3%A0-3mila-euro-di-pensione-da-ex-onorevole.html

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