lunedì 14 novembre 2011

Le casematte di Gramsci, la folla inferocita e la sentinella inconsapevole

http://www.questaelasinistraitaliana.org

I grandi eventi nella loro carica di drammaticità hanno il potere di scoprire cose nascoste, togliere il tappeto sotto il quale di solito si nasconde la polvere, nel nostro caso di umani, di togliere quella patina razionalistica formale fatta di perbenismo e ipocrisia, furbizia e imbroglio.
Ebbene nell’ormai grande evento delle dimissioni di Silvio Berlusconi si è concretizzato, da una parte, il solito rituale della folla inferocita, dall’altra, quello dello spettacolo dell’informazione giornalistica e televisiva di regime.
A guardare bene non vi è differenza tra i due fenomeni perché ambedue sono l’esplicitazione emotiva e nuda della realtà ideologica italiana che spazzando in un sol colpo la leggenda del Berlusconi onnivoro e detentore di ogni cosa, in realtà evidenzia una semplice ma sconvolgente verità: l’Italia è ancora dominata da un blocco antimoderno, statalista, autoritario, illiberale, antagonista dell’Occidente pronto a uscir fuori in ogni momento.

Si sa che il miglior momento per far emergere ciò che è sopito è sempre uno stato di crisi, questo accade sia a livello di psicologia individuale, sia collettiva.
Il blocco antagonista delle casematte volute da Antonio Gramsci per impadronirsi del potere politico non è andato mai in soffitta, non è diventato un fossile inutile, ma è sempre attivo e pronto a colpire.
Solo che queste “casematte” sono ufficialmente orfane, la loro ideologia comunista è ufficialmente morta perché la storia ne ha decretato il fallimento.
Solo che ogni studioso dei fatti sa anche bene che non sempre la materia segue la sua forma, a volte i contenuti si cangiano, si trasformano travasandosi in nuove forme.

In Italia abbiamo perciò la sconcertante realtà di un doppio fenomeno nato da un’origine comune: da una parte una materia comunista viva che non disdegna l’antica sua forma ideologica, anzi ne è fiera, e dall’altra una materia altrettanto incandescente che sta disperatamente cercando la sua nuova forma.
E l’ha trovata proprio nel suo antagonismo a una persona: Silvio Berlusconi.
Ora però che si è dimesso, dopo i tributi per la sua presunta fine politica, bisogna vedere come tali materiali si sapranno modificare.

Dove andranno?

Ritorneranno tutti alla casa madre, nell’ideologia comunista che li aveva lasciati orfani e dalla quale si erano ufficialmente smarcati, oppure continueranno la loro lotta sotterranea o verso il berlusconismo che rintracceranno in questo o in quello o verso altre cose?

Vedremo, chi vivrà vedrà, nel frattempo la loro azione, quella degli orfani ora doppiamente orfani, somiglia tanto alla celebre storiella della sentinella che da tempo immemorabile vigilava una panca davanti a una caserma senza che nessuno ne sapeva il perché e suscitando per questo motivo la curiosità del nuovo comandante che scoprì che molti anni prima quella panca era stata verniciata di fresco e che il comandante di allora aveva ordinato la sorveglianza per impedire che le persone si sedessero sopra e si sporcassero. Nessuno però da allora aveva revocato quell’ordine e le sentinelle continuavano anno dopo anno la loro vigilanza.
Ecco, in parte a questo somiglia l’azione delle casematte, solo che la loro azione, purtroppo, è in qualche misura dettata da una certa oggettività, poiché la vernice dell’ideologia comunista è ancora fresca, come fresca è anche la vernice delle nuove ideologie figlie di quella madre.

Nessun commento:

Posta un commento