lunedì 14 novembre 2011

Michele Petruccelli.


Milano 14.11.1947 - Nel dicembre del 1944 fu fondata a Roma una rivista denominata “L’Uomo Qualunque”, diretta dal commediografo e giornalista napoletano Guglielmo Giannini. Il settimanale, al costo di cinque lire, era stampato su carta di qualità molto scadente. Ma fu un grande successo. Il primo numero raggiunse la tiratura di venticinquemila copie fino ad arrivare nel maggio del 1945 a ottocentocinquantamila copie vendute. Una delle rubriche più seguite fu “Le vespe”, ricca di pettegolezzi sugli uomini politici e sugli intellettuali. Infatti, tutti i nomi degli avversari furono modificati e storpiati. Una forma di umorismo e satira molto pesante. Fin dal primo numero, la posizione del settimanale fu chiara. Contraria al fascismo, per il suo centralismo decisionale, ma anche al comunismo e agli antifascisti di professione. Per queste posizioni, il giornale fu subito considerato filo - fascista. L’obiettivo di Guglielmo Giannini, era, dunque, di far confluire gli eventuali consensi nel Partito Liberale Italiano. Ma i più autorevoli personaggi liberali rifiutarono il suo apporto. L’accelerazione alla nascita di un partito di massa venne però a crearsi con il Governo di Ferruccio Parri, insediatosi il 21 giugno del 1946. Il neo Presidente del Consiglio fu accusato, dal settimanale di Guglielmo Gianni, di essere inadeguato per la carica ricoperta. Il successo dell’iniziativa fu tale che, spontaneamente, numerosi simpatizzanti si unirono in gruppo definiti “Amici dell’Uomo Qualunque”, assumendo il nome di nuclei qualunquisti. Le sedi iniziarono a nascere su tutta la penisola con tesseramenti e fondazioni di segreterie. Guglielmo Giannini, decise così di fondare un suo partito. Il primo congresso del neonato “Fronte dell’Uomo Qualunque” si tenne a Roma nell’aula magna della città universitaria dal 16 al 19 febbraio del 1946. Il programma abbracciava numerosi punti cardine. Dalla politica interna a quella estera, dall’economia alla lotta al comunismo, ma anche la lotta al capitalismo della grande industria e alla limitazione del prelievo fiscale. Il 2 giugno del 1946 si svolsero le elezioni nazionali per la nascita dell’Assemblea Costituente. Il Fronte dell’Uomo Qualunque ottenne il 5,3 per cento delle preferenze con trenta deputati, diventando il quinto partito nazionale dopo la Democrazia Cristiana, Partito Socialista Italiano e Partito Comunista Italiano. Intanto, dopo la gestione Parri, la guida del Governo fu affidata ad Alcide De Gasperi, che attaccò duramente la formazione di Guglielmo Gianni, definendola neofascista. Nel 1947 il partito qualunquista assunse un atteggiamento più conciliante verso il Governo De Gasperi. Questo fu la fine del successo popolare. I sostenitori, delusi dal nuovo posizionamento, abbandonarono il partito confluendo nelle componenti maggioritarie del Partito Nazionale Monarchico, del Partito Liberale Italiano e del neonato Movimento Sociale Italiano di Giorgio Almirante. Quando il partito di Guglielmo Giannini raggiunse l’apice del successo, la Volante Rossa, organizzazione criminale composta da ex partigiani e comunisti, radicata soprattutto nel nord Italia, cercò di correre ai ripari, definendo i militanti qualunquisti come i nuovi seguaci del Regime Fascista. Molti furono individuati, perseguitati e picchiati selvaggiamente. Il 12 novembre del 1947, un commando di circa venti persone, devastò la sede del Fronte dell’Uomo Qualunque in Corso Italia a Milano. Il 14 novembre, alle prime luci dell’alba, lo stesso commando assaltò e incendiò la sede del Partito Liberale Italiano. Per concludere, la sera, i criminali si diresse a Sesto San Giovanni, pochi chilometri da Milano, per prelevare dalla propria abitazione, Michele Petruccelli, ventisette anni, attivista del partito di Guglielmo Giannini e giustiziato con un colpo di pistola alla nuca. Aveva aderito al movimento qualunquista sin dalla sua nascita. Responsabile di segreteria e promotore di numerose iniziative e manifestazioni, già da tempo, era nel mirino della Volante Rossa, per essere un abile oratore e stratega politico. Infatti, Michele Petruccelli, con le sue attività, a volte anche grottesche, riusciva a convertire persone politicamente schierate. Questo, sicuramente, dava molto fastidio alla sinistra extraparlamentare. Un uomo che doveva essere eliminato.

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