martedì 11 settembre 2012

Ma la Bce NON sta salvando l’Italia

Non mi stupisce che le Borse salgano dopo la decisione della Bce di procedere ad acquisti illimitati di titoli di Stato di Paesi Ue in difficoltà. E’ quel che chiedeva il mondo finanziario, ma l’accordo annunciato come provvidenziale, benefico, salvifico da certa stampa in realtà è molto preoccupante. Per due ragioni.
La prima: procedere ad acquisti illimitati di titoli di debito pubblico da parte di una Banca centrale è un’aberrazione economica. Roba da Unione Sovietica. Allora tanto valeva tenerci la lira e le sue svalutazioni economiche, perchè la Banca centrale da qualche parte deve trovare i fondi per procedere ad acquisti immensi. E dove li trova? Stampando moneta in proporzioni colossali, il che storicamente porta all’inflazione, ma ora praticamente equivale a nascondere sotto il tappeto problemi che però non vengono risolti.
Se la logica è questa, allora facciamo lo stesso per le aziende in difficoltà, per i cittadini indebitati. Stampiamo moneta e distribuiamo… Così semplice…
La seconda ragione riguarda le condizioni poste dalla Bce. Qui e lì, sapientemente nascosta negli articoli incensatori su Draghi, emerge la verità. Sul Corriere della Sera, ad esempio, leggo che
“Formalmente la domanda va rivolta ai ministri finanziari dell’area euro, per ottenere un programma basato sui fondi salvataggi Efsf-Esm. Ma per poter godere anche della forza schiacciante dell’azione della Bce, la Spagna e l’Italia dovranno sottoscrivere memorandum d’impegni solidi quasi come l’intervento della banca. E dovranno lasciarsi vigilare con puntiglio dalla stessa Bce, dalla Commissione europea e dal Fondo monetario internazionale”.
Dunqe, cari italiani, lasciatevi “vigilare con puntiglio” dal Fmi. Altro non significa che, prestando il suo generoso aiuto, la Bce di fatto prende il controllo del Paese con la Commissione europea e il Fmi, spazzando via quel poco di sovranità che resta ai Paesi europei.
Altro che accordo salvifico, questo è un inganno che, a voler essere pessimisti e malfidenti, potrebbe sembrare a qualcuno un golpe mascherato…
Grazie a tutti. Vedo dai commenti che qualcuno mi critica, anche pesantemente. Ben vengano le critiche. La soluzione che Draghi assomiglia tantissimo a quello che ha fatto Bernanke negli Usa e che può essere utile nel breve periodo ma non risolve il problema di fondo, che è molto semplice: se non ci sono abbastanza acquirenti del debito pubblico di Usa o dell’area euro, la Banca centrale interviene e compra i titoli invenduti per somme paurose. L’intervento di salvataggio dell’economia Usa dopo i subprime è costata una ciffra paurosa, molto più ampia dei 700 miliardi annunciati inizialmente. Nel 2010 la Fed aveva comporato debito pubblco e privato per 2,3 trilioni di dollari, cifra che nel 2012 è scesa a 1,7 trilioni di dollari. E dove trova i fondi la Fed per operazioni di dimensioni pazzesche come queste? Stampando moneta. Ma è la soluzione? Sarò un liberale all’antica, ma questo significa manipolare il mercato e tentare di mimetuzzare il problema, che però resta tale.
Il mio riferimento alla lira non è un’invocazione al ripristino della vecchia cara liretta, tema che andrebbe affrontato con calma e profondità, bens’ la constatazione della fine dell’illusine. L’euro non doveva portare rigore e serietà al posto di trucchi più volte condannati in quanto pochi seri come la svalutazione della lira o manovre di alleggerimento della Banca d’Italia. Se ora la Bce compie manovre che rappresentano un vero azzardo morale delle due l’una: o non avevo capito bene prima o l’euro è stato un fallimento. Con una differenza: le svalutazioni permettevano di far crescere l’Italia, che rimaneva padrona del proprio debito. Oggi invece dobbiamo compiere sacrifici immensi senza benefici nè a breve nè a lungo termine.
E qui vengo a Draghi, che  si propone di replicare la ricetta della Fed, accompagnate però da misure pesantissime di ridimensionamento del deficit. Stangate su stangate con un commissariamento di fatto dell’Italia, senza alcun riguardo per la crescita. L’ho scritto più volte e lo ripeto: misure di contenimento del debito troppo drastiche fanno sprofondare l’economia in recessione. la recessione provoca un peggioramento dei conti pubblici, che comporta l’intervento di Bce, Fmi e Commissione europa che impongono nuovi sacrifici, che fanno sprofondare ancor più l’economia ed esplodere la disoccupazione, come sta accadendo in Spagna e in Grecia. Tutto questo perdendo la sovranità e il controllo del nostro destino. Una spirale angosciante. E dovrei unirmi al coro di chi elogia Draghi e il suo sodale Monti?

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