I primi cittadini di Assago, Tula ed Erula rinunciano al gettito della nuova Ici. Come è possibile? Trovando soluzioni alternative
Silvio Berlusconi ne fa un baluardo del suo programma politico, ma qualcuno ha già tradotto il suo pensiero in pratica. Si tratta di tre comuni che hanno rinunciato all'Imu: una missione, dati alla mano, possibile. Gli esempi arrivano dalla Lombardia e dalla Sardegna. Il primo Comune a decidere di rinunciare agli euro derivanti dal balzello sul mattone è stato Assago, periferia ovest di Milano: gli 8.700 abitanti non pagheranno l'Imu sulla prima casa. Il sindaco di Assago, Graziano Musella, ha spiegato a Il Giornale: "Non è stata un'impresa facile, perché l'Imu ci assicurerebbe circa 800mila euro di gettito, ma ne faremo a meno. I cittadini, già tartassati, vanno aiutati, e il dovere di chi amministra e cercare soluzioni alternative", come un piano di "razionalizzazione delle spese", tagli alle sponsorizzazioni sportive e la rivisitazione di altre voci di bilancio.
Mentre in Sardegna... - Ma Assago - che fa parte dei 138 Comuni virtuosi che hanno rispettato il patto di stabilità e hanno i fondamentali economici a posto - non è l'unico esempio: rinunciare all'Imu è possibile. Lo hanno fatto anche due piccoli paesini in Sardegna: Tula ed Erula, in totale 2.500 persone. Il sindaco, Andrea Becca, ha spiegato: "La mia non è una battaglia ideologica come quella della Lega Nord. Io mi sento semplicemente un buon padre di famiglia, eletto con una lista civica che più civica non si può, e mi sono giocato il jolly di questa terra, le pale eoliche". E con le pale eoliche il sindaco raggranella 400mila euro l'anno: l'Imu è inutile. Per "sfangarla" sarebbe sufficiente rintracciare delle soluzioni alternative.
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