mercoledì 19 settembre 2012

Miccichè: "Aeroporto Falcone-Borsellino? Un errore"

Il candidato alla Regione Siciliana: "Scelta di marketing sbagliata, per un territorio a vocazione turistica come il nostro, intitolare un luogo di partenza e arrivo come l’aeroporto alla memoria dei propri eroici caduti"
Nico Di Giuseppe 

Per migliorare l'immagine della città di Palermo, Gianfranco Miccichè ha la sua particolare idea.
Quale? Intitolare l'aeroporto "ad Archimede o ad altre figure della scienza, figure positive". Insomma, i cognomi Falcone e Borsellino (i giudici siciliani uccisi dalla mafia) non vanno bene. "Ritengo che sia una scelta di marketing sbagliata, per un territorio a vocazione turistica come il nostro, intitolare un luogo di partenza e arrivo come l’aeroporto alla memoria dei propri eroici caduti. Non ci si presenta ai tanti turisti che accoglie la Sicilia con il sangue di una delle più profonde e, ancora non sanate, ferite della nostra terra", ha spiegato a Skytg24 il candidato alla Regione Siciliana, sostenuto da Grande Sud e Partito dei Siciliani.
Che ha fornito poi una ulteriore spiegazione: "Bisogna intitolare tutte le coscienze dei siciliani alla memoria di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino e di tutte le altre tante vittime di mafia. Sono i luoghi di rappresentanza istituzionale e democratica che dovrebbero essere, come monito dilegalità, dedicati alla memoria delle vittime di mafia. Io stesso proporrò all’Assemblea Regionale di intitolare l’aula parlamentare alle vittime di mafia"
Le parole di Miccichè hanno scatenato polemiche e sollevato reazioni indignate nel mondo della politica siciliana. "Continuiamo a sentire da Miccichè frasi deliranti, parla come se Falcone e Borsellino fossero due figure negative della storia di Sicilia. Miccichè forse vedrebbe positivo intitolare l’aeroporto che so, ad esempio, a Riina o a Provenzano? Rimango veramente attonito”, ha dichiarato il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio
Per Rita Borsellino”Micciché ritira fuori un suo vecchio cavallo di battaglia, molto probabilmente per avere un po’ di visibilità mediatica o forse per un comprensibile complesso di inferiorità nei confronti di chi ha combattuto la mafia mostrando al mondo il volto migliore della Sicilia".

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