lunedì 24 settembre 2012
Padre Livio, ecco cosa sono le Forze di ‘Difesa’ Israeliane
Gilad Atzmon
L’eroico esercito israeliano arresta la mamma. Due bambine, disperate, resistono. Alla famiglia palestinese l’esercito ha rubato alcuni terreni, perchè sono troppo vicini ad un insediamento illegale di coloni israeliani da “proteggere”.
Sottotitoli del video:
La scorsa settimana, durante le proteste nel villaggio di An-Nabi Salih, una mamma ha cercato insieme alle sue tre figliolette di raggiungere la terra che le era stata sottratta dall’esercito israeliano. Le Forze di Difesa israeliane si erano appropriate della terra affermando che sarebbe stata utilizzata per crearvi un’area militare da addestramento fortificata.
A’hd e Marah stanno disperatamente cercando di cacciare i soldati occupanti ma questi, usando le armi, tengono lontane le due bambine dal grembo della madre. Grida e pianto è tutto quello che si può sentire provenire dalle bambine private del loro genitore. «Dove portate la mamma?».
Prima che accadesse tutto questo, le tre figlie A’hd, Marah e Wiaam insistevano di voler raggiungere la loro terra nel villaggio di An-Nabi Salih, terra che era stata sottratta loro dai coloni israeliani. Per tutta risposta è stato detto loro che su quella terra non ci avevano mai nemmeno messo piede.
Ecco la terra i cui ladri sono protetti dai soldati che se la prendono con chiunque osi solo avvicinarsi.
Madre: «Se è un’area militare perché dentro ci sono dei coloni? Cacciateli via! Questa è la mia terra! Ho i documenti per dimostrarlo. Io non me ne vado. Io mi preoccupo per le mie bambine. Le mie bambine non vogliono andarsene. [Il soldato replica ma non ci sono i sottotitoli ]. Vogliono la loro terra».
Anche se ha solo 10 anni, A’had cerca di farsi ridare la madre, ma le sue parole sono inutili e non ottengono nulla dai soldati se non la negazione del diritto di esprimersi.
A’hd (rivolgendosi ad un soldato): «Voglio la mia mamma, non me ne vado finché non me la riportate. La stampa mostrerà questo video, lo vedranno tutti, anche la sua famiglia (del soldato a cui si sta rivolgendo)».
Il pianto di queste bambine sarà per sempre un monito contro l’assenza di leggi internazionali. Leggi che trovano sempre il modo per disinteressarsi delle lacrime di A’hd che forse non ha mai potuto godere di un infanzia normale ma che è nata comunque con il diritto di esprimersi e di ottenere una risposta.
Gilad Atzmon
Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Frulla
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