La filosofia tomista
nell'Italia del XIX secolo
A cura di Andrea Porcarelli
Tra
i centri che hanno favorito la rinascita e la diffusione degli studi tomistici
nel XIX secolo va ricordato, innanzitutto, il Collegio Alberoni di Piacenza,
attivo dal 1751, caratterizzato fin dal suo sorgere da una particolare
sensibilità per la filosofia aristotelico-tomista. Nel 1879, qualche mese prima
della pubblicazione della stessa enciclica Aeterni Patris, Alberto Barberis fondò – presso il Collegio
piacentino – la rivista "Divus Thomas", la prima al mondo interamente
dedicata interamente a san Tommaso, che fu subito bene accolta in molti paesi
d'Europa (Belgio, Francia, Spagna, Ungheria, Germania), da dove studiosi
insigni mandarono i loro scritti e dove il periodico ebbe notevole diffusione
(fatto, peraltro, non comune per la stampa del nostro Paese). Altri centri di
diffusione degli studi tomistici in Italia furono strettamente legati all'azione
dell'Ordine dei Gesuiti, soprattutto dopo la sua ricostituzione nel 1814.
Quando per esempio il Collegio Romano venne nuovamente loro affidato, nel 1824,
il rettore (Luigi Taparelli d'Azeglio) si rese conto che le scienze ecclesiali
potevano essere risollevate dalle misere condizioni in cui versavano attraverso
la riproposizione dell'antica Ratio Studiorum del 1599, che concretamente
comportava la ripresa dell'insegnamento della filosofia di Tommaso d'Aquino.
Trasferito a Napoli dai suoi superiori, il Taparelli operò per rilanciare gli
studi tomistici anche in quella città, finché nel 1846 un altro studioso
(Gaetano Sanseverino) fonda l'Accademia di Filosofia Tomista di Napoli. Nel
1850, sempre a Napoli, appare per la prima volta la rivista "La Civiltà Cattolica",
non dedicata specificamente agli studi tomistici, ma che ebbe di fatto una
notevole importanza per il loro rilancio contribuendo alla diffusione del
pensiero dei filosofi neoscolastici. Altri centri di studi tomistici, legati in
particolare all'ordine domenicano, si trovavano a Bologna (1) e a Roma (presso
il convento di Santa Maria sopra Minerva). Non va dimenticato nemmeno il centro
di Perugia. Nel 1880 fu fondata l'Accademia Romana di S. Tommaso d'Aquino,
inaugurata dallo stesso Leone XIII e caratterizzata per il fatto di essere una
istituzione pontificia a carattere internazionale.
La filosofia tomista nell'area tedesca nel XIX
secoloNell'area culturale di lingua tedesca il fenomeno della riscoperta di Tommaso d'Aquino nella seconda metà del XIX secolo si lega da un lato alle divisioni interne all'hegelismo dopo la morte di Hegel e – dall'altro lato – al rafforzarsi della coscienza cattolica dopo il 1848. Di particolare interesse è l'opera di alcuni autori, come Franz Jakob Clemens e Joseph Kleutgen. I principali centri di elaborazione culturale furono il liceo di Eichstätt, l'Accademia di Münster e i licei reali di Baviera, oltre alle istituzioni di alcuni ordini religiosi. I centri culturali cattolici ebbero un ruolo particolare durante gli anni del Kulturkampf, quando molte istituzioni cattoliche furono soppresse e gli studenti di teologia confluivano in quelle che erano state risparmiate. Dopo il fallimento del progetto di istituire un'università cattolica in Germania, nel 1876 – proprio nel cuore del Kulturkampf – i cattolici crearono un organismo di cultura a cui appoggiarsi, vista l'emarginazione che pativano nelle università statali, la Görres-Gesellshaft, la cui sezione filosofica fu largamente influenzata dal pensiero di autori neoscolastici
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