lunedì 24 settembre 2012

Da Sesto San Giovanni a Casale Monferrato: le vittime dell’amianto si preparano per la conferenza nazionale di Venezia del 22-24 novembre

amianto

Casale Monferrato è diventata la città simbolo, a livello mondiale, delle vittime dell’amianto. La sentenza del 13 febbraio al tribunale di Torino lo ha evidenziato. Le condanna dell’ETERNIT va  oltre i 3000 morti e malati considerati, l’epidemia a Casale prosegue con  40/50 vittime/anno.
Ma proprio a Casale, nei giorni scorsi, è stata presentata da parte dei Ministri della Salute, dell’Ambiente e del Lavoro, la Conferenza Nazionale sull’amianto che si terrà a Venezia nei giorni 22/23/24 novembre a Venezia. Un’iniziativa che vede coinvolte anche associazioni di Sesto San Giovanni e lavoratori ed ex lavoratori di Sesto.
Il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, che ha particolarmente accolto la proposta della sua celebrazione da parte delle associazioni, dei movimenti e dei sindacati, unitamente aidirettori generali del Ministero Fabrizio Oleari e Giuseppe Ruocco, nonché al prof. Benedetto Terracini, ha presieduto la riunione pomeridiana delle associazioni dove sì sono enucleati gli argomenti oggetto della Conferenza e la metodologia del suo svolgimento.
Il giudizio è stato unanimente positivo, nella misura in cui seguiranno azione concrete, definite dalla conferenza, e messe in atto prima della chiusura dell’attuale legislatura (primavera 2013), perchè l’immane tragedia provocata dal massiccio impiego dell’amianto, a scopo di profitto, abbia una  soluzione definitiva:
  • Perché le vittime dell’amianto, a partire dagli esposti non professionali, possano essere adeguatamente risarcite;
  • Perché la ricerca biomedica verso la diagnosi precoce e le cure delle più gravi malattie da amianto, in primis il mesotelioma, possa avere un grande impulso, sotto la sorveglianza del Ministero della Salute e in un quadro nazionale ed europeo;
  • Perché sia svolta la sorveglianza sanitaria degli ex esposti con le medesime modalità in tutte le Regioni;
  • Perché le bonifiche dei siti contaminati, vengano effettuate a partire dai siti di interesse nazionale, con relativo stanziamento dei denari necessari, quindi con le indicazioni dovute per le loro modalità,  perché si proceda alla chiusura di tutte le cave di pietre verdi (ofioliti);
  • Perché gli Enti Previdenziali – INPS e INAIL – riconoscano le malattie professionali e i benefici di legge a tutti gli aventi diritto (compresi i militari ex esposti), senza differenziazioni territoriali e senza dovere ricorrere ai Tribunali, come grandemente avviene;
  • Perché, infine, venga istituita la Procura Generale Nazionale sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, a garanzia dell’uguaglianza dei cittadini e dei lavoratori.
Hanno partecipato alla presentazione della Conferenza e all’incontro delle associazioni: l’Associazione Famigliari vittime dell’Amianto di Casale Monferrato  unitamente a tutte le associazioni del territorio; l’Associazione Italiana Esposti Amianto; Medicina Democratica- Movimento di lotta per la salute; Cgil-Cisl-Uil, l’Associazione Famigliari e Vittime dell’amianto di La Spezia; l’associazione Contramianto di Taranto, l’Afeva di Bari; il Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio di Sesto San Giovanni, Il Comitato Amianto Sicilia, La Lega Ambiente, l’Associazione Nocaveallamianto di Parma, l’Istituto scientifico Ramazzini di Bologna, l’Associazione vittime dell’Amianto di Broni;  la Fiom, il Civ-Inail; molti esperti nel campo dell’amianto: epidemiologi, clinici, ingegneri, giuristi e in particolare il senatore Felice Casson, l’ex senatore Antonio Pizzinato, il Procuratore della Repubblica Raffaele Guariniello.

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