In questi mesi si è tanto parlato della società ad un euro, della famosa opportunità per i giovani under 35, che grazie all’istituzione delle srl semplificate potranno costituire una società con un solo euro di capitale sociale, anziché 10mila. Due sorelle di Corsico, nell’hinterland milanese, hanno deciso di provarci: “Parteciperemo ai bandi regionali o europei per l’imprenditoria giovanile e femminile. Ci finanzieremo così”, assicurano.
Le giovani sorelle sono loro le prime in Italia ad avere sfruttato le nuove regole inserite dal governo Monti nel decreto sulle liberalizzazioni di gennaio, nel tentativo di favorire i giovani imprenditori. Così, sono corse dal notaio per siglare il modello standard di atto costitutivo predisposto dal ministero e hanno fondato la nuova società: ‘La casa delle fate’, come i quattro negozi che i loro genitori hanno già a Bologna, Parma, Bergamo e Vigevano.
Pronti, via e iniziano i primi problemi. Per il primo negozio hanno puntano su Milano ma i costi per un locale da affittare sono molto alti e in banca non concedono prestiti a un’impresa che ha come garanzia un euro di patrimonio. “Per noi dovrebbero garantire i genitori”, dicono le sorelle ed è proprio quello che non vogliono: “Loro ci hanno già regalato il loro marchio e la loro storia – spiega Stefania -. Ora tocca a noi”.“Quello delle società a un euro è un primo passo positivo per i giovani. Ma tutto rischia di essere inutile, se non ci saranno cambiamenti che facilitino l’accesso al credito”, ammette Serena.
Quindi per avviare una nuova attività non bastano una buona idea e un solo euro. Ora proveranno a vincere qualcuno dei bandi che Regione Lombardia e Unione europea mettono a disposizione di giovani donne imprenditrici.
Le ragazze hanno spiegato che con il notaio gratis, a loro sono bastati 368 euro tra imposta di registro e diritti camerali. E poi un euro di capitale sociale di un euro.
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