giovedì 16 giugno 2011

Vescovio, giardino intitolato a Cecchin Alemanno: monumento a tutte le vittime

Un momento della cerimonia a piazza Vescovio
ROMA - Il nuovo giardino di piazza Vescovio da oggi porta il nome di Francesco Cecchin. Militante del Fronte della Gioventù, il giovane morì a 17 anni, il 16 giugno del 1979, dopo diciannove giorni di agonia in ospedale. Cecchin morì in conseguenza delle lesioni riportate cadendo da un parapetto in via Montebuono mentre fuggiva inseguito. Le sentenze giudiziarie non hanno individuato il colpevole, ma hanno accertato che si trattò di omicidio volontario. Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il ministro della Gioventù Giorgia Meloni, l'assessore ai Lavori pubblici della Regione Lazio Luca Malcotti e gli assessori comunali Fabrizio Ghera e Dino Gasperini. Il sindaco, visibilmente emozionato, ha scoperto la targa che ricorda Cecchin come «vittima della violenza politica».

«Questa inaugurazione di oggi non viene dalle stelle, non è atto di arbitrio di nessuno, è stata votata da un atto del Consiglio comunale» ha detto Alemanno. «Questa decisione, in quanto presa dal Consiglio comunale - ha aggiunto - è quella di tutta la città. Credo che, dietro la lettera apparsa nei giorni scorsi contro l'inaugurazione del giardino a Cecchin, ci sia la volontà non manifesta di alimentare un equivoco, per cui sia morto per un incidente e non per colpa della violenza politica». Poi aggiunge: «Si tratta di dire solo quello che ha sentenziato un tribunale della Repubblica, lo ha dichiarato morto per omicidio volontario». Durante la cerimonia su piazza Vescovio non erano presenti simboli di partito, mentre un gruppo di militanti di destra si è schierato in picchetto lungo tre file, all'angolo con via Magliano Sabina.

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