Cosa resta dopo Pontida? Resta un vuoto. Manca qualcuno, qualcosa che bilanci Bossi e la Lega sul versante destro
Cosa resta dopo Pontida? Resta un vuoto. Manca qualcuno, qualcosa che bilanci Bossi e la Lega sul versante destro. Lo dico, sì, da uomo di destra, ma lo direi anche da uomo di centro, di governo o berlusconiano. Un leader deve avere ai suoi fianchi due alleati forti e speculari: da un lato chi spinge, legittimamente, per tutelare le opinioni e gli interessi del federalismo, del Nord, dell’Italia che produce. E dall’altro lato qualcuno che rappresenti chi ha a cuore le sorti dell’unità, il senso dello Stato, Roma Capitale, il Sud, e rappresenti l’anima nazionale, mediterranea e cattolica del nostro Paese. Un tridente così darebbe più forza e compiutezza al centrodestra. Perché allargherebbe l’offerta politica ed elettorale, darebbe rappresentanza a quella destra che oggi è tornata più che ai tempi del neofascismo nella semi-clandestinità marginale; e darebbe allo stesso leader la forza di bilanciare le spinte opposte, rafforzando la sua centralità, senza essere costretto a inseguire il suo partner leghista in quanto unico alleato. Credo che la prima operazione politica da farsi oggi sia quella: riequilibrare il centrodestra ripristinando l’arto fantasma. Poi viene il resto; anzi, è un modo per prepararsi al resto, compresa la fine di un ciclo.
Le modalità di questa apertura possono essere differenti: si può scomporre il Popolo della libertà prima che si sfasci rovinosamente, o, meglio, salvaguardarlo a livello parlamentare ed elettorale, ma concepirlo come una confederazione più che un monolite. O quantomeno far nascere al suo interno un’area, una fondazione, una realtà riconosciuta e riconoscibile, in grado di captare quel versante scoperto o sommerso.
Leggo di Cameron e delle sue coraggiose leggi in favore della famiglia inglese e penso all’assenza di posizioni analoghe in Italia, almeno visibili. Fino al grottesco inseguimento di alcuni esponenti della destra per compiacere trans e gay nel vano tentativo di legittimarsi e avere un trattamento più umano sui giornali. E invece continuano ad essere massacrati. So che quell’area partirebbe senza leader, ma l’impresa va tentata. Coraggio, andate a cercar la bella destra.
Destra non basta mettere la scritta nel nome del partito per essere vera destra,perché se bastasse mettere il nome per essere quello che il nome indica io andrei al comune di Sesto San Giovanni e cambierei il mio nome in Alessandro Manzoni per diventare uno scrittore o Giorgio Almirante se vorrei diventare un politico con gli attributi.
RispondiEliminaCome diceva il compianto Giorgio Almirante quando ricordava come mai si era scelto il nome Msi,diceva Movimento perché non era un partito statico ma in movimento verso il popolo ,sociale perché non doveva essere un partito che aiutava il ricco a farlo diventare più ricco e Italiano per ricordare la matrice nazionalista quindi come sosteneva Mussolini: “Il Fascismo non è né destra né sinistra, ma è una sintesi tra le due ideologie arricchite con delle felici intuizioni finalizzate all’interesse nazionale”
Finendo quindi non dobbiamo cercare la bella o la brutta destra ma dobbiamo tornare agli ideali che hanno contraddistinto il XX secolo e non cercare una squallida poltrona o poltroncina perché .“NOI ODIAMO LA VITA COMODA”
Saluti Giovanni