Cinisello Balsamo, 11 luglio 2011 - Un consigliere comunale o un assessore, coinvolto in un incidente mentre è alla guida di un’auto per un servizio di interesse comunale, potrà contare sull’assistenza e il risarcimento di un’assicurazione. Se in un simile incidente dovesse rimanere coinvolto un agente della polizia locale alla guida di un’auto o una moto di servizio, allora potrebbe non vedersi rimborsate nemmeno le spese mediche, salvo quel poco che è previsto dall’Inail.
La denuncia, pesantissima, arriva dai rappresentanti della Cisl del corpo di polizia locale di Cinisello che mettono sotto accusa le polizze assicurative stipulate negli ultimi anni dal Comune per la copertura degli infortuni dei dipendenti.
Secondo i rappresentanti sindacali, le polizze sarebbero andate impoverendosi nel tempo, per risparmiare denaro da adoperare in altri capitoli del bilancio. Così, se fino al 2003 l’assicurazione copriva senza distinzione l’infortunio di ogni dipendente, fornendo ampie garanzie anche per i piccoli incidenti, col passare del tempo molte di queste garanzie sono venute meno, a partire dalla più importante: la copertura del conducente dei veicoli comunali.
La clausola è simile a quella che si trova anche nelle polizze di responsabilità civile dei privati. Si può decidere di pagare una piccola aggiunta per coprire anche la copertura assicurativa del conducente, chiunque egli sia. Nelle ultime polizze comunali questa facoltà è stata concessa solamente agli amministratori comunali, che di solito non usano auto pubbliche, mentre ne sono esclusi parzialmente i dipendenti.
«Dal 2003 in poi, il risarcimento scatta solo se l’infortunio provoca un’invalidità permanente superiore al 6% — spiega Domenico Zema, agente della polizia locale e rappresentante Cisl —. Se non si rimane invalidi per sempre si rimane esclusi da tutto. Non pagano nemmeno le spese mediche. Se un agente si ferisce mentre compie un servizio pubblico, deve arrangiarsi. Inconcepibile per chi rischia la vita per compiere il proprio dovere».
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