Nel primo weekend di caldo torrido sono 6 milioni le auto in movimento, ma cala il budget dedicato alle vacanze. Ancora record per la benzina verde che in alcuni distributori raggiunge l'1,621 euro al litro. E la Figisc annuncia aumenti di 2 centesimi nei prossimi giorni
Secondo esodo estivo di luglio accompagnato dal primo vero caldo torrido dell’estate. Saranno 9 milioni gli italiani che abbandoneranno le città nel weekend. Di questi 4 milioni si fermeranno per una vacanza media di 10 giorni, mentre 5 milioni partono per il weekend.
Scuole chiuse Gli spostamenti sono dettati anche dal fatto che sono terminati gran parte degli esami e iniziano le chiusure a macchia di leopardo di uffici, aziende e negozi. Secondo Telefono Blu, ci saranno vacanze più lunghe rispetto allo scorso anno ma stessa capacità di spesa: i costi non sono aumentati e diverse soluzioni hanno portato a scegliere il prezzo migliore a parità di qualità. Nelle località di villeggiatura italiana i turisti affollano anche i negozi per i saldi e le cose vanno meglio degli ultimi 5 anni con un aumento del 3% delle vendite nelle principali riviere contro il -12 dello scorso anno e l’attuale + 2%.
6 milioni di auto in movimento Sono 6 milioni le auto in movimento: si concentreranno verso le riviere e nei ritorni intorno alle grandi città. Affollati anche gli scali aerei. In particolare quelli di Roma e Milano subiranno una impennata.
E la benzina vola Un esodo che potrà essere caro per chi decide di spostarsi in auto. La benzina verde fa segnare oggi un nuovo record, toccando nei distributori Eni gli 1,621 euro al litro. All’effetto accise si aggiunge l’aumento del prezzo del greggio sui mercati internazionali. Intanto nei prossimi giorni la Figisc (la Federazione italiana gestori impianti stradali carburante) prevede "una tendenza all’aumento dei carburanti". Per i prossimi giorni "ci si può attendere un ulteriore incremento medio dei prezzi nell’ordine di 2,0 eurocent/litro", afferma il presidente Luca Squeri.
Scende la produzione industriale A fronte dei continui aumenti, in generale gli italiani continuano a spendere poco. Torna a scendere infatti la produzione industriale su base mensile che a maggio ha registrato un -0,6% (dato destagionalizzato) rispetto ad aprile, mentre su base annua resta positiva, segnando un rialzo dell’1,8%, (considerando il dato corretto per gli effetti di calendario). I dati sono stati rilevati dall'Istat, che ha aggiunto che il ribasso congiunturale di maggio arriva dopo gli aumenti registrati nei tre mesi precedenti. Nella media dei primi cinque mesi dell’anno la produzione inoltre è cresciuta del 2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Diminuiscono i beni di consumo Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a maggio 2011, una crescita tendenziale per i raggruppamenti dei beni strumentali (+4,3%) e dei beni intermedi (+3,1%). Diminuiscono invece i beni di consumo (-1,5%) e, in modo più contenuto, l’energia (-0,4%). Nel confronto tendenziale, i settori dell’industria caratterizzati da una crescita più accentuata sono: fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (+10,5%), attività estrattiva (+7,3%), metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo esclusi macchine e impianti (+6,6%). Il settore che in maggio registra la diminuzione tendenziale più ampia è quello della fabbricazione di prodotti chimici (-6,8%).
Scende la produzione di auto La produzione industriale di autoveicoli a maggio è invece scesa su base annua del 12,2% (dato corretto per gli effetti di calendario).
L'Istat sottolinea però che, considerando i primi cinque mesi del 2011 l’indice, sempre in termini tendenziali, risulta positivo (+3,1%).
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