Con 212 si, 11 no e 27 astenuti, i senatori approvano la riduzione delle poltrone a Montecitorio. Lega contraria. Eleggibilità a 21 anni
Ma ieri Palazzo Madama aveva fatto slittare l'esame dell'articolo sul taglio dei senatori
"Scherzetto" dei senatori ai colleghi deputati della Camera. L'aula di Palazzo Madama, che giusto ieri aveva posticipato l'esame dell'articolo 1 del dl riforme, oggi, giovedì 21 giugno, ha votato a favore della riduzione del numero dei deputati. L’Assemblea ha approvato con 212 sì, 11 no e 27 astenuti l’articolo 1 delle riforme costituzionali che prevede che il numero delle poltrone a Montecitorio scenda dagli attuali 630 a 508, 8 dei quali eletti nella circoscrizione estero. In totale perderanno la poltrona 122 senatori.
Eleggibili a 21 anni - Hanno votato a favore Pdl, Pd, Udc, Idv, Coesione Nazionale e Api; la Lega si è astenuta. In dissenso dai rispettivi gurppi hanno votato contro l’articolo 1 l’esponente radicale Donatella Poretti, Luigi Li Gotti (Idv) e Mario Baldassarri (Api-Fli). La norma, che riscrive l’articolo 56 della Costituzione, stabilisce inoltre che "sono eleggibili a deputato tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni hanno compiuto i 21 anni di età" e non più 25 come previsto oggi. "La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni - prosegue il testo approvato dall’aula del Senato - fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione estero, si effettua dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall’ultimo censimento generale della popolazione per 500 (e non più 618 come è oggi, ndr) e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti".
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Eleggibili a 21 anni - Hanno votato a favore Pdl, Pd, Udc, Idv, Coesione Nazionale e Api; la Lega si è astenuta. In dissenso dai rispettivi gurppi hanno votato contro l’articolo 1 l’esponente radicale Donatella Poretti, Luigi Li Gotti (Idv) e Mario Baldassarri (Api-Fli). La norma, che riscrive l’articolo 56 della Costituzione, stabilisce inoltre che "sono eleggibili a deputato tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni hanno compiuto i 21 anni di età" e non più 25 come previsto oggi. "La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni - prosegue il testo approvato dall’aula del Senato - fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione estero, si effettua dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall’ultimo censimento generale della popolazione per 500 (e non più 618 come è oggi, ndr) e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti".
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