La scadenza di avvicina: entro lunedì 18 bisogna pagare la prima rata dell'Imu. Ecco tutto quello che c'è da sapere
Cosa è l’Imu? L’Imu è la nuova imposta sugli immobili introdotta a partire dal 2012. Sostituisce l’Ici e, per la componente immobiliare, l’Irpef e le relative addizionali regionali e comunali, dovute in riferimento ai redditi fondiari concernenti gli immobili non locati o non affittati.
Per quali beni è dovuta? L’Imu è dovuta per il possesso di fabbricati (compresi quelli rurali ad uso sia abitativo sia strumentale); aree fabbricabili; terreni (agricoli e incolti).
Chi è tenuto a pagare l’Imu? Il proprietario di fabbricati, aree fabbricabili e terreni a qualsiasi uso destinati; il titolare del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie sugli stessi; l’ex coniuge affidatario della casa coniugale; il locatario per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria.
Quando si paga l’Imu? L’Imu per l’abitazione principale può essere pagata in due o tre rate. Nel caso di pagamento in tre rate, la prima e la seconda rata sono pari ciascuna ad un terzo dell’imposta calcolata applicando l’aliquota di base e la detrazione da corrispondere rispettivamente. La prima rata va pagata entro il 18 giugno, la seconda entro il 17 settembre. La terza rata deve essere versata entro il 17 dicembre, a saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio sulle precedenti rate. Nel caso di pagamento in due rate, la prima deve essere pagata entro il 18 giugno, in misura pari al 50% dell’importo ottenuto applicando le aliquote di base e la detrazione; la seconda entro il 17 dicembre, a saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno, con conguaglio sulla prima rata. Per gli immobili diversi dalla prima casa è possibile solo il versamento in due rate.
Come si calcola l’importo dell’Imu Si determina prima la base imponibile, costituita dal valore dell’immobile determinato nei modi previsti dalla legge. Su questo valore poi si applica l’aliquota prevista per la particolare fattispecie. Per i fabbricati iscritti a catasto la base imponibile si determina rivalutando la rendita catastale del 5% e poi moltiplicandola per: 160 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale A e nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, con esclusione della categoria catastale A/10; 140 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale B e nelle categorie catastali C/3, C/4 e C/5; 80 per i fabbricati classificati nelle categorie catastali A/10 e D/5; 60 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale D, ad eccezione di quelli nella categoria catastale D/5; 55 per i fabbricati classificati nella categoria catastale C/1.
Le riduzioni della base imponibile La base imponibile è ridotta del 50% per i fabbricati di interesse storico o artistico e per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati.
L'aliquota per l’abitazione principale Per l’abitazione principale e le relative pertinenze è pari allo 0,4%. I Comuni possono aumentarla o diminuirla sino a 0,2 punti percentuali: essa, pertanto, potrà oscillare da un minimo di 0,2% ad un massimo di 0,6%.
Quali sono le detrazioni sulla prima casa Per l’abitazione principale e per le relative pertinenze è riconosciuta una detrazione pari a 200 euro. La detrazione di 200 euro è maggiorata di 50 euro per ciascun figlio di età non superiore a 26 anni, a condizione che lo stesso dimori abitualmente e risieda anagraficamente nell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale. Questa maggiorazione della detrazione non può superare i 400 euro.
Quale è l’aliquota per gli altri fabbricati L’aliquota base per gli immobili diversi dalla prima casa è pari a 0,76 %. I Comuni possono aumentarla o diminuirla sino a 0,3 punti percentuali. L’aliquota potrà, pertanto, oscillare da un minimo di 0,46% ad un massimo di 1,06%. La quota da versare per gli immobili diversi dall’abitazione principale va suddivisa in due: una parte va allo Stato e l’altra al Comune.
Come si paga l’Imu? L’unica modalità di pagamento ammessa per la prima rata è il modello F24. In versione cartacea, esso è disponibile presso Banche, Poste e agenti della riscossione. In formato elettronico, può essere scaricato dal sito dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it). Per il saldo di dicembre, l’Imu potrà essere pagata anche con il bollettino postale.
Cosa succede a chi non paga? Le sanzioni per chi non paga alla scadenza prevista sono pari al 30% dell’aliquota da versare. È però previsto uno sconto in caso di “ravvedimento operoso” da parte del contribuente entro un anno dalla scadenza. In questo caso il “costo” del tardivo pagamento viene abbattuto al 6,25% (3,75% di sanzioni + 2,5% di interessi legali).
di Stefano Re
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