Gasparri scrive ai vigili romani per chiedere l'annullamento delle numerose multe dovute al mancato rinnovo del pass necessario ai residenti per circolare in auto nel centro storico. Lo fa in qualità di senatore e motivando il tutto dicendo che "l'autovettura oggetto della contravvenzione era sprovvista dell'autorizzazione al transito, che non mi è stato possibile rinnovare tempestivamente a causa di continui e ripetuti impegni in diverse parti d'Italia correlati al mio mandato istituzionale".
Per il troppo lavoro il povero Gasparri non ha potuto rinnovare il pass e quindi chiede di essere esentato dal pagamento delle multe, mentre i fortunati che non lavorano o che lavorano troppo poco dovranno pagare le multe come i comuni mortali. Nell'illuminata logica Gasparriana il ragionamento non fa una piega.
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