Sfratto (Pressphoto)
Sesto San Giovanni, 6 dicembre 2011 - Fino a oggi la situazione ha retto, ma la previsione è che esploda presto. Colpa della crisi, certo, ma soprattutto dei fondi statali e regionali che andranno ad assottigliare — se non azzerare — il fondo affitto. Così, i dati al 3 novembre registrano 69 sfratti eseguiti e 7 casi in osservazione, a fronte dei 45 dello scorso anno.
«A ottobre eravamo ancora più pessimisti, sapevamo che sarebbe stato un massacro — commenta il vicesindaco Demetrio Morabito — C’è da dire che questi sono i casi che conosciamo perché si sono autodenunciati. Probabilmente la situazione è ancora più nera». Nonostante le previsioni, si è riusciti a dare una risposta alle famiglie rimaste per strada: 25 hanno trovato un nuovo alloggio, 10 una casa a locazione temporanea, 3 sono state assistite e hanno trovato una soluzione autonoma e altri 12 si sono appoggiati da amici e parenti.
«Per altri 14 casi siamo riusciti a sfruttare la sublocazione, a dimostrazione che i fondi catturati dal ministero per attivare queste politiche alternative sono diventati una salvezza — spiega Morabito — Riusciamo a tenere grazie a strade aggiuntive rispetto alla sola edilizia residenziale pubblica». Altro dato significativo: su 76 sfratti solo 11 sono per finita locazione. A fare la parte da leone sono le 50 morosità e i 15 pignoramenti. «Questi ultimi sono soprattutto a carico di stranieri che avevano acquistato una casa e quindi volevano investire e radicarsi sul nostro territorio — sottolinea il vicesindaco — Basta che uno dei coniugi perda il lavoro e non si riesce a pagare il mutuo».
Con un fondo regionale per gli affitti ritoccato al ribasso, la vera emergenza esploderà nel 2012. L’associazione nazionale dei Comuni sta cercando una via di fuga. Intanto, la soluzione tampone è di «usare le risorse di altri assessorati, ad esempio il capitolo di bilancio dei servizi alla persona per la sublocazione, in modo da reinvestire e ottimizzare la spesa».
«A ottobre eravamo ancora più pessimisti, sapevamo che sarebbe stato un massacro — commenta il vicesindaco Demetrio Morabito — C’è da dire che questi sono i casi che conosciamo perché si sono autodenunciati. Probabilmente la situazione è ancora più nera». Nonostante le previsioni, si è riusciti a dare una risposta alle famiglie rimaste per strada: 25 hanno trovato un nuovo alloggio, 10 una casa a locazione temporanea, 3 sono state assistite e hanno trovato una soluzione autonoma e altri 12 si sono appoggiati da amici e parenti.
«Per altri 14 casi siamo riusciti a sfruttare la sublocazione, a dimostrazione che i fondi catturati dal ministero per attivare queste politiche alternative sono diventati una salvezza — spiega Morabito — Riusciamo a tenere grazie a strade aggiuntive rispetto alla sola edilizia residenziale pubblica». Altro dato significativo: su 76 sfratti solo 11 sono per finita locazione. A fare la parte da leone sono le 50 morosità e i 15 pignoramenti. «Questi ultimi sono soprattutto a carico di stranieri che avevano acquistato una casa e quindi volevano investire e radicarsi sul nostro territorio — sottolinea il vicesindaco — Basta che uno dei coniugi perda il lavoro e non si riesce a pagare il mutuo».
Con un fondo regionale per gli affitti ritoccato al ribasso, la vera emergenza esploderà nel 2012. L’associazione nazionale dei Comuni sta cercando una via di fuga. Intanto, la soluzione tampone è di «usare le risorse di altri assessorati, ad esempio il capitolo di bilancio dei servizi alla persona per la sublocazione, in modo da reinvestire e ottimizzare la spesa».
di Laura Lana
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